Capire se il cane è ansioso aiuta i padroni a prevenire pericoli per l’animale e a tutelare il suo benessere
I cani ansiosi o stressati spesso non vengono capiti dai padroni. Il livello di ansia può salire a dei livelli che possono portare l’animale a subire dei veri e propri attacchi di panico. Eppure, è possibile fin dall’inizio riconoscere determinati comportamenti nel cane che comunica con il suo linguaggio il suo stato di ansia. Nel gergo, questi comportamenti sono chiamati “segnali calmanti”. Ovvero, un tipo di gestualità e un comportamento che l’animale mette in moto per comunicare il suo stato.
Alcuni segnali sono ormai noti. I segnali classici di “ansia da separazione” sono:
Ci sono diverse situazioni che possono provocare nel cane uno stato d’ansia:
In diverse situazioni è possibile riconoscere lo stato d’animo del cane.
Alla partenza del padrone: i cani con ansia da partenza, in realtà tendono ad osservare i padroni e a riconoscere le loro abitudini di “pre-partenza” come ad esempio, l’indossare alcuni indumenti, scarpe, borse, il prendere le chiavi. Tutti atteggiamenti che i cani conoscono e che associa all’atto di essere lasciato solo. Il cane assume in quelle circostanza comportamenti chiari di ansia. Tende a seguire il padrone, a guaire, emettere piccoli lamenti, a respirare in maniera più veloce.
I cani con ansia da separazione tendono a stressarsi quando si rendono conto di essere stati lasciati soli. In genere accade poco dopo la partenza del padrone da casa. Accade anche quando il padrone è in casa o non nella vista del cane come ad esempio in un’altra stanza, in giardino o nella doccia. Il cane arriva a veri e propri stati di panico e si mette a cercare ovunque il padrone in casa.
I cani con ansia da confinamento vanno nel panico quando entrano in uno spazio ristretto o anche quando indossano una museruola. Questo provoca delle vere e proprie scene di panico. I cani arrivano addirittura a ferirsi per uscire dallo spazio in cui sono confinati. ù
Per limitare questo disagio nel cane che soffre di ansia di partenza, è bene non fargli capire le intenzioni. Evitare di mostrare al cane atteggiamenti con i quali ci si prepara ad uscire di casa.
Per quanto riguarda i cani con ansia da confinamento-spesso frainteso come ansia da separazione- il modo migliore è lasciarli in uno spazio più ampio. Nella maggior parte dei casi, una volta eliminata la barriera, il cane quando viene lasciato solo è di norma più calmo e rilassato.
Per recuperare un cane che soffre di ansia da separazione è necessario capire il grado di ansia che vive quando non vede il padrone. Se il cane ansima, urina o fa i suoi bisogni dopo pochi minuti dalla partenza del padrone, ciò significa che è vittima di veri e propri attacchi di panico. Se al contrario urina dopo tre ore dalla partenza del padrone, potrebbe essere una semplice necessità fisiologica e potrebbe avere problemi legati alla vescica.
E’ importante osservare l’animale e capire i suoi comportamenti in determinate situazione per escludere altri fattori che non siano ansia. Ad esempio se il cane dopo la partenza del padrone scava come un matto, morde gli oggetti e cerca ovunque in casa il padrone p da ricollegare all’ansia. Al contrario, se solo dopo diverse ore, si aggira in cucina, scavando nel bidone della spazzatura o mordicchia degli oggetti, la causa potrebbe essere collegata alla noia e alla solitudine. L’origine del problema è completamente diversa.
Troppe volte l’opinione del padrone disinformato è sbagliata nell’interpretare un determinato comportamento. Spesso un segnale di stress o di ansia viene interpretato come un dispetto oppure come rabbia nel cane che reagisce ad esempio all’essere stato lasciato solo.
E’ vivamente sconsigliato proiettare emozioni o pensieri umani nell’animale. Al contrario, è necessario conoscere il suo linguaggio e la sua natura per capire meglio il suo comportamento. L’ansia è una riposta naturale nell’animale che viene separato dal suo branco. Il cane è un animale sociale che vive nel branco: l’allontanamento, l’isolamento e il confinamento provocano in lui stress. Arriva addirittura a stati di panico e non di rabbia.
Quello che è necessario è capire lo stato d’animo dell’animale quando fa qualcosa di sbagliato come ad esempio mordicchiare i mobili. Rimproverare il cane dopo che ha distrutto una scarpa o ha fatto la pipì in casa non è costruttivo. In quello stato il cane capisce che ha fatto arrabbiare il padrone perché ha fatto la pipì ma non lo associa allo sbaglio. Il cane reagirà al rimprovero del padrone, mettendo ad esempio la coda tra le gambe. Questo atteggiamento viene spesso frainteso. Non significa che il cane ha capito di essere colpevole o perché si sente in colpa. Agisce in questo modo di fronte alla punizione per sottomissione. Inoltre, una punizione inappropriata può provocare aggressività nel cane, che reagirà per paura e per difesa.
Per prima cosa è fondamentale capire il motivo che porta il cane a comportarsi in un determinato modo. Per scoprirlo, è possibile osservarlo in diverse situazioni oppure installando delle video camere per vedere esattamente cosa faccia il cane e constatare il suo stato di panico e di ansia, il livello di stress e scartare altri fattori.
Ti potrebbe interessare–>
C.D.
Una volta conosciuto non lo dimenticherete mai: tutto sul Chinese Crested Dog, dalle caratteristiche fisiche…
Quali sono le curiosità, le caratteristiche e le razze di cani di taglia media: ecco…
Come preparare il panettone per il cane: un goloso dolce fatto in casa con zucca…