Cosa fare se il cane ha paura degli spazi aperti? In che modo è possibile risolvere il problema? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Anche Fido ha le sue paure, è più che naturale. Ma alcune possono essere decisamente più invalidanti della maggior parte delle altre. Un esempio? Se il cane ha paura degli spazi aperti – detto in altri termini, di uscire – può essere difficile organizzare la vita quotidiana ed assicurare all’animale quella quantità di esercizio fisico giornaliero di cui ha bisogno.
La paura è una reazione primaria, e in alcuni casi può essere incontrollabile; essa accomuna sia gli esseri umani che gli animali, e tra questi, ovviamente, anche Fido.
L’oggetto della paura, si sa, può avere cento e più forme. É chiaro, tuttavia, che esistono delle fobie tipiche dei cani; cose, insomma, di cui è naturale abbiano paura. Altre invece sono piuttosto peculiari? Un esempio? Il cane che abbia paura degli spazi aperti – detto in altri termini, di uscire all’aperto.
Ora è piuttosto lampante che si tratta di una paura poco comune per Fido. La passeggiata, per il cane, è uno dei momenti più belli dell’intera giornata. Tuttavia può accadere che Fido ne abbia paura, e a seconda del grado di quest’ultima, può divenire una condizione piuttosto invalidante.
Un cane che non esce è un animale che non fa sufficiente esercizio fisico; insomma, tutt’altro che un fattore da sottovalutare. L’obesità del cane, d’altronde, è causa di numerose patologie.
Di norma è una paura che riscontreremo in un cane già adulto, verosimilmente a causa di un trauma passato; ma come aiutarlo a superare il problema?
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Premettiamo che per risolvere problemi di tale sorta ci si può (a volte si deve necessariamente) rivolgere ad un veterinario comportamentalista; questo, è chiaro, dipende anche dalla gravità della fobia.
Detto questo, possiamo provare a risolvere il disturbo avvalendoci di alcune tecniche. L’importante è munirsi della necessaria pazienza, e mai sgridare il cane: se non risponde ai comandi è semplicemente perché ha paura degli spazi aperti e non vuole uscire, non perché non vuole obbedire.
Grande alleato nella lotta alla fobia, come sempre, è il cibo. Una delle tecniche più collaudate consiste, per l’appunto, di posizionare la ciotola del cibo in un punto all’esterno dell’abitazione.
Attenzione con la gradualità: non potrete pretendere fin da subito che il cane si allontani eccessivamente, immergendosi nel pieno delle sue paure.
Altra tecnica, sempre avvalendoci del cibo, consiste nel posizionare diversi snack, in ordine di crescente bontà (e i gusti, si sa, son personali, dunque assecondate quelli del vostro Fido), lungo un piccolo percorso all’esterno ben definito.
Si tratta di espedienti che sfruttano la tecnica dell’associazione, che consiste nell’associare – per l’appunto – un’esperienza ad un ricordo positivo.
Quando il cane avrà acquistato sufficiente sicurezza in un determinato spazio esterno utilizzato per l’espediente, potremo aggiungere altre attività, come quelle ludiche, per completare il processo.
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Durante la passeggiata con il cane – breve o brevissima che sia -, sarebbe molto importante scoprire la causa della fobia. Di certo non è semplice, soprattutto se si tratta di un cane adulto di cui non conosciamo il passato.
L’obiettivo è quello di individuare l’oggetto della paura (rumore o cosa che sia), in modo da inserirlo gradualmente, se possibile, nell’ambiente giornaliero dell’animale, al fine di renderglielo familiare.
Ovviamente ricorrendo ad un depotenziamento dello stesso (si pensi ad un rumore riprodotto a volume molto più basso). Laddove tali tecniche non riescano nell’intento sperato, non resta che affidarsi all’intervento di un professionista.
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A. S.
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