Molti lo hanno messo alla gogna, e giustamente, ma quanto ne sappiamo sul collare elettrico che spesso si fa indossare ai cani? Ecco tutti i rischi.
Per tanti è uno strumento di tortura, per altri invece basta usarlo bene. Vediamo quali sono le due posizioni che si dibattono su questo spinoso argomento, ma soprattutto come funziona il collare elettrico per cani e come è utilizzato sui nostri amici a quattro zampe. Essendo un oggetto facilmente acquistabile in ogni negozio di articoli per animali, cerchiamo di capire qualcosa in più su questo articolo il cui uso ormai è diventato così frequente.
Collare elettrico: cosa è
Si tratta di un dispositivo elettrico che si fa indossare al cane intorno al collo, che invia scosse di intensità e durata variabili. Lungo il collare sono impiantate delle sonde in metallo che premono sulla cute del povero animale. Chi è che attiva la scossa? Il padrone, tramite un telecomando che aziona il collare anche a distanza. In molti lo definiscono uno ‘strumento educativo’, attraverso il quale il cane dovrebbe capire cosa fare, e soprattutto, cosa non fare per non beccarsi la scossa. E’ indubbiamente uno strumento piuttosto violento poiché traumatizza il povero Fido con dei metodi ‘poco ortodossi’. Infatti ad ogni azione sbagliata corrisponde una scossa: una volta abbinato il dolore al comportamento sbagliato, tenderà a non ripeterlo.
La posizione della Legge
Non vi è una Legge specifica che vieta l’uso del collare elettrico e lo stesso fatto che sia ancora in vendita in ogni negozio di articoli per animali, lo rende un oggetto ancora legale. Il suo uso però può essere sanzionabile, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione che lo considera illegale (Approfondisci qui: Cassazione: provocare la sofferenza psichica agli animali è reato). Infatti secondo la Corte Suprema il collare che emana scosse attua una condotta che è contraria al benessere dell’animale. Quest’ultima è contenuta all’interno del reato di abbandono di animali: chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e causa loro gravi sofferenze. Questa condotta è punibile con l’arresto fino a un anno o con una multa da mille a 10 mila euro.
Il reato di maltrattamento su animali invece è punibile con una pena dai 3 ai 18 mesi di reclusione, o con una multa da 5 a 30 mila euro: questa è la punizione per chi, con intento lesivo e crudele, causa lesione ad un animale, sottoponendolo a sevizie, comportamenti, fatiche o lavori non sostenibili. E tra le sevizie, secondo la Corte di Cassazione, è compreso anche l’uso del collare elettrico per cani. Ma non è illegale a prescindere, ma solo se non utilizzato a scopi educativi. Ne esistono in commercio degli esemplari che non emettono scariche elettriche bensì delle onde sonore e segnali acustici. Altrettanto legale è il collare che emette dei segnali luminosi, perché non areca alcun fastidio al cane.
Collare elettrico: come funziona
Il collare ha al suo interno due elettrodi di metallo che, se attivate, inviano scosse di varia intensità e durata. Esse premono sulla cute del cane e sono comandate da un telecomando, attivato dal padrone o dall’addestratore. Il suo uso, spesso sconsiderato, mira principalmente ad educare il cane in tempi brevi e con metodi abbastanza invasivi. La vibrazione dunque dovrebbe far abituare il cane a non ripetere dei comportamenti sbagliati, oppure servire come ‘avvertimento’, in pratica la minaccia che se non fa esattamente quello che gli è stato ordinato.
Sebbene in molti sostengono che il dolore non sia insopportabile, altri sostengono che sia assolutamente crudele ed inutile. Uno studio dell’Università di Sassari sostiene che il collare elettrico possa provocare dei danni fisici, ma soprattutto morali. Il cane si fida di noi umani, soprattutto del suo umano e utilizzare certi metodi educativi potrebbe fargli perdere fiducia in noi.
E poi ci sono tanti altri modi, magari più lunghi e forse meno efficaci per insegnargli i comportamenti corretti (Leggi qui: Come educare il cane). Provocargli dolore e sofferenza non dovrebbe mai essere preso in considerazione tra i metodi educativi.
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F.C.
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