E’ una vera e propria emergenza canili nel Bel Paese. E’ l’allarme lanciato da Lorenzo Croce presidente dell’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA), denunciando che “oltre 50.000 i cani, giorno dopo giorno, rischiano di non mangiare a causa della crisi che attanaglia decine di canili situati prevalentemente nel centro-sud Italia”.
Secondo quanto reso noto dall’associazione, ad essere in crisi vi sarebbero i canili di oltre 4 mila comuni che ritardano i pagamenti relativi ai cani randagi ospitati nelle strutture e in alcuni casi, si tratta di ritardi di almeno 3 anni.
Una situazione disastrosa che riguarda il benessere di un terzo dei cani randagi ospitati nei rifugi e nei canili. Purtroppo in Italia, ricorda Aidaa vi sono 160mila cani nei canili e rifugi pubblici e privati convenzionati mentre ogni anno vengono accolti circa 60mila esemplari e vi sono altrettante adozioni.
Tuttavia, negli ultimi anni vi sono sempre più adozioni di cani verso i paesi del centro nord Europa ma è difficile valutare il buon esito delle adozioni di questo tipo.
Secondo i dati, nel Belpaese vi sarebbero tra il mezzo milione e i settecento mila cani randagi, per lo più concentrati nelle regioni del Sud e nelle Isole maggiori mentre la popolazione canina complessiva in Italia è di circa 10 milioni di esemplari.
Per far fronte a questa situazione, il presidente dell’Aidaa ha pertanto chiesto che “il Governo stanzi da subito almeno 5 milioni di euro per un piano di ripartizione dei fondi per la sterilizzazione dei randagi e per pagare le spese arretrate”, ricordando che “altrimenti davvero 50.000 cani rischiano di morire di fame o di finire in assurdi canili lager”.
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