Molto spesso viene messo un campanello al collare del cane. È utile per il nostro fedele amico oppure no? Analizziamolo insieme.
Utilizzare per il cane un collare con campanello è, senza dubbio, molto gradevole a vedersi. Potrebbe finanche apparire un regalo adorabile per il nostro pelosetto domestico: scattare foto insieme e postarne i sorrisi sui social, correre e fare lunghe passeggiate. Da tutto ciò il cane trae beneficio oppure è addirittura un’azione pericolosa?
A volte i proprietari sono convinti che al cane piaccia la stessa cosa che possa piacere a loro oppure che sia giusto adottare delle accortezze per proteggerli. Ma il cane non è un umano.
Si potrebbe pensare che sia più sicuro che il proprio cane vada in giro con al collo un campanello. In questo modo se dovesse perdersi sapremmo dove cercarlo seguendone il suono.
Nel caso di cani da caccia, poi, spesso è anche parte dell’addestramento l’uso di campanelle.
Quando, infatti, il cane si addentra nei boschi alla ricerca della selvaggina potrebbe perdersi o restare bloccato in una buca nel terreno ed il suono del campanello permetterebbe al proprietario di ritrovarlo.
Ma se fosse stato proprio il campanello a farlo impigliare in una sterpaglia o in un filo spinato? E perché alcuni cacciatori hanno affermato di aver avuto l’impressione che, togliendo il campanello al collare del cane, fiuti la cacciagione con più volontà?
È vero, oggi ci sono in commercio campanelli costituiti da materiale non tossico e si possono attaccare e staccare facilmente sia ad un collare del cane che ad un collare per un gatto.
Sono anche robusti e molti allevatori e formatori li utilizzano per un addestramento di sopravvivenza sul campo, di operazioni di salvataggio nonché per escursioni all’aperto.
Siccome sono anche colorate, le campanelle identificherebbero il cane ed il loro suono ne determinerebbe una sua posizione chiara. Ma non sarebbe meglio adottare un collare con led o GPS incorporati?
Analizziamo perché, invece, è fortemente sconsigliato l’uso del campanello al collare.
Il fastidio che proveremmo noi nel sentir suonare una campanella ad ogni nostro minimo movimento è lo stesso che prova il cane con un campanello al collare.
Il fatto che non possa muoversi silenziosamente in libertà è una principale fonte di stress. Anche per il cane lo stress influisce negativamente sulla sua salute.
Esso causa irrequietezza e spesso ciò si traduce in un abbaio con tono molto alto, fino ad arrivare ad una vera e propria aggressività da stress. In questo modo il cane cerca di comunicarci che il suo comportamento particolarmente reattivo è dato da una situazione sgradevole da cui vorrebbe sottrarsi.
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Ciò che noi percepiamo come suono è il fenomeno fisico udibile dall’orecchio umano, fino a circa 20 kHz. Ma questa non è che la quarta parte di ciò che sente il cane.
Esso ha un udito in grado di percepire suoni oltre la soglia dei 20 kHz fino a circa 40 kHz (ultrasuoni).
E più le orecchie sono alte e grandi e più si comportano da antenne direzionali captando una quantità maggiore di suoni. Questa capacità di indirizzare i padiglioni auricolari verso la fonte del suono, infatti, permette ad esempio di localizzare la preda durante la caccia anche a grandi distanze.
Immaginiamo che rumore possa avvertire il cane quando la sua fonte, il campanello, si trova vicinissimo alle orecchie.
Si verifica una iperstimolazione del timpano che, se perdurata nel tempo, porta alla sua lesione e rottura fino a completa sordità.
Non solo. Rumori forti e costanti provocano nel cane seri problemi neurologici con un conseguente comportamento dapprima di agitazione e di frustrazione.
Successivamente il cane manifesterà aggressività e smarrimento, non avrà più pace fino a quando non sentirà più nulla.
A quel punto non s’innervosirà più per il continuo tintinnio del campanello al collare perché avrà detto addio al suo udito.
A tal proposito, Verona è stata la prima città italiana ad introdurre nel regolamento per la tutela degli animali il divieto all’uso dei collari con campanelli che possono provocare disturbi neurologici.
In origine il cane era esso stesso un cacciatore e, nel corso dei secoli, ha acutizzato i suoi sensi proprio per sopravvivere. Oggi è il miglior amico dell’uomo, accanto al quale non ha più bisogno di cacciare per nutrirsi e si farebbe ammazzare per difenderlo.
Dunque, sebbene lo si consideri giustamente componente della famiglia è giusto rispettare la sua natura, non modificare il suo stato d’animo né addobbarlo a festa ma preoccuparsi della sua salute.
È bene sottolineare che, mentre il campanello al collare non dovrebbe essere mai usato, il collare sì. Sia un collare appropriato alla razza che una medaglietta identificativa ed in assoluto il microchip sono esse alcune delle attenzioni che di sicuro aiutano il nostro animale domestico.
Michela
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