La legge penale punisce varie condotte a danno degli animali: scopriamo quale pena rischia chi abbandona un cane.
Fido è il migliore amico dell’uomo; tuttavia non possiamo affermare con sicurezza il contrario. Anzi, alcuni esseri umani si macchiano di diversi crimini nei confronti di tali creature: dall’abbandono al maltrattamento, dall’uccisione, allo sfruttamento per combattimenti o spettacoli e manifestazioni vietate. In questo articolo scopriremo cosa rischia chi abbandona un cane.
Anche gli animali possono essere vittime della crudeltà dell’essere umano. La legge penale del nostro Paese prevede una serie di fattispecie poste a tutela della loro integrità psicofisica.
Formalmente, ad essere tutelati sono il sentimento e la pietà che per essi l’essere umano prova. Non a caso gli articoli in questione, che vanno dall’art. 544 bis all’art. 544 sexies c.p., sono raggruppati nel Titolo IX bis (del Libro secondo del codice penale), denominato “Dei delitti contro il sentimento per gli animali“.
Poco importa: il suddetto corpus di norme costituisce un importante punto di partenza, seppur andrebbe rivalutato l’intero prospetto sanzionatorio, in considerazione delle sempre più crescenti attenzione e sensibilità verso la sorte degli animali: troppe pene sono inadeguate rispetto al disvalore penale di alcune condotte.
Rammentiamo qual è la composizione del Titolo IX bis del codice penale:
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Accanto alle fattispecie che costituiscono il Titolo IX bis del secondo libro del codice penale, va posto il reato di abbandono di animali.
Ad esse cronologicamente anteriore (l’intero Titolo IX bis è stato introdotto dalla Legge n. 189 del 2004), la figura di reato costituisce una contravvenzione.
Ma cosa rischia chi abbandona un cane (o altro animale, anche non d’affezione, che abbia acquisito le abitudini della cattività)? Il colpevole viene punito con l’arresto fino ad un anno, o con l’ammenda da 1000 a 10000 euro.
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La condotta da punire è quella di colui che abbandona l’animale domestico o che abbia acquisito l’abitudine della cattività.
Attenzione tuttavia: la giurisprudenza ha configurato altre ipotesi che integrano la fattispecie delittuosa, e che esulano dall’ordinaria azione tipica (che consiste nell’attivarsi per disperdere l’animale: è il caso di chi carichi il cane in macchina, conducendolo in un luogo molto lontano dalla propria abitazione, affinché, una volta abbandonato, non riesca a ritrovare la strada verso casa).
Pertanto costituisce abbandono di animali anche la condotta del proprietario del cane smarrito che non si attivi concretamente nella sua ricerca, o quella di chi affidi temporaneamente (ad esempio durante le vacanze estive) il proprio animale domestico a chi non è in grado di prendersene cura adeguatamente.
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A. S.
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