La compagnia un cane aiuta i malati di Alzheimer: i dati di uno studio scientifico che dimostra, ancora una volta, gli effetti benefici della Pet Therapy.
La Pet Therapy è un approccio terapeutico la cui valenza è riconosciuta a livello mondiale, ed ha un’espansione graduale verso il trattamento di un numero sempre maggiore di patologie, comprese quelle degenerative. Ad esempio, la compagnia di un cane aiuta i malati di Alzheimer: è quanto emerge da uno studio scientifico condotto da un team italiano.
Chi trova un amico trova un tesoro, dice un vecchio adagio. E se è un cane, piuttosto che un’altra persona, il tesoro può essere anche più prezioso.
Potremmo sintetizzare così le evidenze della ricerca condotta dal Centro Diurno Alzheimer di Firenze, i cui risultati sono sorprendenti (ma non troppo).
Ai malati di Alzheimer gioverebbe maggiormente la compagnia di un cane piuttosto che quella di un’altra persona. Lo studio è stato condotto su un gruppo di dieci persone affetta dalla malattia degenerative, tutti ultrasettantenni.
La ricerca si è sviluppati in due fasi differenti, che hanno favorito un approccio graduale al cambiamento occorso alla vita quotidiana dei pazienti, e che è culminata con la presenza di due cuccioli di cane.
Prima dell’inizio dell’esperimento, gli anziani mostravano difficoltà e scarso interesse per ogni tipologia di attività motoria. Lo studio ha preso avvio con la prima fase, durata tre settimane, durante le quali agli anziani sono stati dati dei peluche con cui interagire.
A partire dalla quarta settimana è arrivata la compagnia dei cuccioli di cane ad allietare le giornate dei pazienti malati di Alzheimer. Il risultato è stato straordinario, perché nei degenti è stato registrata una diminuzione dei livelli di stress ed ansia, oltre al miglioramento di alcune capacità motorie.
Ed il tutto in sole 3 settimane. I piccoli eroi di questa storia? Muffin e Gynni, rispettivamente un barboncino di due anni e un golden retriever di sette.
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I risultati dello studio condotto dal Centro Diurno Alzheimer di Firenze, dimostrano, ancora una volta, quanto bene faccia vivere insieme agli animali.
La Pet Therapy ha radici molto profonde nella storia, seppur si sia affermato come approccio terapeutico riconosciuto come tale solo a partire dalla metà del Novecento.
Non solo animali di affezione, compagni fedeli di una vita, membri della nostra famiglia: ma anche alleati preziosi per affrontare insieme un percorso di cura. Non solo, tuttavia; vi sono studi scientifici che dimostrano quanto sia importante la prevenzione anche in questo ambito.
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Ad esempio, varie ricerche mostrano che far crescere i bambini insieme al cane diminuisca il rischio di schizofrenia da adulti; ma di questo beneficio si può godere solo insegnando ai propri figli l’amore e il rispetto per gli animali, facendoli crescere fianco a fianco con essi.
Infanzia, gioventù, età adulta, vecchiaia: i nostri amici animali non ci abbandono proprio mai.
Antonio Scaramozza
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