Un’alimentazione priva di cereali fa bene alla salute dei nostri animali oppure si tratta di un trend che può far male? Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
L’alimentazione dei nostri Pet non è sempre facile da scegliere: di certo il veterinario di fiducia può essere un valido aiuto nella scelta degli alimenti più adatti alla razza, all’età e al fisico dei nostri cani e gatti. Da diverso tempo però le diete gluten free e grain free sembrano essere mode dilaganti, ma è lecito chiedersi se esse portano benefici o sono scelte azzardate. Tutto ciò è accaduto perché gli umani scelgono sempre più spesso alimenti di questo genere, e non sempre in caso di celiachia. Ma prima di vedere i benefici (o i danni di entrambe le diete) è bene fare una distinzione importante e capire quali sono le caratteristiche di una dieta priva di cereali e quelle di una priva di glutine.
Una dieta priva di glutine non deve necessariamente essere priva di cereali! Il glutine infatti è contenuto solo in determinati tipi di cereali quali frumento, segale e orzo. Ma quando un cane o un gatto hanno realmente bisogno di evitare i cereali? Ci sono due filosofie di pensiero: i primi credono che, poiché gli antenati lupi non mangiavano cereali, anche i cani di oggi non siano in grado di digerirli. Eppure in molti sostengono che col tempo, l’apparato digestivo dei nostri Pet è cambiato ed è ora in grado di assorbire cereali e glutine. La seconda ‘scuola di pensiero’ invece non ammette cereali nelle loro diete per timore di allergie, dunque per loro una dieta priva di cereali e glutine può evitare gli allergeni. Ma in realtà sono pochissimi i casi attestati di allergie ai cereali, e solo in determinate razze di cani.
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L’organismo di cani e gatti non è stato concepito per assimilare glutine, così come neppure lattosio e amido. Ma non tutti i nostri Pet sono uguali gli uni agli altri: i gatti e i cani hanno un apparato digestivo differente reagiscono in maniera quando assumono determinati alimenti. Ma cosa succede quando si assimila troppo glutine? Col tempo la parete intestinale tende ad ingrandirsi e a non digerirlo più: le particelle dunque entrano in circolo e l’organismo per difendersi rischia di causare malattie autoimmuni. Nei cani in particolare i cereali dovrebbero essere dati solo a quelli granivori e non a tutti in maniera indistinta.
Studi pubblicati dal New York Times del 2016 hanno dimostrato che non vi è un’accertata sicurezza scientifica che il grano faccia male a cani e gatti. I cereali sono contenuti in prodotti alimentari da evitare poiché troppo ricchi di zuccheri come biscotti, pasta e pane. Gli zuccheri sono elaborati dal pancreas che, se sottoposto a sforzi eccessivi, può comportare gravi conseguenze per la salute. A differenza della carne, i cereali sono molto economici e per questo sono somministrati più spesso nelle diete dei cani e dei gatti: il consumo eccessivo può causare però obesità, diabete, allergie ed intolleranze alimentari, oltre a carie dentali.
Negli animali più intolleranti a glutine, ma anche amido e latte, le conseguenze più evidenti possono raramente tradursi in allergie e spesso in disturbi gastro-intestinali. Nel periodo primaverile oltre a tali problemi potrebbero aggiungersi anche le abituali allergie e facilmente tramutarsi in malattie autoimmuni.
Spesso le leucemie dei gatti possono essere sviluppate, oltre che dalle malattie virali, anche da un eccesso di carboidrati e latte. Il linfoma intestinale deriva da un’infiammazione della parete intestinale, che potrebbe essersi lesionata in seguito ad una intolleranza al glutine.
Essa comporta un deposito di anticorpi e contemporaneamente la distruzione della mielina. La mielopatia porta ad una pressoché totale incapacità deambulatoria, a causa della degenerazione della materia bianca del midollo spinale.
Anche una dieta completamente priva di grano può comportare conseguenze anche piuttosto gravi, come la cardiomiopatia dilatativa. Tale patologia causa un ispessimento della parete del cuore che, ingrossato, ha difficoltà notevoli nel pompare il sangue. E’ una malattia ereditaria e alcune razze ne possono soffrire più facilmente di altre: ad esempio il dobermann ma anche il golden retriever sono più soggetti a questo rischio. Quest’ultima razza però ne era sempre stata immune ma si è dimostrato che, se sottoposta a diete prive di grano, anche i golden avrebbero avuto questi problemi.
Una valida alternativa agli alimenti ricchi di cereali, si sono rivelati i legumi ed in particolare le lenticchie. Con i loro oligosaccaridi, esse migliorano la salute cardiaca dell’animale.
F.C.
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