Cina, nasce Longlong: primo cane clonato con modifiche genetiche delle cellule somatiche. Sembra un ironia del destino oppure il mese di luglio è un mese altamente simbolico per quanto riguarda la genetica e la clonazione e al contempo, una data piuttosto funesta se si considera i centinaia di animali torturati per l’impresa nei laboratori di sperimentazione. A distanza di 21 anni dalla prima pecora clonata di nome Dolly in un laboratorio di Edimburgo, nel lontano 5 luglio 1996, arriva il primo cane clonato con successo attraverso la tecnica di clonazione delle cellule somatiche ovvero con la gene–editing technology. Al di là delle selezioni genetiche legate alla razza per potenziare determinate caratteristiche somatiche, i ricercatori negli ultimi anni hanno cercato di modificare i geni clonati dei caratteri somatici degli esemplari con cellule non riproduttive.
Lo scorso 28 maggio come riportano diverse testate online tra cui ecns.cn è nato infatti il primo cane beagle chiamato Long Long con la tecnica gene edit associata alla clonazione delle cellule somatiche. Un esperimento condotto con successo da un gruppo di ricercatori del Guangzhou Institute of Biomedicine and Health, guidato da Lai Liangxue e supervisionato dall’Accademia delle Scienze e che ha utilizzato la tecnologia genetica edizione CRISPR.
Anche se la Corea del Sud è stato il primo Paese a clonare un cane con la tecniche delle cellule somatiche, la Cina supera la Corea del Sud, posizionandosi al primo posto per quanto riguarda le modifiche genetiche di queste cellule (gene edit). Infatti, è ben dal 2015 che i ricercatori puntavano al primato.
“Con questa tecnologia, selezionando alcuni geni, si possono potenziare delle qualità genetiche della razza come aumentare i muscoli, il senso dell’olfatto oppure la rapidità nella corsa e questo si tratta di un elemento fondamentale per i cani da caccia o per i cani poliziotti”, ha dichiarato Lai.
Sul tema è intervenuta anche la SinoGene, una società di biotecnologie private, con sede nella provincia di Shandong in Cina e che dal 2014 ha clonato tre cani di mastini tibetano. Soddisfazioni espresse da Zhao Jianping, vice direttore di SinoGene, il quale ha confidato al Global Times che questa tecnologia sarà applicabile sia ai cani da compagnia che da lavoro e non a caso il Ministero della Pubblica Sicurezza con sede a Nanchang, nella provincia di Jiangxi ha mostrato interesse per creare dei cani ideali per l’addestramento nella polizia.
“In Cina c’è una carenza dei cani da lavoro, che spazia dai cani da polizia, da caccia o i cani guida. Si tratta di esemplari difficili da allevare e la maggior parte viene importata dai paesi occidentali”. ja sottolineato Jianping, spiegando i motivi che spingono a sostenere la ricerca.
“La tecnologia aiuterà anche i proprietari di animali che creato un forte legame con i loro cani e per i quali sarà difficile vederli morire. Un cane clonato potrebbe aiutarli”, ha affermato Zhao.
Per Liangxue, combinare la tecnologia di clonazione e l’editing genetica è una ricerca vantaggiosa e secondo lo scienziato, i cani modificati con la gene edit potrebbero essere commercializzati in futuro e utilizzati in seguito per la ricerca e il trattamento delle malattie canine.
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