Avremmo bisogno di lui, ma il cane può entrare nel reparto dell’ospedale? Cosa stabilisce la Legge sull’ingresso di Fido in questa struttura.
Sia che per un lieto evento come una nascita sia nei momenti difficili come un’operazione complicata, vorremmo accanto il nostro amico a quattro zampe ma non sappiamo se questo sarà possibile. Ecco cosa stabilisce la Legge in merito all’ingresso del cane in reparto dell’ospedale, se ci sono determinate regole da seguire o se l’accesso è completamente libero: cosa sapere su una questione che sta a cuore a molti pazienti-padroni.
Ormai non è più un mistero il beneficio che apporta lo stare insieme al nostro cane ma in generale con gli animali che, oltre a svolgere perfettamente il ruolo di compagni e amici dell’uomo, possono anche essere dei veri e propri ‘curatori’ di anima e corpo (a maggior ragione in una struttura ospedaliera).
Infatti la Pet Therapy negli ospedali è una pratica adottata in tantissime strutture sparse sul nostro territorio nazionale, ai pazienti adulti ma soprattutto nei bambini ricoverati: l’incontro coi loro amici a quattro zampe, non solo cani, porta loro entusiasmo, gioia e una gran voglia di reagire alla malattia facendosi curare.
Ma c’è una differenza sostanziale da chiarire: i cani che accedono ai reparti per la Pet therapy in ospedale non sono i cani dei proprietari che sono ricoverati, bensì animali specializzati ed addestrati per questo tipo di attività. Quindi il dilemma resta: il nostro Fido domestico può venire in reparto a trovarci?
Come spesso accade in materia di animali, la Legge non si esprime chiaramente a riguardo ma preferisce delegare le decisioni alle varie competenze territoriali e regionali: infatti anche per quanto riguarda l’ingresso del cane nel reparto dell’ospedale non vi è una regola unica e oggettiva.
Pur riconoscendo l’innegabile e attestabile (grazie ai numerosi studi) apporto benefico della presenza del cane su pazienti con disabilità motorie e mentali, non è chiaro se il cane può fare ovunque il suo ingresso per far visita al padrone ricoverato. D’altra parte se il paziente ne avrà grande piacere, altrettanto benessere avrà Fido che rivedrà finalmente il suo umano preferito.
In termini economici in realtà anche la Sanità pubblica potrebbe avere non poco profitto dalla decisione di far accedere i cani in ospedale, poiché i pazienti che ricevono queste visite dai loro beniamini hanno più voglia di reagire e di tornare a casa, con notevole diminuzione delle spese ospedaliere da parte delle strutture.
Per quanto riguarda i cani nelle Regioni che ammettono la loro presenza in ospedale nei reparti, in generale le regole in fatto di pulizia e decoro sono molto severe, ma non solo: gli animali dovranno essere iscritti all’anagrafe degli animali d’affezione. Il responsabile che li condurrà all’interno della struttura ospedaliera non solo dovrà essere maggiorenne, ma anche provvisto di tutti i documenti che attestino la ‘proprietà dell’animale.
Dovrà portare il cane al guinzaglio, averlo pulito e spazzolato prima del suo ingresso in ospedale e avere con sé museruola e strumenti per raccogliere eventuali bisogni dell’animale.
Se vuoi conoscere le Regioni dove è ammesso l’ingresso del cane nel reparto degli ospedali, clicca su Successivo:
Ma in quali Regioni il cane ha accesso alle strutture ospedaliere? Ecco una utile mappa di dove è possibile ricoverarsi e ricevere la visita del nostro amico a quattro zampe.
La Lombardia già col Regolamento del 13 aprile 2017, n. 2, art. 22 e 23 ha ammesso entro limiti e condizioni stabiliti dalle strutture stesse, la presenza di animali d’affezione in determinate aree della struttura, individuando quelle nelle quali il loro accesso è vietato.
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La Delibera Regionale n. 2046 del 2013 ha concesso l’ingresso dei cani nelle strutture pubbliche e private ma in base al proprio regolamento interno e integrandolo con le peculiarità di ciascuna. I cani potranno accedere nelle aree comuni, in quelle esterne agli edifici di ricovero e nei reparti di degenza.
Secondo la Delibera n.1233 del 22-12-2014, previo controllo dei documenti da parte del responsabile dell’Unità operativa interessata e relativa autorizzazione, è consentita la presenza di un animale per volta, evitando visite in ‘sovrapposizione’ ad altre.
L’animale, accompagnato da un responsabile, non dovrà arrecare danno o intralcio agli altri degenti e alle attività che si svolgono all’interno della struttura ospedaliera, pena il suo allontanamento.
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Grazie all’iniziativa ‘4 zampe con te’, la regione Lazio ha acconsentito all’ingresso dei cani da compagnia negli ospedali per andare a trovare i loro padroni ricoverati. Potranno incontrarsi in determinate aree della struttura esterne alle corsie ospedaliere, in giardini, in corridoi e terrazze.
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In Umbria anche l’ingresso di cani (e anche di gatti) negli ospedali deve seguire un regolamento preciso, in base al quale esso avviene in aree riservate, in determinati orari e previa richiesta dei pazienti ricoverati. Finora in Liguria, e precisamente all’ospedale Gaslini di Genova, l’accesso dei cani è consentito nel reparto di Neuropsichiatria Infantile per i bambini degenti.
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