Dinamici e calorosi come le terre da cui provengono o del tutto diversi? Ecco quali sono e che caratteristiche hanno i cani argentini: la loro storia e tutte le curiosità.
Che aspetto hanno i cani la cui storia inizia in Sud America? Come sono arrivati ad espandersi in tutto il mondo, fino a raggiungere le nostre case oggi? Tutte le curiosità e la storia di questi cani aregntini. Vedremo in quali razze sarà possibile riconoscere quelle particolarità dei cani che hanno vissuto al di là dell’Oceano e che potrebbero aver conservato nel carattere qualche tratto dinamico e passionale, tipici di quelle terre.
I cani secondo la FCI
Talvolta è il nome a suggerirne la provenienza, altre volte invece ci si può cimentare a mettere a confronto diversi cani e capire se hanno caratteristiche simili gli uni agli altri.
Infatti, indipendentemente dalla classificazione fornita dalla FCI, la Federazione Cinologica Internazionale che prevende 10 standard di cani, alcuni di essi possono essere associati per alcune caratteristiche comuni: vediamo quali sono.
Cani argentini: quali sono
Passiamo ora in rassegna tutti quegli esemplari che possono vantare origini sudamericane, e in particolare argentine. Alcuni conservano orgogliosamente la propria storia nel nome stesso col quale sono diventati famosi: eccoli tutti.
Dogo argentino
Probabilmente è uno dei cani argentini più conosciuti tra quelli che provengono da queste calde terre lontane. Ma come veniva ‘impiegato’ inizialmente questo possente e vigoroso esemplare, nato dall’incrocio di Mastino, Bulldog, Alano e Bull Terrier?
Se ne ritrovano le prime tracce nel lontano 1940, sebbene il suo ruolo era molto diverso da quello che spesso, per colpa dell’uomo, ricopre oggigiorno. Infatti se inizialmente la sua forza e la sua agilità venivano impiegati nei lavori di caccia, oggi sempre più spesso lo si addestra come cane da combattimento.
Non a caso gode di una pessima fama, sebbene non si affatto giusto: non esistono cani cattivi ma solo cani che sono stati educati male o con lo scopo di offendere. A compensare questa immeritata fama di ‘cane cattivo’ vi è il fatto che questa razza viene spesso impegnata nelle operazioni di salvataggio e come cane da ricerca nelle operazioni post-catastrofi.
Non è assolutamente un cane aggressivo se educato bene e se abituato alla socializzazione: può essere non solo un ottimo compagno di avventure ma anche un perfetto baby sitter, poiché si prenderà cura e proteggerà i piccoli umani che gli saranno affidati.
Cane Pila Argentino
Famoso non solo per le sue origini argentine ma anche per il fatto di essere una delle rare razze canine senza pelo. Si tratta di una razza sopravvissuta dalle origini molto antiche: si parla addirittura di due sue raffigurazioni nel periodo pre-Inca.
Sebbene annoverato tra le razze di cani senza pelo, non è del tutto vero: ve ne sono tracce infatti sulle zampe, ma anche sulla testa e sulla coda. A vederlo vi sembrerà un esemplare quanto più simile possibile a un lupo: è la forma della testa che lo farà associare a questo animale, il cui rapporto ‘padre-figlio’ pare ormai più che accertato.
Ha un carattere giocherellone e socievole, se ovviamente abituato a socializzare fin da cucciolo con altri cani. Oltre alle origini sudamericane, ha in comune con il Cane nudo peruviano e lo Xoloitzcuintle messicano anche il fatto di essere completamente (o quasi) glabro.
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Cani argentini: le razze che non esistono più
Purtroppo non sempre è sempre possibile incontrare esemplari di cani argentini o che provengono comunque dall’Argentina, poiché alcune di esse si sono estinte e ci restano di esse solo alcune raffigurazioni o descrizioni.
Argentine Polar Dog
E’ il caso appunto dell’Argentine Polar Dog, che veniva impiegato inizialmente come cane da slitta. D’altra parte questa sua caratteristica ‘polare’ l’avrà ereditata dagli esemplari da cui è nato: Alaskan Malamute e Siberian Husky in primis.
La sua estinzione è assolutamente recente: abbiamo tracce di lui fino al 1994, quando gli esemplari di questa razza vennero trasportati nel continente americano. Dei 30 esemplari della prima spedizione, ben 28 morirono nel corso del primo anno e non vi erano abbastanza soggetti da incrociare per proseguire la razza. Anche quelli della seconda spedizione non ebbero fortuna, a causa delle malattie canine verso le quali si rivelarono non più immuni.
Perro de pelea cordobés
Originario di Cordoba, questo esemplare si è estinto perché selezionato tra i cani da combattimento più aggressivi e feroci. Era specializzato (proprio perché addestrato alla lotta) a combattere fino all’ultimo sangue, anche perché molto resistente al dolore e alle ferite.
Il fatto di essere uno dei migliori tra i cani da combattimento lo rendeva però inadatto alla vita sociale, proprio perché non vi era affatto abituato: questo esemplare dunque ha avuto la sfortuna di non essere mai coccolato e abituato alla vicinanza di un umano, se non quella del suo allevatore senza scrupoli.
Il declino della razza è stato determinato proprio dal loro ruolo di combattenti: spesso maschi e femmine venivano impiegati per lottare tra loro piuttosto che per accoppiarsi, fino appunto alla estinzione dell’intera razza.
Francesca Ciardiello