Chi sono i cani eroi che aiutano a ritrovare i dispersi tra le macerie di un terremoto? Tutte le razze di cani da salvataggio da terremoto e come lo diventano.
Spesso li conosciamo solo con l’appellativo di ‘eroi’, perché lo sono, ma sono anche cani che danno un aiuto fondamentale agli uomini dopo un disastro in mare, in alta montagna ma anche in caso di terremoto. Il loro olfatto è l’arma fondamentale per scavare tra le macerie e ‘scovare’ umani ancora sommersi. Insomma senza di loro non si sarebbero arrivati a salvare chissà quanti esseri umani, grandi e piccoli. Ecco quali sono le razze di cani da salvataggio da terremoto e come lo diventano.
Cani da salvataggio: come operano
Spesso li ringraziamo e, purtroppo, altrettanto spesso può capitare di dare per scontato il loro prezioso aiuto. I cani da salvataggio invece hanno sempre un ruolo di primo piano nelle operazioni di ricerca di dispersi dopo sciagure e incidenti.
Ancora oggi a quanto pare nessuna sofisticata macchina artificiale è riuscita ad equiparare il fiuto di questi meravigliosi esemplari, che si mettono alla ricerca della persona scomparsa dopo aver fiutato qualche indumento con il loro potente olfatto.
I cani esperti in questo genere di operazioni appartengono all’Unità cinofila nazionale: in base all’entità della tragedia si chiama un numero adeguato di unità ad intervenire. In caso di terremoto, dopo una prima fase di ricerca vocale, per capire da dove provengono eventuali voci di coloro che sono rimasti intrappolati sotto ai cumuli ma sono ancora coscienti.
In un secondo momento intervengono i cani da ricerca: la loro abilità nel restare in equilibrio anche sulla superfici più sconnesse, è fondamentale, oltre al fatto di essere leggeri e avere un ottimo fiuto naturalmente. A loro infatti basterà riconoscere l’odore di umano per abbaiare e segnalare in questo modo ai soccorritori umani la presenza di qualcuno.
Dopo aver fiutato la persona o più persone, intervengono i vigili del fuoco e i soccorritori umani a scavare a mani nude. Sebbene esistano macchinari in grado di rilevare battiti del cuore e respiri, le Unità cinofile sono sempre più veloci e operano con risultati maggiori nelle operazioni.
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Le razze di cani da salvataggio da terremoto
In realtà quando si parla di ‘cani da salvataggio’ vengono in mente sempre le solite razze di cani, che quasi per ‘diritto’ sembrano avere un posto nelle unità cinofile. Ma in realtà ben presto si potrebbe capire che non si tratta di razze specifiche, bensì del tipo di cane e del tipo di relazione che si viene ad instaurare tra l’animale e il suo ‘conduttore’.
In caso di terremoto, la Protezione civile si avvale del prezioso aiuto delle Unità cinofile, composte da cani di razze diverse o anche da cani meticci. Come già detto in precedenza infatti più che una questione di razza, è questione di intesa tra conduttore e il suo cane; è ovvio che questa speciale relazione deve trovare sostegno anche in altre caratteristiche.
I cani da salvataggio da terremoto devono possedere un fisico atletico, essere in forma (poiché devono essere leggeri quando si muovono sulle macerie) e, naturalmente, possedere un ottimo olfatto. Inoltre deve essere un animale obbediente e particolarmente ricettivo: un cane dominante non sarebbe adatto a questo genere di operazioni, in cui l’animale deve comunque sempre seguire le direttive del suo umano.
Se pensiamo dunque solo a cani grossi e di taglia grande, ci sbagliamo: in realtà anche un Cocker può essere adatto allo scopo ( e anche più di molti altri). Nelle Unità cinofile della Protezione civile possiamo trovare inoltre il Pastore maremmano e il Siberian Husky.
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