È importante inserire nella dieta del cane anche la vitamina K. Ma potrebbe comportare degli effetti avversi per Fido?
L’importanza della vitamina K è spesso sconosciuta e dunque i suoi effetti spesso sottovalutati. Sono tanti, invece, i benefici che apporta sia nell’uomo che negli animali. Ma che cos’è e dove la troviamo? Bisogna anche sapere che la sua assunzione per Fido potrebbe comportare effetti avversi.
La vitamina K è una vitamina liposolubile implicata nel processo della coagulazione del sangue; ha un ruolo fondamentale nell’attivazione a cascata dei fattori che portano alla formazione di fibrina: questa, insieme alle piastrine, forma il coagulo che servirà a cicatrizzare ad esempio una ferita.
Il cane può assumere vitamina K tramite la dieta (sotto forma di vitamina K1 o fillochinone), attraverso prodotti di sintesi (sotto forma di vitamina K3 o menadione) oppure direttamente dall’intestino (sotto forma di vitamina K2 o menachinone).
Dall’intestino, attraverso la linfa, viene trasportata nel sangue: da lì andrà in tutte le cellule dell’organismo e nel fegato verrà metabolizzata per poi essere eliminata in parte tramite le feci; la restante parte sarà eliminata tramite le urine.
Siccome la vitamina K interviene anche nei meccanismi di trasporto del calcio, è molto importante per rinforzare ossa e denti e qualora il cane soffrisse ad esempio di osteoporosi.
La forma della vitamina K2MK7, data spesso insieme alla vitamina D, ha la funzione di indirizzare il calcio solo nelle ossa e non ad accumularsi in placche arteriose o calcoli renali.
Quindi la vitamina K è ottima anche come prevenzione a malattie cardiache o ictus: un’arteria parzialmente ostruita comporterebbe meno sangue ossigenato in circolo e dunque affaticamento cardiaco, con tutte le relative conseguenze.
Qualora un pezzetto di trombo nell’arteria dovesse staccarsi, questo sarebbe portato dal circolo sanguigno in tutto il corpo e potrebbe andare ad otturare un vaso nel cervello provocando un ictus.
Il cane potrebbe avere anche un difetto nella coagulazione del sangue relativo alle sue piastrine (se soffrisse ad esempio di piastrinopenia) ed in questi casi la vitamina K sarebbe una salvezza: il veterinario potrebbe prescrivere la forma da assumere per via orale.
La vitamina K viene utilizzata anche nel caso in cui il cane dovesse avere un’intossicazione da farmaci anticoagulanti o dal veleno per topi: favorisce la coagulazione ed è come se facesse da antidoto.
La sua azione risulta vitale per il cane avvelenato: senza la sua somministrazione l’animale rischia di non vedere arrestare la sua emorragia, fino ad una situazione di pericolo per la sua vita.
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La maggior parte della vitamina K utile per il nostro cane viene prodotta dall’azione dei suoi batteri intestinali.
Tuttavia occorre inserirla anche nella sua alimentazione perché non ne sia carente, possa beneficiare dei suoi effetti e soprattutto possa evitare il rischio di malattie alle ossa: tutto dev’essere in perfetto equilibrio per avere uno stato di salute ottimale.
Alcuni alimenti sono tossici per il cane ed altri non sono proprio di suo gradimento. Tuttavia molti che abitualmente mangia il cane contengono vitamina K:
Solo sotto controllo medico, possono essere aggiunti all’alimentazione degli integratori contenenti anche vitamina K: siccome favorisce la coagulazione, è fondamentale che sia il veterinario a prescriverla.
Oggi in commercio ci sono molti integratori facilmente somministrabili al cane; qualora però ci fosse la necessità di un effetto entro breve tempo della vitamina K, sarebbe il veterinario stesso a somministrargliela tramite una iniezione.
Ovviamente, se fosse una situazione grave di certo il medico interverrà con altre soluzioni e non affidandosi solo alla vitamina K: se il cane arrivasse in clinica con una forte emorragia in atto molto probabilmente il veterinario opterebbe per una trasfusione.
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Perché il nostro cane mantenga un ottimo stato di salute è necessario che segua un’alimentazione idonea, ricca di ogni nutriente.
Bisogna far attenzione nel somministrare la vitamina K al nostro Fido, soprattutto in dosi eccessive di integratori: potrebbe comportare vomito nel cane e problemi gastrointestinali. Perciò all’inizio andrebbe integrata a piccole dosi, per poi aumentare man mano in modo che l’organismo si possa abituare.
Qualora il cane fosse già trattato con farmaci salicilati, ormoni tiroidei oppure antibiotici la vitamina K potrebbe interferire col loro effetto: i salicilati, ad esempio, agiscono da anticoagulanti mentre la vitamina K da coagulante e quindi il loro effetto sarebbe annullato.
Tuttavia si potrebbe sviluppare anche una reazione allergica nel cane: potrebbe avere una reazione a livello della pelle oppure sistemica ed avere una diminuzione dei globuli rossi.
Sebbene gli integratori possono essere acquistati liberamente, è sempre opportuno chiedere al veterinario prima di scegliere la strada del fai da te: il medico, per sicurezza, potrebbe optare per eseguire delle analisi del sangue al cane e vedere i valori plasmatici della vitamina K prima di prescrivergliela.
Questo perché, sebbene non comporti una intossicazione, dosi eccessive di questa vitamina potrebbero essere causa di problemi di salute nell’animale: il sangue potrebbe addensarsi troppo e causare la formazione di trombi.
La maggior parte degli effetti avversi sono legati a forme di anemia nel cane, in alcuni casi accompagnate da vomito, comparse in seguito all’iniezione di vitamina K. Ad ogni modo sarebbe sempre il medico a monitorare la situazione.
Sono tanti i benefici della vitamina K, ma molti potrebbero essere anche i rischi di un cattivo uso: nel dubbio chiediamo sempre prima al veterinario, e solo a lui.
S.A.
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