Riconosci nel tuo cane i sintomi dell’epilessia? Tutte le dritte per riconoscere cosa la provoca e per evitare che la situazione peggiori.
L’epilessia è una condizione neurologica che, in fase acuta, può essere davvero invalidante per il nostro cane. Quando viene colpito da un attacco, Fido ha una sorta di blackout neurologico e lo manifesta attraverso alcuni segnali molto importanti da cogliere. Naturalmente un cane che ne è affetto dovrà stare sotto controllo veterinario per evitare conseguenze più spiacevoli, ma soprattutto dovrà essere il padrone ben informato e pronto ad intervenire in caso di convulsioni. Ecco alcune dritte fondamentali che gli umani non devono sottovalutare in questa situazione di emergenza.
Questa particolare condizione neurologica comporta una sorta di, detto in maniera elementare ‘spegnimento del cervello’: il sistema nervoso ha una sorta di Stop. La durata di questa situazione di ‘off’ del cervello ha una durata variabile e può essere o meno stimolata da alcuni fattori esterni che inducono nel cane questa particolare condizione. Per fortuna gli studi scientifici sull’epilessia del cane continuano e stanno producendo ottimi risultati e le sperimentazioni hanno dato vita a nuovi farmaci epilettici che stanno via via dimostrando la loro efficacia su un numero di ‘pazienti canini’ sempre più alto. Diagnosticare questa condizione neurologica naturalmente è compito degli esperti, i quali sottoporranno il cane a una serie di esami complementari per avere un quadro più chiaro dell’anamnesi del cane e una diagnosi più precisa.
Quando un cane ha una ‘crisi’ epilettica manifesta alcuni segnali molto chiari, di cui il padrone dovrà informare immediatamente il veterinario. Come è insito nel significato stesso della parola ‘crisi’, il cane ha una serie di convulsioni simili a scariche elettriche che corrono lungo tutto il corpo in maniera incontrollata e veloce. Naturalmente queste provengono tutte dal cervello che, attraverso i neuroni, pervade l’interno organismo del nostro povero Fido. I muscoli si contraggono in maniera spasmodica, ma si possono osservare anche:
un aumento eccessivo della salivazione,
alcune secrezioni dalla parte anale (urine e feci),
un’espressione vuota,
occhi sbarrati,
stato di semi-coscienza,
muscoli irrigiditi,
cecità temporanea (anche se piuttosto rara),
svenimenti.
Di solito questi sintomi più violenti sono accompagnati da una generale situazione di disorientamento, confusione e incapacità di equilibrio da parte del nostro cane: essa si definisce ‘aura’.
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Purtroppo dare una risposta a questa domanda è ancora una chimera: le cause possono essere molteplici e avere un’origine differente. In diversi casi però si è accertato che è una predisposizione genetica dell’animale la causa principale di questa condizione neurologica oppure la presenza di malattie che annoverano i sintomi dell’epilessia: tumori al cervello e malattie agli organi interni. Ciò non toglie che in altri casi le crisi sono state scatenate da fattori esterni, come traumi al cranio. Ma in generale vi sono delle razze di cani più ‘a rischio’ rispetto ad altre, indipendentemente dall’età dell’animale: Labrador, Golden retriever, Beagle, Pastore tedesco, Bassotto, Setter Irlandese e infine Cocker Spaniel.
In realtà anche in questo caso la risposta è molto deludente: durante gli attacchi non possiamo fare nulla se non aspettare che passino in fretta, perché guardare il cane in quelle condizioni è davvero un colpo al cuore. Però possiamo ‘preparare’ il nostro cane all’arrivo di una crisi, ovvero mettendolo nella condizione più sicura possibile in modo che, una volta che si muoverà spasmodicamente, non andrà a sbattere con la testa e farsi male. Quindi riconoscere la fase Aura è molto importante: durante questi momenti precedenti alla crisi possiamo circondare il cane di cuscini e coperte, insomma tutto ciò che può attutire l’impatto del cane con il pavimento o il muro. Anche quando si ‘risveglia’ dalla crisi epilettica possiamo fare qualcosa: non perderlo mai d’occhio. Il cane colpito da un attacco infatti può avere ancora quella sensazione di confusione e di stordimento. La nostra funzione è quello di rassicurarlo e farlo sentire protetto: la nostra presenza gli indurrà serenità.
Una volta osservata attentamente la singola crisi epilettica e annotati i dettagli di questa, ma anche con quanta frequenza si presentano e con quale intensità, è necessario informare il veterinario di fiducia. Di solito la cura che l’esperto prescrive per un cane che soffre di epilessia è a base di Fenobarbital, un farmaco anti-epilettico che, come altri in commercio, ha la funzione di calmare i muscoli irrigiditi durante gli attacchi. Dato che nella stragrande maggioranza dei casi il veterinario non è presente durante queste crisi che arrivano all’improvviso, è importante fornirgli quanti più particolari possibili per fargli avere un chiaro quadro della situazione specifica del nostro cane.
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F.C.
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