Come rendere responsabile il piccolo umano nei confronti del nostro amico a quattro zampe? Tutti i segreti per insegnare al bambino la cura del cane.
Tra animali e bambini solitamente nasce un rapporto di simbiosi: forse perché crescono insieme, o forse perché un cane resta sempre un po’ bambino e vede nel piccolo umano la persona a lui più vicina. Non si sa quale particolare alchimia nasca tra bambino e cane ma di certo si possono instaurare legami che dureranno per la vita. Per il cane sarà il punto di riferimento, per il bambino sarà il compagno di giochi e di mille avventure: ma come insegnare al bambino a prendersi cura del cane? Bisognerà innanzitutto fargli capire che non si tratta di un giocattolo ma di un essere vivente. Ci sono alcuni trucchi che servono proprio a questo scopo. Non ci credete? Leggere per credere!
Non si tratta solo di avere sempre qualcuno con cui giocare: per il bambino il cane diventa anche una possibilità di assumersi le prime responsabilità. Man mano il piccolo umano capirà che c’è qualcuno che dipende da lui, dalle sue decisioni e, perché no, anche dai suoi errori. Premesso che ci sono razze di cani più adatte ai bambini, il rapporto tra i due non fa solo bene alla sua salute, al suo stato d’animo ma anche alla sua educazione poiché lo responsabilizzerà e gli infonderà dei valori che gli saranno utili in tutta la vita.
Il primo approccio probabilmente lo avrà con il cane e, quando imparerà a relazionarsi con il suo amico a quattro zampe, gli verrà naturale approcciarsi ai compagni di gioco umani al parco o a scuola. Insomma un animale, che sia gatto o cane, aiuta il bambino a capire meglio come funzionano le relazioni tra umani, sebbene le premesse siano necessariamente diverse.
Un bambino abituato a prendersi cura di un cane, dai giochi alla sua alimentazione, sarà probabilmente più maturo rispetto agli altri bambini della sua età. Inoltre imparerà ad avere pazienza, ad essere tollerante e a rispettare spazi e momenti altrui. Vivere con un cane lo ‘costringerà’ a mettere da parte talvolta le sue esigenze, per fare spazio a quelle dell’altro: di certo sarà anche più stimolato a conoscere e rispettare la diversità.
Per quanto riguarda poi l’espressione dei propri sentimenti, un cane è esattamente ciò che stimola i più queste manifestazioni. Fido esprime la gioia, l’amore ma anche la tristezza e la rabbia con gesti molto eloquenti, attraverso un linguaggio del corpo che il bambino spesso è perfettamente in grado di capire, in tempi più rapidi rispetto all’umano. Questo perché probabilmente anche i piccoli umani adottano lo stesso modo di esprimere le loro emozioni.
Il rapporto che si instaura tra un bambino e un cane prevede anche l’intervento di un altro ‘attore’, quello del genitore. L’adulto in casa ha un ruolo fondamentale poiché guiderà il comportamento del piccolo umano nei confronti dell’animale di casa. Sarà compito del padre o della madre far capire al figlio in che modo è opportuno che consideri il cane: non si tratta di un giocattolo ed è importante che capisca soprattutto che non è un passatempo di cui ci può stancare e metterlo da parte. Ma cosa deve fare praticamente un genitore per iniziare il bambino al rapporto con l’animale di casa?
Spesso l’età diventa un alibi per escludere il bambino dalla gestione del cane di casa: è esattamente questo l’errore da evitare. Un bambino piccolo non potrà stare attento alle dosi oppure cucinargli la pappa, ma di certo saprà portare la ciotola oppure prendere il sacchetto delle crocchette per portarlo all’adulto che si occupa delle razioni.
I suoi giochi, i passatempi ma anche qualche accessorio per la passeggiata, i suoi indumenti per la pioggia: insomma tutto ciò che appartiene ad un cane può essere riordinato dal bambino. Come gli chiediamo di mettere a posto i suoi giochi quando avrà finito di giocare, allo stesso modo lui potrà farlo per il cane. Gli accessori, oltre ad essere riordinati, dovrebbero essere anche lavate regolarmente. Il tutto deve diventare un gioco, una bella abitudine magari da fare insieme all’amico a quattro zampe.
Magari sotto la supervisione di un adulto (che gli dirà quando è il caso di fermarsi) il bambino potrà riempire la ciotola con la pappa del cane oppure quella dell’acqua. Oltre ad avere una grande valenza educativa, dare da mangiare al cane rafforzerà anche la relazione con Fido che, naturalmente, si affezionerà a chi gli dà il cibo.
Qualsiasi bambino può afferrare una spazzola e pettinare il pelo del cane: bisognerà solo fare attenzione che non la usi come una ‘arma impropria’. I suoi movimenti dovranno essere delicati e piacevoli, altrimenti al cane sembrerà una tortura e scapperà alla sola vista della spazzola. Anche il momento del bagnetto può essere una buona occasione per insaponare il cane e asciugarlo quando avrà finito: il tutto naturalmente sotto l’occhio vigile dell’adulto.
Approfittando delle belle giornate oppure dei momenti soleggiati anche nei periodi freddi dell’anno, è importante che il bambino e il cane escano insieme a godersi un momento all’aria aperta. Da grandi potrebbero anche uscire da soli con Fido, almeno quando saremo certi che il bambino avrà compreso come tenerlo stretto al guinzaglio per evitare che scappi. Se abbiamo a disposizione un guardino oppure uno spazio chiuso sarà bello vedere il piccolo umano e il cane giocare insieme ad inseguirsi e a lanciarsi oggetti da riportare indietro.
Per quanto riguarda i momenti delicati, come quello della pappa o del bagnetto, il cane potrebbe agitarsi, muoversi e magari tentare la fuga. E’ per questo che l’intervento dell’adulto dovrà essere immediato, per evitare anche che il bambino possa essere travolto dalla furia di Fido. Quindi mai lasciarli soli!
Una volta chiariti i compiti che il bambino dovrà svolgere nella cura del cane, sapete qual è la chiave di questo rapporto di compartecipazione ai doveri della cura del cane? Il lato ludico. Ciò non vuol dire che si tratta di un gioco, ma non deve essere avvertito dal bambino come un obbligo poiché potrebbe farlo controvoglia. I bambini, così come i cani, amano giocare e spesso riescono a trasformare ogni occasione di vita quotidiana in un momento di svago. Potrebbe diventare un momento atteso dopo i compiti, dopo la scuola o magari anche dopo lo sport. E non è detto che no si possano coinvolgere altri amici della stessa età nella gestione del cane.
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F.C.
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