i nostri amici a quattro zampe se allenati nella maniera corretta possono diventare detection o sniffer dogs. Ma come si allena un cane antidroga e quali caratteristiche deve possedere per cominciare questo iter?
Vi siete mai chiesti come vengono addestrati i cani antidroga? Un esemplare giudicato idoneo all’addestramento della rilevazione di sostanze stupefacenti può cominciare il suo percorso formativo dopo le sedici settimane di vita. Si tende ad anticipare il più possibile la fase di training per meglio sfruttare le capacità di apprendere dei soggetti.
Le forze dell’ordine si avvalgono di preziosi collaboratori a quattro zampe sin da 1976, anno in cui il primo corso per conduttori di cani antidroga sbarcò in Italia. La carriera di un cane specializzato dura generalmente dagli 8 ai 10 anni e spesso gli esemplari in pensione vengono adottati dagli stessi finanzieri con i quali hanno fatto coppia.
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Ma quali sono le predisposizioni caratteriali e fisiche che un cane antidroga deve possedere? Sicuramente una delle prime risorse imprescindibili per essere selezionati è quella di possedere olfatto eccellente, d’altronde è noto come il senso olfattivo dei cani sia un super potere.
Anche uno span d’attenzione decisamente alto viene richiesto e preteso da questi cani che devono mantenere la concentrazione durante ore e ore di intenso addestramento. Di norma vengono selezionati gli esemplari più sani, vivaci e nervosi di una cucciolata.
Inoltre i cani adatti a questo scopo devono essere particolarmente giocherelloni e sarebbe meglio mantenessero un comportamento possessivo nei confronti del gioco con la quale si stanno intrattenendo. La possessività spiccata gli aiuterà infatti ad avere una maggiore determinazione nella fase di ricerca. La curiosità rappresenta un’altra buona predisposizione, il cane deve dimostrare di possedere l’istinto di ispezionare ed investigare nuovi ambienti tramite il suo fiuto.
Di recente anche i cani meticci sono scelti per cominciare questo addestramento faticoso e complesso. Da sempre i cani più impiegati nella rilevazione di droghe sono i cani da guardia come il Pastore tedesco o il cane da pastore Belga.
Ma non di rado è facile vedere altre razze in forza all’ausilio della lotta contro la droga come il Labrador Retriever, il Bloodhound o il Beagle.
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Dopo una prima selezione, i candidati a quattro zampe vengono affidati al Centro Cinofilo della Polizia di Stato che ne valuta le caratteristiche psico-fisiche e li assegna ai diversi conduttori disponibili. Il conduttore sarà la presenza umana che affiancherà il cane lungo tutto il ciclo di formazione, che generalmente dura 6 mesi.
Ancora prima dell’addestramento vero e proprio si tende a verificare l’affinità della coppia formata da uomo/animale, quella che sul campo diverrà l’unità cinofila a tutti gli effetti. I due compagni inizieranno così a lavorare insieme per circa 7 ore al giorno.
Per far sì che anche un’addestramento così lungo, continuativo ed impegnativo porti i suoi frutti bisogna sfruttare l’attitudine del cane al gioco. Sfruttando il suo istinto predatorio si utilizzerà prima una pallina da tennis, alla quale verrà applicata un’essenza delle cinque droghe principali sul mercato: hashish e marijuana per cominciare per poi passare a ecstasy, eroina e cocaina.
Il cane assocerà ben preso la palla (la sua preda) all’odore dello stupefacente e farà di tutto per scovarla. La modalità tipica del cane che si appresta a fiutare narcotici è lo scavare compulsivo. Man mano che il training si intensificherà alcune variabili andranno a complicare la ricerca di fido. Tra queste possiamo citare la lunghezza del lancio, la direzione del vento, le condizioni metereologiche ed ambientali o la configurazione del terreno.
Ma proprio per questa la soddisfazione finale sarà ancora più intensa. In un secondo momento viene invece impiegato un manicotto di cotone spugnoso di forma quadrata che al suo interno contiene un sachettino di tela resistente con un quantitativo minimo di stupefacente. Una volta effettuato il ritrovamento, il piccolo sacchetto viene sfilato e il manicotto utilizzato come strumento di uno stimolante gioco di tiro alla fune dedicato a fido.
Sono in molti a pensare che i cani anti droga debbano essere assuefatti dalle sostanze narcotiche per poter fiutare le sostanze con la giusta spinta, ma come abbiamo visto questo non avviene. Anche perché gli effetti della droga sui cani sono diversi e i rischi concreti.
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Il cane tenta in ogni modo di raggiungere il suo obbiettivo, ritrovare la pallina o il manicotto, ma la vera sfida è nascondere uno di questi due oggetti all’interno di ambienti che possono rispecchiare il simulacro di una situazione reale. L’addestramento entra allora nel vivo e comincia così a svolgersi aeroporti, stazioni, fermate di mezzi pubblici dove regna la confusione.
Per tutti gli altri esemplari così detti “comuni”, esistono divieti che regolamentano l’accesso dei cani ai luoghi pubblici.Divieti che chiaramente non sono validi per gli sniffer dogs. Anche i posti precisi del nascondiglio con l’avanzamento dell’addestramento si fanno più insidiosi e fido dovrà imparare a rovistare fra valigie, imbottiture di sedili, carrozzerie, serbatoi di benzina o assi di trasmissione dei Tir.
C.F
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