La triste storia di Angelo, il cane bianco ucciso da un gruppo di giovani in provincia di Cosenza, che hanno poi pubblicato il video delle torture inflitte al cane, filmandone la morte in diretta, come per vantarsi di un trofeo, riporta in primo piano il tema della violenza e della crudeltà nei riguardi degli animali.
Lo scorso 21 luglio, associazioni animaliste, volontari e semplici cittadini sono scesi in piazza a Sangineto per chiedere una pena esemplare con la quale punire l’atrocità commessa nei confronti di un povero cane randagio, noto nel paese.
In merito a questo tema, è intervenuta l‘Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (Aidaa) la quale ha ricordato con una nota pubblicata sul blog dell’associazione che “purtroppo ogni anno sono centinaia i cani e i gatti torturati, feriti ed uccisi da minorenni in tutta Italia”, denunciando come “quasi sempre questi gesti passano inosservati in quanto sono a danno di animali randagi per cui molto spesso non vengono denunciati”.
L’associazione animalista ha pertanto elaborato come ogni anno una piccola indagine sul fenomeno, tenendo conto dei casi rimbalzati sulle pagine di cronaca dei quotidiani, delle segnalazioni pervenute all’Aidaa stessa e quelli diramati sui social. Dallo studio emerge che nel 2015 si contano oltre 500 cani e 560 gatti torturati e uccisi.
Animali indifesi morti dopo atroci sofferenze inflitte da minorenni. Secondo la ricerca, si evince che la maggior parte di queste atrocità sono commesse nelle regioni del Sud e si concentrano soprattutto in Puglia, Sicilia e Calabria.
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