Che fare e a chi rivolgersi per segnalare che il cane del vicino piange tutto il giorno? Ecco tutte le indicazioni utili da adottare in questo caso.
Non sappiamo se ha bisogno di aiuto perché sta male o semplicemente gli manca il suo padrone: fatto sta che il cane del vicino piange tutto il giorno e noi non sappiamo che fare e chi chiamare per aiutarlo. Ci sentiamo impotenti eppure c’è qualcosa che possiamo fare per risolvere la situazione e aiutarlo: tutte le indicazioni più utili da adottare in questo caso.
Non sempre riusciamo a capire cosa vuole esprimere ma siamo quasi sicuri che un cane che piange non sta affatto bene. Non si tratta solo di pianto spesso ma anche di mugolii, guaiti e lamenti di vario genere che possono avere varie cause alla base e che non possiamo affatto ignorare.
Infatti, a differenza dell’essere umano, il pianto del cane esprime di sicuro un malessere che sia esso fisico o morale. Potrebbe infatti volerci comunicare:
I suoni acuti, accompagnati da coda bassa e sguardo perso, possono voler dire un problema di salute; un lamento con la zampa che batte a terra può indicare la necessità impellente di uscire. Talvolta il lamento forte e prolungato può esprimere la solitudine e il senso di mancanza del padrone assente; potrebbe anche sentirsi minacciato e quindi guaire ma mostrando tratti aggressivi. L’adrenalina, come nel caso della paura, potrebbe anche farlo mugolare di gioia (ad esempio al nostro ritorno).
In realtà per quanto possa sembrare solo un puro interesse verso un animale in difficoltà, si tratta di un vero e proprio reato, ovvero quello di cagionare disturbo a terzi (dunque ai vicini di casa). Infatti i guaiti e i lamenti del cane, se superano un livello di tolleranza normale, possono essere ‘denunciati’, secondo l’art. 659 del Codice Penale.
Il responsabile del reato è naturalmente il padrone dell’animale in questione, che potrebbe imbattersi nell’art. 727 del Codice Penale, ovvero quello sull’abbandono degli animali, che punisce chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e chi li abbandona.
In alcuni casi può anche valere l’art. 544 ter, ovvero quello di maltrattamento degli animali, qualora vi fosse un atteggiamento volontario da parte del padrone del cane.
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Una volta stabilito che si tratta di un reato e individuato il colpevole, non potremo certo restare con le mani in mano: bisognerà rivolgersi alle autorità competenti, ovvero alle forze dell’ordine.
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Il loro compito sarà quello di verificare quanto denunciato e intervenire innanzitutto per salvare l’animale o comunque interrompere la sua condizione, poi perseguire penalmente colui che ha commesso il reato.
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Ci si può rivolgere dunque ai Carabinieri o alla Polizia municipale (se previsto dal regolamento comunale) e, se il cane dovesse essere in evidenti condizioni igieniche precarie, anche all’ufficio Asl locale. E’ possibile che, in seguito alla denuncia, il padrone perda la proprietà del cane, che sarà sequestrato.
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