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Cani

Come addestrare un cane da tartufo: quando iniziare e i comandi di base

Cane tartufo

Quello che c’è da sapere per addestrare un cane da tartufo

La legge italiana prevede che per cercare il tartufo è obbligatorio l’ausilio del cane. Ovvero, è vietato cercare tartufo senza cane in quanto risponde ai richiami del padrone e non danneggia il territorio in cui è cresciuto il tartufo. (Consulta: Legge sui tartufi)

Oltre al possesso del cane, addestrato per cercare tartufi, è necessario aver compiuto 14 anni e conseguire un’abilitazione, rilasciata al termine di un corso, con un esame finale. E’ prevista anche una tassa per la licenza che ha una durata di 5 anni.

La legge disciplina anche i periodi, i giorni e gli orari di raccolta in base alla varietà di tartufo che può variare anche in base alle regioni incaricate a disciplinare la tutela e la valorizzazione del patrimonio tartufigeno. Ad esempio, in alcune regioni è vietato cercare il tartufo di notte e si possono raccogliere fino a 2 kg di tartufi, salvo altre disposizioni regionali.

Per quanto riguarda i cani ci sono alcune razze predisposte e migliori per la ricerca del tartufo.

Leggi anche–> Cane da tartufo: razze di cani ideali

Tuttavia, molti esperti sono del parere che qualsiasi cane, anche un meticcio ben addestrato, è in grado di svolgere questo compito. L’importante è che il cane abbia un olfatto ben sviluppato.

Addestrare un cane da tartufo

Cane da tartufo

Come per ogni altra disciplina cinofila, l’addestramento del cane da tartufo deve essere associato al gioco. L’addestramento deve essere graduale senza pretendere dei risultati immediati.

La prima regola che si deve creare risiede nel legame che si stabilisce tra il cane e il padrone che si deve fondare sulla collaborazione. Ovvero, il cane deve essere contento di lavorare al fianco del conduttore.

Una volta instaurato il rapporto, l’animale sarà disposto a collaborare e ad apprendere. E’ quasi scontato sottolinearlo, ma solo se il cane ha stabilito un buon legame, apprenderà più facilmente e velocemente.

Inizialmente, le sedute di addestramento devono essere di breve durata, variando dai 5 ai 15 minuti, quando il cane è ancora un cucciolo. In tal modo, si riesce a mantenere il cane concentrato in base ai sui livelli di attenzione.

E’ fondamentale non prolungare la durata dell’animale, in quanto non saranno ottenuti risultati rilevanti.

Comandi di base cane da tartufo

L’addestramento del cane prevede dei comandi di base comuni a tutti i cani che si suddividono Come “No! – seduto- fermo- vieni- terra– resta– su– giù e per i più esperti “destra – sinistra“.

A questi comandi si aggiungono quelli specifici per i cani da tartufo che devono imparare a cercare e a trovare il tartufo, ad indicare il luogo al padrone e a non mangiarlo. Questi comandi sono “Porta – Vai – Cerca – Dov’è – Lascia

In base ad ogni comando si deve sviluppare il tipo di addestramento. I comandi si suddividono in diverse categorie, in generico come “no” o “si”, in comandi assoluti “seduto” e “fermo”, in comandi di educazione del cane “vieni, qua, su, giù” e infine comandi di rassicurazione come “a terra”, “riposo”, “resta”.

I comandi devono essere insegnati al cane con il gioco. Il “no” non deve mai essere ordinato al cane mentre è nell’attività di gioco ovvero se cerca o riporta il tartufo.

Ad ogni esercizio eseguito bene, il cane deve essere ricompensato, con un bocconcino goloso, una carezza, accompagnato dal “bravo” verbale.

Insegnare i comandi al cane da tartufo

Ci sono degli esercizi che possono essere utili per insegnare i comandi al cane da tartufo.

Comando “Vai”: giocare con il cane e pronunciando la parola “vai”, lanciare un oggetto che odora di tartufo o con un tartufo all’interno. Accompagnare “l’ordine” con il movimento del braccio che indica la direzione e che il cane imparerà ad associare.

Comando “Cerca”: quando il cane sta cercando l’oggetto, incoraggiarlo con la parola “cerca” e quando lo ritrova, premiare il cane.

 Comando “Porta”: in questo esercizio il cane deve imparare a riportare l’oggetto. Quando tende a farlo, incoraggiarlo con “porta”. Solo quando eseguirà correttamente l’esercizio, premiare il cane.

Comando “Dov’è”: si tratta di un comando utile quando ad esempio il cane perde l’oggetto mentre lo sta riportando al padrone. In tal senso, il comando deve essere accompagnato da un gesto con il quale si allarga le braccia. Quando lo ritrova, dare subito comando “porta” e premiare il cane se esegue tutti i comandi, ovvero quando riporta l’oggetto.

Comando “Lascia”: con questo comando viene insegnato al cane a lasciar cadere a terra l’oggetto, una volta riportato. Qualche secondo prima, insegnare al cane il comando “lascia” per far cadere a terra l’oggetto. Dopo averlo raccolto, premiare l’animale se ha eseguito il comando.

Comando “Ferma”: si tratta di un comando utile quando il cane scava per trovare il tartufo. Per evitare che l’animale possa rovinarlo, con questo comando “ferma”, il cane deve smettere di scavare. Quando esegue il comando perfettamente, premiare l’animale. Un comando fondamentale, in quanto in base alle norme in vigore, è vietato che il cane riporti il tartufo.

Fasi di addestramento cane da tartufo

Come evidenziato, le sedute, inizialmente devono essere di breve durata, non oltre i 15 minuti. L’addestramento si deve basare sul gioco.

Per svezzare l’animale e abituarlo all’odore del tartufo, far giocare il cucciolo con uno straccio o un gioco impregnato con l’odore del tartufo. Quando il cucciolo inizia a giocare e mano a mano a portare il gioco al padrone, ricompensare il cucciolo in modo che associ il riporto alla ricompensa.

Quando il cucciolo non tende a riportare lo straccio, avvicinarsi a lui, sostituendo il gioco con un premio.

La seconda fase dell’addestramento prevede il passaggio dallo straccio ad un ovetto metallico con all’interno il tartufo. In questo modo, viene insegnato al cane a non masticare o mangiare il tartufo. Ripetere la sezione dei comandi da tartufo, lanciando l’oggetto e aspettando il riporto. Come sempre, ricompensare il cane quando inizia a eseguire i comandi o ad avere un comportamento corretto.

Successivamente, in modo graduale, solo quando il cane avrà un buon riporto, si potrà iniziare a sotterrare l’ovetto con il tartufo in mezzo ad un prato. In tal modo, il cane imparerà a scavare e ad annusare a terra per riportare l’oggetto.
La fase seguente consisterà nel sostituire l’ovetto metallico con un tartufo vero e proprio.

Ci sono anche addestratori e scuole specifiche per addestrare i cani da tartufo. Il cane potrà essere ammesso solo dopo aver superato due prove olfattive per valutare le sue capacità e predisposizioni, prima di imparare la tecnica.

C.D.

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