Vivere insieme in uno stabile comporta il rispetto di diverse regole, anche per quanto riguarda gli animali: che fare se un cane fa i bisogni in condominio.
Ognuno è libero di comportarsi come vuole in casa sua, ma quando si tratta di spazi comuni, come quelli condominiali, è opportuno per il buon vivere civile seguire certe regole: ecco dunque cosa fare e che succede quando il cane fa i bisogni in condominio. Ecco spiegati i doveri del padrone, le sue responsabilità e che rimostranze potrebbero fare gli altri condomini.
Può sembrare scontato, ma basterà seguire poche e semplici regole per la buona convivenza con gli altri condomini e non rovinare i rapporti di buon vicinato. In realtà la buona educazione parte anche da casa nostra, in zone che potrebbero ‘confinare’ in qualche modo con quelle degli altri, come ad esempio i balconi: se un cane fa i bisogni qui, è necessario pulirli perché potrebbero finire in quello sottostante.
Allo stesso modo non bisogna spazzolare o rimuovere dai cuscini i peli facendoli capitare nei balconi adiacenti, evitando magari anche il pianerottolo. Inoltre nelle aree comuni Fido dovrebbe indossare sempre il guinzaglio lungo di almeno un metro e mezzo. Nelle aree comuni infine non solo i cani non dovrebbero fare i loro bisogni, ma non si dovrebbero neppure lasciare ciotole di acqua e pappa né residui di cibo. Tutti gli accessori appartenenti al cane dovrebbero essere lasciati in casa e mai sul pianerottolo.
Secondo una nuova Legge sul tenere il cane in condominio in vigore dal 2013, la n. 21307/2016, ha stabilito che il regolamento che già impediva la detenzione di animali in appartamento è valido solo se è “approvato all’unanimità”.
Quindi non è vietato avere animali in casa ma è responsabilità dei padroni, qualora a Fido dovessero scappare delle deiezioni nel giardino condominiale (o pianerottolo e altre aree comuni) provvedere a rimuoverle immediatamente. Lo stesso discorso vale anche per i peli di cane: se dovessimo spazzolare Fido fuori casa, provvediamo a spazzare immediatamente i residui, prima che possano finire nelle case altrui.
Se gli odori delle deiezioni superano il limite della tollerabilità, i condomini non solo possono lamentarsi ma addirittura ci sarebbero le basi per un illecito penale e le strade che potrebbero ‘intraprendere’ sono due:
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Il padrone che non provvederà a rimuovere i bisogni del suo animale domestico, che inizieranno a emanare un odore nauseabondo, potrà macchiarsi del reato di ‘getto pericoloso di cose‘. Qualora si agisse attraverso il giudice civile non ci sarà bisogno di ‘sfociare’ nel penale e, prima di procedere, naturalmente ci si accerterà della sussistenza degli elementi costituenti il reato.
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Il padrone dell’animale dovrà inoltre provvedere anche nel caso in cui cane abbai in condominio anche di notte, perché già in casi che si sono verificati, lo stesso soggetto è stato accusato del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone.
In realtà basterebbe rispettare un principio: quello di non arrecare danno agli altri e rispettare gli spazi comuni. In questo modo non avremo problemi né dovremo ‘subire’ le lamentele dei vicini. Purtroppo però sono sempre più frequenti i casi in cui i Giudici di Pace devono intervenire per bisogni nelle aree comuni del condominio, rumori molesti o animali senza guinzaglio.
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La ‘colpa’ però non è mai dell’animale ma del padrone che non sa evidentemente prendersene cura!
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