Come trascorrere una giornata in spiaggia se il cane ha paura del mare? Le mosse giuste per insegnargli a non temere l’acqua.
Un cane che non sa nuotare? Può accadere di incontrarlo e può altrettanto essere facile trovare un amico a quattro zampe che non ama l’acqua. Alcuni hanno paura perfino del bagno di casa, figuriamoci di spazi d’acqua più ampi come una piscina o il mare. Come fare per passare una giornata di relax in spiaggia senza rinunciare alla compagnia di Fido? Bisogna insegnare al cane che ha paura del mare che non c’è nulla da temere, sebbene sia fondamentale stare sempre attenti e non perderlo mai di vista. Ecco quali sono le mosse giuste per fare in modo che Fido entri spontaneamente in acqua: magari gli piacerà e non vorrà più uscirne!
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Siamo appena arrivati in spiaggia ma, davanti a quella immensa distesa d’acqua, il nostro cane non sembra essere molto felice? Addirittura potrebbe irrigidirsi e tentare in tutti i modi di andare via. La prima cosa da fare è armarsi di pazienza: inutile forzarlo a fare ciò che non vuole! Non servirebbe a nulla, se non a rovinare il rapporto di fiducia che si è instaurato tra lo stesso padrone e il cane. Potrebbe anche non essere il momento giusto, magari non ne ha voglia, quindi meglio aspettare un momento più propizio. E anche noi non dovremmo improvvisarci ‘istruttori’, perché potremmo mettere a rischio la vita di Fido.
Solitamente sono i gatti a odiare l’acqua (Leggi qui: Perchè i gatti hanno paura dell’;acqua? Ecco la spiegazione!), ma a volte anche i cani non amano fare il bagno, soprattutto nell’acqua di mare. Forse perché hanno avuto qualche brutta esperienza che li ha traumatizzati, oppure semplicemente perché temono di perdere il controllo dei movimenti a contatto con l’acqua (Leggi qui: Un trauma nel cane può influire sulla sua personalità e comportamento). Altre volte può capitare che debbano solo ‘prendere confidenza’: in fondo se hanno avuto solo esperienza del bagnetto a casa, è anche normale che non si tuffino spontaneamente tra le onde.
L’ideale sarebbe affidarsi ad un educatore cinofilo, sebbene potremmo riuscirci anche da soli, contando sulla conoscenza e la fiducia del nostro cane.
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E se iniziassimo con il cane in piscina? Magari di quelle a basso fondale e con le scale per accedervi: in questo modo l’entrata in acqua sarà graduale e Fido deciderà man mano se proseguire o tornare all’asciutto. Per fortuna in tutta Italia stanno aumentando le piscine Dog-Friendly, che accolgono noi e i nostri amici animali, con attrezzature e strutture adeguate.
L’errore più importante da evitare è non buttarlo in acqua come un ‘sacco di patate’: si traumatizzerebbe a vita e non si fiderà mai più del suo padrone, perché vivrebbe il suo gesto come un vero e proprio tradimento. Il primo passo è avvicinarsi insieme all’acqua e lodarlo ad ogni tentativo di immergere la zampa.
Cosa può attirare l’attenzione del nostro cane che ha paura del mare? Qualcosa che gli piace e a cui non sa resistere: potrebbe trattarsi del suo snack preferito ma anche del suo adorato giocattolo. Se noi iniziamo ad immergerci in acqua con qualcosa che gli piace tra le mani, non solo gli daremo il buon esempio, ma lo invoglieremo anche a venire a prenderselo. Naturalmente qualora il cane dovesse avvicinarsi, elogiamolo per il coraggio di essere entrato in acqua. Facciamo in modo da non perderlo mai di vista e di avere i piedi ben piazzati sul fondo in modo da sorreggere Fido e tenerlo fuori dall’acqua (Leggi qui: Il cane sta annegando: le 4 manovre per salvargli la vita). E’ altrettanto probabile che, afferrato lo snack o l’oggetto, il cane esca fuori dall’acqua: ci proveremo la prossima volta a trattenerlo più tempo.
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Un cucciolo sarà più propenso ad imparare a nuotare e forse sarà anche più spericolato. Sarà buono dunque portarlo al mare fin da piccolo e insegnargli con il nostro esempio a non temere l’acqua. Magari convinciamolo a giocare a palla e a fargliela raccogliere in modo che si avvicini sempre di più alla riva. Se il cane è piccolo, la sua salute sarà ancora più delicata: quindi assicuriamoci che sia una bella giornata calda per farlo immergere in mare e dopo asciughiamolo con cura per evitare che si raffreddi.
Imparare a nuotare significa fare sempre il bagno insieme e non lasciarlo mai da solo. Non solo dovremo mostrarci sempre tranquilli e padroni della situazione, ma anche rivolgerci a lui con un tono di voce calmo e tranquillo. Se Fido notasse in noi un atteggiamento agitato, si innervosirebbe a sua volta e tenterebbe in tutti i modi di uscire dall’acqua.
Fido non ama il mare perché probabilmente l’acqua lo avvilisce e ne ostacola i movimenti. Alcuni cani infatti nuotano verticalmente e muovono le zampe anteriori, anziché quelle posteriori. In questo modo agitano l’acqua davanti al muso e se la schizzano da soli negli occhi. Proviamo ad insegnargli a muovere le zampe posteriori e ad avanzare con quelle in acqua. Se dovesse sbagliare non sgridiamolo e non mortifichiamolo: il cane ci rimarrebbe davvero male!
Proviamo a tenere la nostra mano sotto al cane e sosteniamo il suo corpo per tutta la durata della nuotata. Di certo inizierà istintivamente a muovere le zampe e si calmerà man mano. L’importante è non lasciarlo mai solo e che lui si senta tranquillo della nostra presenza.
Quando il cane si renderà conto di riuscire a restare a galla da solo inizierà a nuotare, e anche con molta naturalezza. Questo non vale per tutti: potrebbe anche accadere che Fido scappi accanto alla macchina in attesa che il padrone si decida ad andare via ‘da quel posto’. Se però non scappa terrorizzato è probabile che, con qualche piccolo incitamento da parte nostra, si immerga di nuovo in acqua.
Francesca Ciardiello
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