Gli animali sono in grado di prevedere l’arrivo del terremoto? Scopriamo cosa sostiene la scienza a riguardo.
I sensi dei nostri amici a quattro zampe sono davvero prodigiosi. Cani e gatti, infatti, hanno un olfatto e un udito molto più sviluppati rispetto a quelli degli esseri umani. Questo consente loro di percepire numerosi fenomeni nettamente in anticipo. Tra i loro superpoteri c’è anche la capacità di prevedere l’arrivo del terremoto? Scopriamo se gli animali domestici e quelli selvatici sono in grado di intuire in anticipo l’arrivo degli eventi sismici.
Gli animali sono in grado di prevedere l’arrivo del terremoto?
È convinzione comune che gli animali siano in grado di prevedere l’arrivo del terremoto. Tuttavia, c’è da chiedersi se sia davvero così oppure no.
Gli scienziati hanno condotto uno studio per verificare definitivamente se i nostri amici a quattro zampe e le specie selvatiche siano in grado di percepire in anticipo il verificarsi di eventi sismici.
Spesso, infatti, i proprietari di cani e gatti dichiarano di aver osservato i propri pelosi comportarsi in modo strano prima di un terremoto.
Così, gli studiosi hanno intervistato un campione di persone che, in occasione di diverse scosse, hanno riferito comportamenti anomali degli animali nelle ore che hanno preceduto il terremoto.
In particolare, gli scienziati si sono concentrati su tre eventi sismici:
- il terremoto di Darfield del 2010 in Nuova Zelanda;
- il sisma di Nagano-ken Seibu del 1984 in Giappone;
- il terremoto de L’Aquila in Italia, nel 2009.
L’analisi non si è limitata agli animali domestici, ma ha coinvolto anche le specie selvatiche. Scopriamo cosa hanno concluso i ricercatori.
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La risposta della scienza
Qual è stata la conclusione degli scienziati?
Il loro è stato il primo studio che ha preso in esame le reazioni degli animali adottando criteri statistici per individuare dei pattern ricorrenti che mostrassero la correlazione tra gli eventi sismici e determinati atteggiamenti degli esemplari.
La ricerca ha messo in luce che gli animali adottavano dei comportamenti anomali da mesi prima dei terremoti fino a i pochi secondi antecedenti alle scosse.
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In numerosi casi, le reazioni si verificavano anche quando gli esemplari si trovavano a diversi km di distanza dall’epicentro.
Tuttavia, delle 729 segnalazioni esaminate, solo in 14 casi gli scienziati hanno osservato caratteristiche ricorrenti, che potrebbero far pensare a una correlazione di causa-effetto con l’evento sismico.
In tutti gli altri casi, invece, si è trattato di fenomeni singoli, avvenuti una sola volta.
In ogni caso, gli studiosi hanno fatto sapere che vista la scarsità dei dati a disposizione, non è possibile concludere in via definitiva che gli animali non siano in grado di sentire in anticipo i terremoti.
Ulteriori sviluppi scientifici, infatti, potrebbero smentire questa conclusione.