A volte bisogna lasciarlo andare 💔 Come e quando praticare l’eutanasia al cane

A volte bisogna lasciarlo andare 💔 Come e quando praticare l’eutanasia al cane

E’ una delle decisioni più difficili da prendere e spesso per il bene del nostro Fido: come e quando praticare l’eutanasia al cane.

Iniezione letale al cane
Cane dal veterinario per iniezione letale (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

Non è di certo un argomento semplice da trattare ma purtroppo può far parte della vita del nostro animale e spesso ci si fanno domande che restano senza risposta, ad esempio come e quando praticare l’eutanasia al nostro cane. E’ parte di un sistema più complesso noto appunto come ‘terapia del dolore’, ovvero quel sistema di metodi per lasciar andare il nostro cane facendolo soffrire il meno possibile. Ecco qualche risposta alle domande che spesso non si osa porre.

La pratica dell’eutanasia: che cos’è e che ruolo ha il veterinario

L’origine greca della parola può esserci sicuramente d’aiuto, poiché la parola εὐθανασία si compone di: εὖ “bene” e θάνατος, “morte”, quindi letteralmente ‘buona morte’. La somministrazione del farmaco letale è preceduta da una sedazione profonda, che serve appunto a stroncare il dolore nell’animale che la riceve.

Cane in fin di vita
Cane in fin di vita (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

E’ doveroso tuttavia distinguere tra: eutanasia come il procurare intenzionalmente la morte di un cane (o animale) malato incurabile o con gravi menomazioni dalla soppressione eutanasica, quando si procura morte a un animale che potrebbe vivere una vita comunque dignitosa, pur non guarendo.

Premesso che il cane, dotato di senso e si sensibilità, è considerato un essere senziente, ha dei diritti che andranno tutelati dal veterinario, portavoce dei bisogni e degli interessi dell’animale. Quest’ultimo è tenuto ad informare il padrone sia della situazione clinica del cane sia delle possibili terapie da applicare e potrà procedere previa acquisizione del consenso informato (che ha valore di documento ufficiale).

Come praticare l’eutanasia al cane: il procedimento della ‘buona morte’

Nell’accompagnare l’animale nei suoi ultimi istanti di vita, è importante che non soffra: infatti la pratica dell’eutanasia implica appunto assenza di dolore e sofferenza. L’iniezione letale ha come effetto immediato una rapida perdita di coscienza, l’arresto cardio-circolatorio e la perdita di ogni funzione cerebrale.

L’iter di procedura dovrà essere eseguito in un ambiente e tempi idonei: dopo il consenso informato e l’autorizzazione all’eutanasia da parte del padrone, si dovranno redigere delle certificazioni e prendere la scelta sulle spoglie dell’animale (insomma badare all’aspetto pratico di quando un cane muore).

E’ importante che il proprietario sia presente negli ultimi istanti della vita del proprio cane, come estremo sacrificio nei suoi confronti, poiché se tutti i padroni immaginassero cosa pensano gli animali in fin di vita, non riuscirebbero mai a lasciarli soli.

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Quando praticare l’eutanasia al cane: come è cambiata nel tempo

La procedura è rimasta sostanzialmente la stessa ma a cambiare è stata la modalità di esecuzione e anche il sentimento che la accompagnava. Infatti prima il padrone era libero di richiedere l’eutanasia per il proprio animale domestico non solo per i casi incurabili e di estrema sofferenza, ma anche nel caso di patologie complesse, per le quali era difficile ipotizzare una guarigione certa.

Cane sofferente
Cane che soffre (Canva-Amoreaquattrozampe.it)

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Sebbene possa sembrare mostruoso, spesso era una scelta anche di comodo dei padroni, per ‘liberarsi’ di un cane diventato ormai un ‘ostacolo’ alla loro quotidianità (magari perché si erano resi conto che adottarlo era stato un errore a cui porre rimedio). Per fortuna col tempo non solo la mentalità dei padroni sembra essere cambiata ma anche la dignità dell’animale sembra aver acquisito (finalmente) spessore.

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Allo stesso tempo i veterinari, ora gli unici a poter proporre questa soluzione in seguito a diagnosi gravi e irreversibili, sono di certo più preparati rispetto al passato sia sulle tecniche alternative sia sulla modalità di comunicazione della procedura ai clienti. Infatti il compito del medico sarà quello di mantenere la lucidità in situazioni di estremo coinvolgimento emotivo da parte dei padroni.

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