Un giro d’affari da due milioni di euro è quanto frutterebbero i furti degli oltre 3 mila chihuahua messi a segno lo scorso anno in tutti Italia da bande di criminalità organizzata. Un fenomeno che, secondo un’indagine condotta dall’Associazione Italiana diritti Animali e ambiente (Aidaa), vale mezzo milioni di euro solo tra Roma e Lazio.
La scorsa estate l’Aidaa aveva lanciato l’allarme (clicca qui), segnalando una crescita preoccupante di furti di cani di piccola taglia, in particolare quelli di razza chihuahua. L’associazione condusse un’indagine grazie alla quale è risalita ad un traffico di cani di razza che venivano destinati agli allevamenti illegali in Romania o in altri paesi dell’est. Gli altri esemplari, più anziani o malati vengono soppressi o destinati all’accattonaggio.
Uno scenario terrificante che di certo ha colpito e continuare a colpire numerose famiglie depredate dai loro cani, un membro della famiglia a tutti gli effetti.
I furti si sono verificati perlopiù nei parchi o nei luoghi all’aperto. Casi di segnalazioni in cui gli esemplari presi di mira sono stati rubati dalla macchina, addirittura per strada al guinzaglio o nelle stesse abitazioni dei proprietari.
Il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce è stato intervistato in questi giorni da Radiovaticana e ha ribadito che questo sconcertante fenomeno si sta confermando anche nei primi mesi del 2016.
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