Anche se non esiste un vero e proprio iter ufficiale per diventare volontario presso le varie strutture che aiutano cani e gatti bisognosi o abbandonati, vediamo come muoverci in maniera intelligente
Come si diventa volontari di un canile o gattile? Mancando un vero e proprio percorso ufficiale su come diventare volontario presso canili/gattili o associazioni e enti incentrati sul benessere degli animali domestici occorre prima di tutto informarsi in maniera adeguata. Spesso informarsi on-line può essere lacunoso.
L’ideale sarebbe quello di recarsi prima di tutto presso lo sportello degli animali d’affezione presente in tutte le ASL locali. Qui ci verrà fornita una utile lista di tutti i servizi sul territorio preposti alla salvaguardia degli animali e dell’ambiente. Il secondo step è quello di andare a visitare le strutture che più possono avvicinarsi alle nostre aspettative per prendere coscienza di cosa è possibile fare concretamente per aiutare i nostri amici animali.
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Prima di effettuare la scelta rispetto a quale luogo dare il nostro contributo è bene riconoscere i differenti tipi di struttura che possono ospitare cani e gatti. Il canile sanitario ha il compito di ospitare cani o gatti morsicatori o vaganti che sono stati rinvenuti o catturati senza proprietario. Soggetti a rischio in quanto spesso gli esemplari di cani mordaci possono rischiare l’eutanasia.
I canili rifugio invece ospitano le due specie che hanno già superato un ricovero sanitario preliminare. Il rifugio inoltre ha il compito di prendere in carico tutti gli esemplari che sono stati ceduti definitivamente dal proprio proprietario.
Tutte le altre strutture sono da considerarsi a carattere privato e comprendono pensioni, asili, strutture a scopo di allevamento e strutture zoofile. Quest’ultime meritano una speciale menzione perché non possono mai essere a scopo di lucro e hanno la facoltà di ospitare animali domestici ceduti sia da privati che dai canali sanitari e canili rifugio.
All’inizio di ogni avventura all’interno di una di queste strutture sarà più facile che verrete assegnati a compiti di manutenzione, lavaggio e pulizia. Queste attività infatti escludono momentaneamente un primo contatto con i pet ospiti di cui ancora si conosce così poco.
La manutenzione di solito coinvolge le aree verdi o comuni del canile/gattile mentre le fasi di lavaggio e pulizia di solito sono indirizzate a box, ciotole, lettiere e cucce. Più intenso e coinvolgente invece il compito di toilettatura e di passeggiata quotidiana che prevede un primo approccio con l’animale. Trovare modalità di rendere il giretto dei cani divertente e rilassante sarà il compito primario di ogni volontario.
Tra le esperienze più gratificanti c’è quella del recupero di esemplari mordaci e fobici che generalmente comporta la presenza e assistenza di un veterinario comportamentalista.
Spesso però la struttura chiede di collaborare a compiti più di carattere amministrativo. Come ad esempio la gestione delle visite al canile, i controlli post affido, raccogliere fondi o gestire la documentazione.
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Generalmente per diventare volontario presso un canile/gattile sanitario pubblico o una struttura privata occorre essere maggiorenni e non avere pendenze penali a proprio carico. Nel caso di associazioni ed enti privati può essere richiesto il contributo di una quota associativa.
Questa quota di solito copre un’assicurazione a carico del volontario in caso di possibili lesioni a contatto con gli animali all’interno del rifugio. Sia nel caso di realtà pubbliche o private potrebbe esserci l’obbligo di frequentare corsi preparatori, periodi di affiancamento e tutoraggio o eventuali incontri di approfondimento durante l’anno con figure professionali di settore.
In questo caso si richiede la disponibilità massima a parteciparvi. Senza contare che questa passione potrebbe trasformarsi in una professione qualora decidiate di diventare un addestratore di cani.
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Al contrario di quello che si possa pensare l’amore sconfinato per i nostri amici a quattro zampe non è requisito sufficiente per affrontare questo tipo di avventura. Una buone dose di serietà e dedizione saranno necessari per non prendere questo impegno sotto gamba.
Tra i requisiti fondamentali c’è un buon spirito di adattabilità che vi permetterà di collaborare con facilità insieme agli altri volontari senza differenze od ostacoli. Il coraggio potrebbe servirvi invece per non arrendervi alle prime difficoltà quando entrerete in contatto con esemplari di difficile gestione o abusati da maltrattamenti.
C.F
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