Il cane è in grado di emozionarsi? Quali emozioni sentono e in che modo le dimostrano? La scienza è riuscita a fornire prove concrete sui sentimenti canini.
Un padrone attento e sensibile può confermarlo: il cane è davvero il miglior amico dell’uomo, anche perché è in grado di condividere con l’umano sentimenti ed emozioni. Ma è solo una nostra suggestione o davvero vi è un riscontro scientifico nella questione? Ebbene pare che anche la scienza sia concorde sul fatto che il nostro Fido è assolutamente capace di provare dei sentimenti, anche molto intensi e ce lo dimostra a modo suo, con tutta la sua dolcezza e senza remore. A differenza dell’uomo il cane non ha paura di mostrare i suoi sentimenti, qualsiasi essi siano. Ecco cosa dimostrano studi scientifici a riguardo.
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Non si tratta di coincidenze o di nostre illusioni: i cani sono davvero in grado di emozionarsi. I sentimenti non sono una prerogativa dell’uomo, ma possono provare gli stessi sentimenti. E la prova concreta è nella produzione di ossitocina, lo stesso ormone che produce l’uomo quando è innamorato e felice. Un cane viene spesso associato a un bambino e non è un caso che tra i due si instauri sempre un meraviglioso rapporto di complicità, che è anche un ottimo motivo per farli crescere insieme. Ma come mai i cani sono così simili ai piccoli umani? Ecco cosa dice la scienza.
Sebbene all’inizio il cane possa accettare con una certa ostilità l’arrivo in casa di un neonato, o il bambino non riesca a capire fin dal principio che un cane è un animale vivente e non un peluche della sua collezione di giocattoli, in realtà i due possono col tempo diventare davvero inseparabili. Ciò anche perché sono in grado di emozionarsi allo stesso modo e si esprimono in maniera molto simile. Un bambino felice non riesce a contenere la sua gioia e la esprime con urla e salti di gioia: cosa fa un cane quando gli offriamo il suo cibo preferito o quando gli mostriamo il suo guinzaglio per uscire?
La Emory University di Atlanta in Georgia ha condotto diversi studi sui sentimenti provati dai cani: il professor Gregory Berns ha dimostrato attraverso prove scientifiche ed inconfutabili come varia il sistema e l’attività cerebrale dell’animale in seguito alle emozioni che prova.
Il professor Berns e i suoi collaboratori hanno installato uno scanner capace di registrare l’attività neurologica dei cani dopo averli sottoposti ad alcune emozioni. Un campione di una dozzina di cavie canine è stato analizzato a seconda degli stimoli che venivano loro propinati: gli animali sono stati istruiti a stare all’interno del macchinario e a sentirsi liberi di esprimere le proprie emozioni. A seconda degli impulsi il cane reagiva in maniera differente: in particolare si è notato che in caso di stimolo positivo, come un cibo molto gradito o la vista del padrone, la sezione del cervello del cane detta ‘nucleo caudato’ si attivava. Questa stessa zona cerebrale si attiva nel cervello umano ogni qual volta un bambino prova delle emozioni positive associate a stimoli simili, come la vista di un cibo gustoso o quella della mamma.
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Come già asserito un cane difficilmente sa gestire le proprie emozioni: questa è la differenza fondamentale con l’uomo. Quest’ultimo con l’età tende a limitare sempre di più la sua istintività attraverso ‘legami e convenzioni’ che spesso lo intrappolano in un costante controllo delle sue emozioni. Il bambino invece, come il cane, quasi sempre non si preoccupa di ‘contenersi’ ma si lascia andare.
Il cane è in grado di provare emozioni anche con stimoli che possono sembrare all’occhio umano molto blandi. Il nostro Fido ci rende sempre una risposta che magari può sembrare anche esagerata: in fondo ogni sera quando ci vede tornare a casa non ci fa sempre un mare di feste e ci segue ovunque? Ma se ci chiediamo da cosa dipende questa ‘evidente’ emozionalità’ le risposte sono due.
Che il cane sia un giocherellone e abbia sempre voglia di saltare, giocare e farsi fare le coccole possono confermarlo gran parte dei padroni. Quindi si tratta di una dote istintiva, naturale nel cane, che riesce sempre a farci sentire il suo calore e la sua allegria, il che ci fa capire perché fa bene avere un cane in casa.
Un cane che riceve le giuste attenzioni, si sente amato e coccolato, i cui bisogni sono sempre soddisfatti e colmati, non può che essere un cane felice. Di certo un cane che non sta bene o si sente trascurato sarà più difficile da stimolare: spesso la sua apatia potrebbe condurlo a non provare più determinate emozioni o, quanto meno, a non saperle dimostrare.
Di certo il passato di un cane pesa, e non poco, sul suo stile emozionale. Le esperienze passate, spesso quando sono state traumatiche o in caso di violenze e maltrattamenti, influiscono sulla vita futura del nostro amico a quattro zampe spesso in maniera irreversibile. Quindi il livello emozionale canino varia a seconda delle sue esperienze precedenti, dalle quali potrebbe aver sviluppato una certa diffidenza o addirittura paura nei confronti del prossimo.
Naturalmente in base al carattere. Non bisogna generalizzare perché ogni cane è una storia a sé: non possiamo pensare che un’esperienza passata influisca allo stesso modo su tutti gli esemplari canini coi quali entriamo in contatto. Molto dipende dunque dalla sua personalità che entra in gioco a seconda della situazione da affrontare: sia che si tratti di una persona amica che viene a farci visita sia che si tratti di un malintenzionato, il cane sviluppa delle emozioni forti e che dipendono anche molto dalla sua capacità di capire qual è il modo giusto per reagire.
Un cane può provare sentimenti negativi anche se in realtà la nostra intenzione non è quella di metterlo in difficoltà. Ad esempio se al parco qualche oggetto o un altro animale gli fa paura è necessario il nostro intervento per istruirlo su come comportarsi in quella circostanza. Le alternative sono due: evitare il pericolo oppure fargli prendere confidenza con esso fino a renderlo innocuo ai suoi occhi.
Ci sono di certo delle conseguenze per il cane che è portato dal padrone a non affrontare l’ostacolo. Esso rimane lì e col tempo potrebbe ‘ingigantirsi’ fino a diventare insormontabile ai suoi occhi. Naturalmente il più delle volte il cane potrebbe sviluppare insicurezza e timore nell’affrontare le situazioni: tenerlo sotto una campana di vetro può avere effetti molto negativi sulla sua personalità.
Non è sempre buono però costringere il cane a spingersi oltre i suoi limiti: questo potrebbe far nascere in lui una sorta di estrema aggressività che lo renderà anche pericoloso ed ingestibile. Quindi sarà fondamentale indirizzarlo verso le emozioni giuste e il modo giusto per affrontare le situazioni: Proust l’ha definita ‘marcatura’. Con essa il padrone dovrà essere in grado di educare il cane a utilizzare atteggiamenti adeguati all’ostacolo che gli si presenta davanti.
Assodato che il cane è perfettamente in grado di provare delle emozioni ecco nello specifico di quali si tratta. Noteremo che tali sentimenti sono semplici e puri, molto simili a quelli dei bambini.
Un cane felice scodinzola, dimostra affetto abbaiando e facendo le feste: impossibile costringere il cane a contenere la sua gioia quando qualcosa di positivo accade o sta per accadere. Di certo questa allegria dipende anche dal benessere che vive in casa ed è legata alla figura del padrone, verso il quale dimostra sempre fedeltà e lealtà.
Un lutto, un allontanamento forzato o la perdita di un altro animale in famiglia può far scaturire nel cane una tristezza e un dolore molto simile a quello dell’uomo. Basti prendere ad esempio la reale storia di Hachiko. La tristezza può spesso tradursi in sentimenti di angoscia, apatia, inappetenza e spesso letargia: sono i chiari segnali di un cane che sta male.
Chi ha dovuto affrontare la convivenza tra un cane e un nuovo arrivato, sia esso neonato o altro animale, lo sa. Il cane spesso si dimostra geloso e molto poco incline a condividere i suoi spazi, e soprattutto il suo padrone con un altro essere umano. Si dovrà capire come affrontare l’arrivo di un neonato per far sì che la convivenza tra il cane e il nuovo inquilino diventi via via pacifica e piacevole per tutti.
E’ bene non confonderla con il senso di rimorso: un cane non prova questo sentimento per un’azione sbagliata che ha commesso in precedenza. Se lo becchiamo a fare qualcosa di sbagliato dobbiamo farglielo notare subito: solo in quel caso il cane potrà mettere la coda tra le gambe e mostrarsi ‘mortificato’ per la sgridata che sta per arrivare. Attenzione a come punire un cane: la violenza non deve essere mai presa in considerazione!
Un cane può avere paura di qualcosa o di qualcuno fino a sviluppare una vera e propria fobia. Spesso si tratta di fattori esterni, di cui il cane non riesce a capire l’origine o la provenienza, come i botti della festa di Capodanno. Il cane potrebbe via via abituarsi ai rumori di casa, ma se dovesse sviluppare delle fobie che gli rendono impossibile continuare una vita serena, è il caso di consultare il parere di un etologo.
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F.C.
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