Purtroppo ci sono casi in cui dopo il parto la cagna può arrivare a mangiare i suoi cuccioli. Vediamone le possibili cause.
Rendersi conto che la nostra cagna, dopo aver appena partorito, abbia ucciso i suoi cuccioli è senza dubbio scioccante. Ed è difficile in quei momenti soffermarsi a capirne il perché. Tuttavia occorre sapere che potrebbe essere la reazione, anche se rara, di una cagna di fronte ad i suoi cuccioli appena nati.
Quasi sempre, per fortuna in rari casi, si verifica quando la cagna partorisce per la prima volta e svariate possono esserne le cause da tener conto.
È quell’istinto tipico di chi adotta ogni tipo di comportamento atto alla prosecuzione della specie: segue la legge del più forte.
La cagna avverte o crede di avvertire che i suoi cuccioli siano malati e non potranno sopravvivere oppure che non può sfamarli ma potrebbe anche percepire ostile l’ambiente intorno e li elimina tutti: non sono utili.
Anche nel regno animale, nell’organismo della femmina che ha appena partorito avviene uno scombussolamento ormonale. Nel nostro regno si manifesta sotto forma di depressione della mamma.
In quello animale si avranno problematiche cellulari similari ma ciò che notiamo della nostra cagna è la sua ansia e la sua paura: il suo stress salirà contemporaneamente ai suoi livelli di cortisolo fino a che non riuscirà più a gestirlo; manifesterà un’aggressività tale da arrivare a praticare infanticidio (leggi anche Capire se il cane è ansioso in base al suo comportamento).
È il caso in cui la cagna si è accoppiata troppo presto oppure è stata forzata a farlo quando non era psicologicamente pronta. Si trova ad essere mamma, a mangiare la placenta e leccare i suoi cuccioli ma lei stessa si sente cucciola ed accade che vi si rivolti contro.
A volte le cucciolate vengono gestite in casa e non sempre si è preparati ad un evento tanto particolare. Se solo uno dei cuccioli viene spostato dalla posizione in cui lo aveva lasciato la cagna ecco già che sul cucciolo sente non ci sia solo il suo odore ma altro e lo scansa dalla cucciolata, lasciandolo morire oppure uccidendolo.
Si manifesta quando la cagna non è stata educata ad interagire sia con altri simili che con l’uomo. Non è abituata a confrontarsi con altri esseri viventi ed ogni volta che ne vede uno lo attacca: non ha giocato, né mangiato né convissuto con altri cani.
All’improvviso se ne trova di fronte diversi che le vanno contro e si difende attaccando ciò che vede un pericolo.
Sempre per colpa di una mancata interazione sociale, la cagna può arrivare a mangiare i suoi cuccioli sia perché si troverà ad essere eccessivamente eccitata per la novità sia perché diventerà particolarmente aggressiva.
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Sono dovute ad un’alimentazione in gravidanza insufficiente: carenze di calcio durante la gestazione, infatti, portano a gravi conseguenze che si ripercuotono quando inizia ad allattare perché è il momento in cui perde più energie.
Anche per i cani vale il detto secondo cui da grandi si sarà ciò che si è vissuto da piccoli. Spesso in allevamenti intensivi, soprattutto in quelli di cani di razza, non si tiene conto dell’aspetto psicologico delle cagne.
Vengono isolate da subito e fatte accoppiare troppo presto e spesso i cuccioli vengono separati precocemente dalla mamma per prepararla in fretta ad un’altra cucciolata.
Tra questi cuccioli potrà esserci una femmina che manifesterà segnali di aggressività verso quelli che saranno i suoi figli: a volte potrà decidere di farne vivere uno al posto di un altro perché lo ritiene più in grado di sopravvivere: non sempre è presente l’istinto materno canino.
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Perché il cane non abbia in futuro dei comportamenti anomali occorre educarlo già nei primi 6 mesi di vita ad essere un animale sociale.
È importante che se la nostra cagna sta per partorire noi saremo presenti ma non invadenti: non bisogna invadere i suoi spazi né spostare i suoi cuccioli né creare un ambiente che le porti ansie; bisogna tenere semplicemente d’occhio la situazione per poter intervenire immediatamente se la cagna dovesse dare segnali anomali.
La prima cosa è farsi seguire da un ottimo veterinario.
Senza dubbio occorre tener a cuore il benessere del cucciolo appena nato e del cane da adulto: pensare a nutrire correttamente sia il corpo che lo spirito per far sì che certi comportamenti, per fortuna rari, non si verifichino.
Michela
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