Non tutti gli animali che incontriamo per strada sono randagi: quando un cane di proprietà può essere considerato vagante? Come occorre comportarsi?
Come noto, salvo qualche eccezione, nessun cane può vivere liberamente per strada; quelli che non appartengono a nessuno sono accalappiati e ospitati in canile, in attesa di essere adottati. Può capitare, tuttavia, che il proprio amico a quattro zampe possa scappare, o allontanarsi temporaneamente: ma in quali casi un cane di proprietà può essere considerato vagante? E quali sono le conseguenze?
Qualunque animale che si aggiri per strada da solo è vagante. Dunque, anche il cane di proprietà, che temporaneamente riesca a sottrarsi al controllo del proprietario, va considerato come animale vagante.
Può capitare infatti che l’animale si allontani dalla propria abitazione: magari perché abituato a fare una passeggiata da solo (con tutti i rischi e pericoli, per l’animale stesso e per i terzi, che il proprietario più o meno consapevolmente si assume), oppure perché si sia smarrito, o ancora perché abbandonato; le ipotesi possono essere molteplici.
Non è difficile, soprattutto per chi abbia una certa esperienza in materia di animali d’affezione, comprendere se ci si trova davanti ad un animale randagio nato in libertà o ad un animale di proprietà; ma in entrambi i casi è bene agire tempestivamente, per il bene del cane.
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Sostanzialmente sono quattro le ipotesi da prendere in considerazione nel caso in cui ci troviamo di fronte ad un cane vagante:
Ora, salvo le immediate operazioni di soccorso (anche a seconda dello stato di salute dell’animale) è bene non agire con avventatezza; innanzitutto va controllato il microchip, per risalire all’eventuale proprietario.
Attenzione tuttavia; anche nell’ipotesi in cui ne sia sprovvisto, comunque potrebbe appartenere a qualcuno (ancora oggi, purtroppo, la norma che impone l’obbligo di microchip al cane è spesso disattesa).
Pertanto, sempre che l’animale non vada prima soccorso da un punto di vista medico-veterinario, è necessario allertare le autorità competenti, al fine di denunciare il ritrovamento di un cane vagante.
Se dal microchip si risale all’identità del proprietario, le autorità dovranno accertare se si tratta di uno smarrimento o di un abbandono; quest’ultimo, come noto, costituisce un reato.
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E non solo nell’ipotesi in cui il proprietario si sia attivato nel disperdere l’animale (ad esempio caricandolo in macchina per abbandonarlo in un luogo lontano); il reato si configura anche nel caso in cui il cane si sia smarrito ma il proprietario rimanga inerte nella sua ricerca.
Nell’ipotesi in cui il cane vagante non sia di proprietà, resterà in canile in attesa di un’adozione; in questo caso potreste decidere di allargare la vostra famiglia e prendere con voi l’animale che avete ritrovato e segnalato alle autorità.
Nel caso in cui si tratti di un cane di quartiere, l’animale tornerà libero; si tratta dell’unico caso in cui la legge consente che un cane non di proprietà sia vagante per la strada.
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A. S.
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