In Valle DâAosta le colonie feline sono disciplinate dalla Legge Regionale n. 37 del 2010: scopriamo insieme che cosa stabilisce.
Sono molte le competenze delegate dal Legislatore alle Regioni in materia di animali dâaffezione. Tra queste rientrano lâidentificazione, la gestione ed il monitoraggio delle colonie feline, disciplinate dalla Valle DâAosta con la Legge regionale n. 37 del 2010: ecco che cosa stabilisce.
La legge è uguale per tutti?
Non proprio, e non sempre per i nostri amici a quattro zampe (e di riflesso per i rispettivi proprietari). In particolare, per ciò che concerne la materia degli animali dâaffezione, il Legislatore ha delegato molte competenze alle Regioni.
Certo, le linee guida alle quali i suddetti enti territoriali sono tenuti ad attenersi sono contenute nella Legge quadro in materia di animali dâaffezione e prevenzione del randagismo (L. n. 281 del 1991); ma la concreta attuazione avviene per mezzo della potestĂ legislativa riconosciuta a ciascuna Regione, e talvolta può venire a registrarsi qualche differenza significativa tra un territorio e lâaltro.
Ogni ente, dunque, ha dovuto disciplinare lâanagrafe canina territoriale, il piano di prevenzione del randagismo, i criteri di risanamento delle strutture destinate allâaccoglimento degli animali (rifugi e canili).
La Valle DâAosta ha provveduto con la L. R. n. 37 del 2010, in cui trova spazio anche la disciplina delle colonie feline.
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Ă lâarticolo 27 della Legge regionale ad essere oggetto della nostra attenzione. In esso sono definite le modalitĂ di identificazione e gestione delle colonie feline.
Partiamo dalla definizione; secondo la legge valdostana, per colonia felina deve intendersi un gruppo di gatti, maschi e femmine, che vivono abitualmente nello stesso luogo.
Non sono sufficienti tali requisiti; è richiesto altresĂŹ che i felini siano legati da un rapporto di dipendenza allâessere umano, almeno per ciò che concerne lâalimentazione.
Non essendo specificato il numero minimo di gatti, si può ragionevolmente supporre che le colonie feline in Valle DâAosta possano essere costituite anche da due esemplari, purchĂŠ di sesso opposto.
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Sui Comuni della Regione grava lâidentificazione e la localizzazione delle colonie feline, nonchĂŠ lâindividuazione delle aree pubbliche idonee ad essere adibite allo svolgimento delle ordinarie attivitĂ di cura delle medesime.
Sempre ai Comuni spetta il controllo delle nascite della popolazione felina mediante interventi di sterilizzazione, la cui realizzazione è affidata ai servizi veterinari dellâAzienda USL o ai veterinari con questâultima convenzionata. I gatti sterilizzati vengono reimmessi in libertĂ .
La cura e la gestione delle colonie feline può essere affidata anche ad enti ed associazioni animaliste e protezioniste individuate sulla base di appositi accordi. Seppur non previsto specificamente dalla norma, è prassi che delle colonie si occupino anche i privati (cosiddetti gattari).
Per ciò che concerne le modalitĂ di gestione della colonia felina, sempre ai sensi dellâarticolo in commento, la Giunta Regionale, con Delibera n. 1731 del 24 agosto 2012, ha emanato le linee guida regionali per la tutela degli animali da affezione.
Nel Titolo IV del documento sono contenute le linee guida per la gestione dei gatti.
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