L’Ente Nazionale Cinofilia Italiana ha ammesso il Cane delle Alpi Apuane nel libro genealogico delle razze canine riconosciute.
La federazione cinofila internazionale – FCI riconosce 343 razze di cani e il tipo di allevamento specifico per ogni razza. Queste razze sono catalogate in base a diversi criteri, come le famiglie canine (braccoide, lupoide, molossoide) o il paese d’origine.
In Italia, l’Ente Nazionale Cinofilo Italiano- Enci vi sono 16 razze italiane autoctone, di origine antica per cui l’Enci mira alla loro valorizzazione e promozione, portando attenzione alla selezione e al miglioramento delle razze negli allevamenti.
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L’elenco delle razze italiane si arricchisce di due nuove razze canine: il Cane delle Alpi Apuane e il cugino Cane da pastore della Lessinia e del Lagorai” o “Pastore del Lagorai”, “Pastore della Lessinia” o “Pastore della Val d’Adige”. Razze canine antiche italiane che non erano ancora state riconosciute dalla FCI.
E’ quanto ha reso noto, il Presidente Enci, Dino Muto in un comunicato pubblicato sul sito dell’ente:
“In occasione dell’incontro tenutosi presso la sede dell’ENCI il 24.6.2020, ho avuto il piacere di comunicare ai responsabili delle razze italiane Cane delle Alpi Apuane e Pastore della Lessinia e del Lagorai l’attivazione del Registro Supplementare Aperto, atto all’iscrizione di soggetti appartenenti a popolazioni tipiche italiane in fase di recupero e conseguentemente all’emissione di certificati RSA.
A nome del Consiglio Direttivo ho potuto complimentarmi per il prezioso risultato, anche in termini di conservazione della biodiversità, frutto di anni di lavoro e di collaborazione con l’ENCI, passo importante per il futuro riconoscimento definitivo delle razze, anche a livello internazionale“.
La razza del Cane delle Alpi Apune ha rischiato l’estinzione ed è stata salvata dallo studioso di zooantropologia Vittorino Meneghetti, dando vita a un’associazione che ha coinvolto esperti e appassionati per recuperare e selezionare gli esemplari.
Anni di lavoro e battaglie per cui la razza è stata rappresentata nelle province della sua area di origine tra Massa Carrara, ma anche a Pisa, Livorno, Lucca e nel Levante ligure.
Dopo il riconoscimento dell’Enci, inizia la fase di selezione per lo sviluppo di linee di sangue per “costituire la popolazione necessaria per il riconoscimento internazionale FCI, coordinando tutte le attività sia a livello allevatoriale che espositivo, così come avviene per tutte le razze canine ufficiali”.
Riconoscendo il cane delle Alpi Apuane, l’Enci ha anche riconosciuto il cane delle montagne del Triveneto. Le due razze sono distinguibili e per questo saranno avviate due diverse selezioni che procederanno con Libri Genealogici distinti.
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Sono state trovate tracce di questo cane nei bassorilievi raffiguranti il dio Silvano a cui erano devote le popolazioni della Lunigiana in epoca pre-romana. Il cane delle Alpi Apuane e il suo cugino Cane delle montagne del Triveneto sono stati riconosciuti dall’Enci che procederà alla selezione.
Il cane della Alpi Apuane e “pastore della Lessinia e del Lagorai hanno un’agilità e un’intelligenza spiccata, tanto da essere definito il “border collie” italiano. L’apparenza è un mix tra il border collie, il pastore belga a pelo lungo e il pastore australiano per il manto variegato mentre la coda portata in alto, riporta al cane nordico tipo primitivo. Molto simile al border collie sia nel manto che nella pigmentazione dell’iride.
E’ più antico del border collie, in quanto così come viene specificato dalle associazioni che hanno promosso e tutelato la selezione della razza, deriva da incroci risalenti ai pastori transumanti trentini, veneti, friulani, lombardi, piemontesi e dell’Appennino settentrionale. Un incrocio che porta il cane della Alpi apuane ad avere diverse influenze, con affinità morfologiche di cani da pastore che come riporta ruralpini.it va dalla “Lessinia veronese i pastori scendevano nel mantovano e nella bassa bresciana dove si incontravano con i pastori delle valli bresciane e del trentino. I pastori nell’estremo nord della Toscana (sopra la linea La Spezia – Rimini che definisce la demarcazioni culturale-linguistica tra area settentrionale e centrale) con le loro pecore massesi si spingevano nelle pianure emiliane, ma anche oltre il Po incontrando i pastori veneti. Affinità morfologiche e attitudinali che si riscontrano tra il pastore della Lessinia e del Lagorai e quelli della val Camonica e delle valli bresciane anche se, specie nel caso camuno, vi è la presenza di soggetti con caratteristiche intermedie con il bergamasco (lunghezza del pelo, portamento del padiglione auricolare). Non meraviglia neppure che siano stato definiti un “pastore di Oropa” (Alpi biellesi) e un “pastore delle Apuane”.
Un cane poliedrico che veniva usato per la conduzione dei greggi, ma anche utile nella difesa. La sua attitudine e agilità che deriva dalla conduzione lo porta ad essere adatto a prove di agility, ricerca o nella pet teraphy.
C.D.
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