E’ la gioia di rivederci: i cani piangono quando vedono il padrone

Non sono tristi, anzi non vedevano l’ora di riabbracciarci: se i cani piangono quando vedono il padrone è un buon segno? Sì, e c’è una spiegazione scientifica.

Cani piangono di gioia
Cani piangono quando vedono il padrone: può succedere e uno studio lo dimostra (Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)

Non solo una coda scodinzolante è segno di gioia irrefrenabile: a quanto pare anche un pianto può essere ‘liberatorio’ di un sentimento di gioia profonda quando accade qualcosa che si aspettavano da tempo, come ad esempio il nostro ritorno. Dunque se i cani piangono quando vedono i padroni c’è una spiegazione scientifica: lo dimostra uno studio giapponese molto recente.

Quando piangono i cani?

In quali occasioni ci capita di vedere sul muso del nostro amico a quattro zampe qualche lacrimone? In realtà le circostanze possono essere molto diverse tra loro e tutte valide, poiché in quella situazione Fido esprime il suo sentimento predominante, che può essere relativo a:

cane che piange
Cani piangino di gioia quando vedono il padrone: la causa chimica è l’ossitocina (Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)
  • paura,
  • ansia,
  • stress,
  • noia,
  • profonda solitudine,
  • dolore fisico,
  • allergia,
  • infezioni o elementi estranei negli occhi,
  • agenti atmosferici.

Potrebbe anche piangere perché vuole attirare l’attenzione del padrone, che magari è distratto in altre occupazioni o per soddisfare una sua esigenza, quasi come fosse un ‘richiamo all’ordine’ indirizzato a colui che deve provvedere ai suoi bisogni (fame, sete o passeggiata per i bisogni all’esterno). Solitamente lo scopo è raggiungere la persona che può dargli conforto e sicurezza, elementi che gli mancano in quel momento.

Una cosa è certa: Fido non piange mai a caso, cioè c’è sempre un preciso motivo che fa sgorgare dei grossi lacrimoni sul suo muso. E tra i motivi, grazie a un recente studio giapponese, possiamo affermare che c’è anche la gioia (esattamente come accade a noi umani quando siamo incredibilmente emozionati positivamente).

I cani piangono di gioia quando vedono il padrone? Lo dice uno studio

Sembra quasi non riuscire a credere ai suoi stessi occhi: dopo un periodo di assenza (non necessariamente troppo lungo, anche perché i cani percepiscono il tempo ma in modo particolare), il nostro quattro zampe potrebbe accoglierci con una coda festosa (in molti si chiedono infatti perché il cane muove sempre la coda quando li vedono) ma anche piangendo!

Sembrano davvero commossi, o meglio lo sono davvero: lo dimostra uno studio giapponese pubblicato sulla rivista scientifica ‘Current Biology’, che non solo individua la gioia e l’emozione di rivederci come causa del pianto del cane ma ne dà anche una spiegazione scientifica, anzi chimica. Si tratta infatti di un elemento, l’ossitocina (o anche detto ‘ormone dell’amore’) che è responsabile di queste lacrime.

Va da sé che in caso di lacrimazione eccessiva nel cane è opportuno andare ad indagarne le cause e affidarsi ad un esperto che sia in grado di escludere patologie e cause più gravi.

Cos’è il test delle lacrime di Schirmer

La ricerca giapponese, il cui coautore è il Dott. Takefumi Kikusui, ha condotto un test su diversi esemplari canini detto anche esame delle lacrime di Schirmer, che misura la quantità di lacrime secrete, molto usato nei casi di sindrome dell’occhio secco. Ma come viene effettuato?

  • Si posiziona una striscia di carta assorbente all’interno della palpebra del paziente (animale) un minuto prima e un minuto dopo l’incontro col padrone,
  • la carta si bagna,
  • si preleva la striscia di carta bagnata e si misura la ‘quantità’ di carta inumidita prima dell’incontro rispetto al post-incontro.

Con questo semplice esame si è dimostrato che i cani si emozionano e quindi piangono di gioia quando vedono il loro padrone dopo un periodo di distacco.

I cani piangono come gli umani o siamo noi a volerli ‘umanizzare’?

E’ un dilemma che ci poniamo da tempo, quello che riguarda l’umanizzazione dei nostri amici a quattro zampe, quasi a volerne fare dei ‘cloni’ umani, dimenticando (e non rispettando) la loro insita creatura animale. Capita spesso di vedere quattro zampe (in particolare i cani) ‘trattati’ come fossero piccoli umani, alla stregua dei bambini: ma ‘umanizzare’ il cane può fargli più male che bene.

Cane felice in braccio alla padrona
Cane felice quando vede la sua padrona: i cani possono piangere di gioia (Foto Canva-amoreaquattrozampe.it)

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Non si tratta di trattare bene o male il nostro amico a quattro zampe, ma provvedere alle sue esigenze come se avesse gli stessi bisogni di un essere umano, spesso con manifestazioni che possono apparire esagerate, come ad esempio il cane nel passeggino o parlare al cane come a un bambino. In realtà in alcuni casi è rischioso, poiché manca la cosiddetta ‘cultura etologica’, ovvero adeguata alle caratteristiche specifiche dell’animale.

Francesca Ciardiello

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