Fido è conosciuto universalmente come il migliore amico dell’essere umano, ma è davvero così ovunque? Scopriamo il ruolo del cane nella cultura giapponese.
Il cane, insieme al gatto, è l’animale d’affezione per eccellenza, almeno nella nostra cultura. Ad ogni latitudine, tuttavia, le preferenze in tema di animali da compagnia possono essere differenti; il relativismo culturale involge anche i pets. In questo articolo analizzeremo il ruolo del cane nella cultura giapponese, valutando anche la sua figura nel folclore del Paese orientale.
Chi non rammenta la storia di Hachikō, il cane che aspettò vanamente ogni giorno alla stazione di Shibuya, per quasi dieci anni, il ritorno del suo compagno umano, il professore Hidesaburō Ueno?
Il dolce animale non poteva sapere che il suo adorato Hidesaburō era deceduto, e che non lo avrebbe più rivisto. Ma questo non lo fece vacillare, nemmeno per un giorno della sua vita, che si spense davanti alla stazione.
I giapponesi gli tributarono un lutto nazionale lungo ben tre giorni: da allora Hachiko è divenuto simbolo universale di amore e fedeltà incondizionata. Con tali premesse sarebbe fin troppo facile giungere alla conclusione che tutti immaginiamo, o che vorremmo immaginare. Ma i numeri raccontano un’altra realtà.
Secondo un sondaggio condotto dal centro di ricerca Gfk, soltanto un giapponese su 3 possiede un animale domestico; e solo il 17% dell’intera popolazione ha scelto il cane come animale d’affezione (il 14% opta per il gatto).
I numeri sono decisamente bassi; e se cifre alla mano il cane ed il gatto, anche nel paese del Sol Levante, sono gli animali d’affezione più diffusi, è pur vero che nella maggior parte delle abitazioni nipponiche non è presente alcun pelosetto.
Il cane è certamente considerato quale simbolo di fedeltà, coraggio e forza; ma a conti fatti sembra se ne possa fare a meno.
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Invero non sappiamo se tale trend, decisamente più basso rispetto a quello registrato nei paesi occidentali, sia dovuto in parte al folclore della cultura giapponese.
Alcuni racconti della tradizione ci raccontano che il cane originariamente era dotato di parola, esattamente come noi.
Tuttavia col tempo perse tale abilità, come punizione per averne fatto uso per i propri interessi e a spese dell’essere umano. Anche nelle tradizione degli Ainu, popolazione indigena giapponese stanziata nell’isola di Hokkaidō, il cane non è una figura del tutto positiva, se pur gli viene riconosciuta una certa affinità all’essere umano.
In realtà nella cultura giapponese non mancano leggende più recenti nelle quali al cane vengono attribuite quelle doti di coraggio e lealtà che ne hanno fatto un simbolo in tutto il mondo, creando in tal modo una frattura rispetto ad un passato che in qualche modo influisce ancora sul ruolo del cane (e dell’animale di affezione in generale) nella società orientale.
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Anche se solo il 17% dei giapponesi possiede un cane come animale d’affezione, non mancano le razze originarie del Paese del Sol Levante, ormai conosciute in tutto il mondo:
A. S.
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