Animali in condominio, attenzione alla denuncia: in questi casi rischi grosso

Animali in condominio, attenzione alla denuncia: in questi casi rischi grosso

Se tieni degli animali domestici in condominio devi stare attento alla denuncia perché potresti rischiare grosso in alcuni casi, ecco quali.

Cane in appartamento
Cane in casa (Pixabay – Canva – Amoreaquattrozampe.it)

Non sempre si può avere tantissimo spazio a disposizione per tenere un cane in giardino. Moltissime persone hanno deciso di prendere con sé un animale domestico anche se abitano in un appartamento in condominio.

In questo caso, però, è molto più facile trovare dei motivi di scontro con i vicini. Gli animali sono adorabili e affettuosi, ma anche vivaci e rumorosi a volte. Quindi, se hai animali in condominio, attenzione alla denuncia.

Ci sono alcuni casi che sono regolati dalla legge e che prevedono delle sanzioni se non rispettate. Cerchiamo di capire meglio e di affrontare diversi dettagli sull’argomento.

Animali in condominio: attenzione alla denuncia perché potresti rischiare grosso in alcuni casi

La legge prevede delle regole precise su chi tiene gli animali in condominio. Vediamo di dare una piccola guida utile per capire quali sono i diritti e quali i doveri di ogni persona che possiede un cane o un gatto.

gattino rosso
Gatto in casa (Pixabay – Amoreaquattrozampe.it)

La legge prevede che chiunque in un appartamento di condominio può tenere animali domestici. Questo riguarda sicuramente cani e gatti, non è specificato quale altro tipo di animali. Si suppone che conigli e tartarughe possano andar bene, di sicuro non è possibile tenere gli animali esotici.

Le regole previste sono queste:

  • l’animale deve essere registrato, avere il microchip ed essere vaccinato;
  • non deve sporcare le parti in comune;
  • nelle aree comuni l’animale deve essere tenuto al guinzaglio;
  • il proprietario deve avere sempre con sé la museruola, da mettere sempre in ascensore.

Tutto questo è consentito, ovviamente, se nel contratto di affitto il proprietario non ha messo il divieto di avere animali. Il proprietario può farlo e, una volta firmato, diventa vincolante.

In generale, un cane e un gatto possono essere tenuti e non ci sono problemi se non recano disturbo oppure danno ai vicini condomini.

I possibili danni e disagi contestabili

I vicini possono lamentarsi nei confronti di un inquilino che possiede uno o più animali per tre cose: sporcizia, cattivi odori, rumore.

Significa che non solo i proprietari devono assolutamente fare attenzione affinché il cane o il gatto non faccia i suoi bisogni nelle parti comuni, ma deve anche tenere puliti gli accessori, come la cuccia, per evitare di infastidire i vicini con il cattivo odore.

Inoltre, soprattutto nelle ore di riposo, una persona deve fare di tutto per mantenere il cane tranquillo e diminuire il più possibile l’abbaiare. Tutto questo è regolato dalle leggi.

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In caso di problemi molto gravi, come impossibilità di sopportare il continuo abbaiare o episodi di sporcizia, allora è lecito richiedere l’allontanamento dell’animale.

I reati che prevedono denuncia e penale

Un proprietario di animale in un condominio può andare incontro a due reati: abbandono di animali e disturbo della quiete pubblica.

cagnolino lungo la strada
Cane in strada (Pixabay – Amoreaquattrozampe.it)

Il primo caso si verifica quando una persona lascia da soli gli animali nell’appartamento e questi creano disagio e sporcizia. Il secondo caso, invece, quando l’animale è troppo rumoroso, tanto da superare i limiti di tollerabilità.

La legge prevede questo percorso: prima di una qualsiasi querela e denuncia bisogna avvertire il proprietario. Se non è sufficiente, parlarne in sede di assemblea condominiale.

Se anche questo non serve, allora occorre chiamare la ASL di riferimento per farsi rilasciare un verbale. A questo punto, con il verbale in mano, si può andare a esporre denuncia alle autorità.

Nel caso di rumori molesti e di bisogni non raccolti nelle aree comuni si rischia non solo la denuncia, ma anche multe e sanzioni penali previste dagli art. 659 e 639 del codice penale.

 

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