Esiste davvero il contagio emotivo tra cane e umano e come funziona? Lo studio che conferma questa teoria e il suo funzionamento.
Quanto influisce il nostro umore su quello del cane? Ci è mai capitato di essere tristi e vedere Fido abbattuto tanto quanto noi e, al contrario, essere felici e vedere il cane che partecipa attivamente e con entusiasmo alla nostra gioia? Tutto questo è alla base del contagio emotivo tra cane e umano: ma come si può spiegare in termini scientifici? Uno studio ha affrontato l’argomento ed è arrivato ad una conclusione molto interessante.
Vivere ‘in simbiosi’ l’uno con l’altro potrebbe essere molto di più che un semplice modo di dire: infatti può capitare di sentirsi così ‘in sintonia’ con un’altra persona (o animale) da non doversi sforzare di esprimere i nostri sentimenti poiché l’altro li avrà già perfettamente compresi.
Il contagio emotivo infatti si verifica quando i sentimenti di un soggetto ‘ricadono’ sull’altro, che non solo li assorbirà ma ne vivrà di simili: una forma di empatia all’ennesima potenza! In base a questo ‘contagio di emozioni’ uno stesso gruppo non solo imparerà a instaurare relazioni migliori tra i soggetti ma imparerà anche dagli altri: pensiamo a un pericolo che ‘indurrebbe’ a fare fronte comune contro di esso.
Ovviamente questo meccanismo potrebbe anche non essere ‘positivo’, poiché spesso ci si lascia influenzare così tanto dagli atteggiamenti e sentimenti altrui da non riuscire più a essere padroni delle nostre emozioni.
Lo stesso meccanismo simbiotico può verificarsi tra un padrone e il suo migliore amico a quattro zampe, in particolare il cane. Non dovrebbe essere così sorprendente che una relazione, iniziata migliaia di anni fa, si sia sviluppata nel tempo fino a questo punto. C’è da sempre stato ‘uno scambio’ tra l’uomo che provava ad educare Fido e lo stesso animale che ci restituiva (a modo suo) insegnamenti di vita.
E non accade sempre e con tutti gli animali, anzi addirittura con quelli più simili a noi i risultati di questo tipo di empatia sono scarsissimi. Lo studio ha evidenziato come il pianto del padrone abbia in entrambi (lui e il suo cane) un effetto sull’aumento di cortisolo, l’ormone dello stress: pare che i cani non solo ‘si adeguassero’ all’atteggiamento del loro umano ma che riuscissero anche a rispondere con un comportamento adatto a consolarlo.
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In ogni caso i livelli di cortisolo sembrano andare di pari passo tra umano e cane, come se fossero sincronizzati: ovviamente ciò accade anche per i sentimenti positivi e di felicità.
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Nel tempo si è sviluppato un rapporto diverso tra Fido e il suo padrone, che va ben oltre il semplice addestramento. Per fortuna il secondo è sempre più spesso visto come un punto di riferimento per il cane e non una figura autoritaria che gli impone ordini e comandi.
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Secondo l’esperta dott.ssa Caretti, questa evoluzione è stata possibile grazie alla reciproca fiducia che si è instaurata tra l’umano e l’animale cane, e anche perché è aumentato il livello di ascolto non solo uditivo ma soprattutto emotivo tra i due. Ovviamente però questo significa che dobbiamo fare maggiore attenzione a manifestare i nostri sentimenti: i cani ci osservano e ci copiano!
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