Nella nostra dieta è addirittura consigliato ma per Fido non è lo stesso: cosa è successo quando il cane ha mangiato l’aglio.
Non è di certo uno degli alimenti che troveremo nella dieta per un quattro zampe, ma può capitare per una nostra disattenzione o per la sua voglia di assaggiare ed esplorare il mondo circostante di ritrovarsi a fronteggiare questa ‘emergenza’, così come è successo a me. Cosa è successo quando il mio cane ha mangiato l’aglio? I rischi erano alti e vari, quindi non era il caso di perdere tempo: ecco cosa ho fatto per evitare il peggio.
Nelle mie ricerche ho scoperto che ci sono due scuole di pensiero a riguardo, ma in realtà la verità sta probabilmente nel mezzo: infatti l’aglio è un alimento che non si inserisce mai nelle diete dei nostri amici a quattro zampe, ma può avere degli effetti positivi importanti. Infatti in piccole e controllate quantità, può fungere da perfetto antiparassitario sia esternamente sia internamente all’organismo di Fido.
Ma che cos’è l’aglio? Una verdura appartenente alla famiglia allium, che contiene elementi potenzialmente tossici per il nostro Fido che, in dosi eccessive, può danneggiare le cellule e causare anemia nel cane. La quantità tossica per l’animale corrisponderebbe a 5 gr per ogni kg di peso corporeo del cane; in dosi inferiori però, l’aglio sarà un ottimo antiparassitario naturale contro zecche e pulci. Inoltre la medicina ha riconosciuto anche effetti antibatterici, ma sempre in quantità controllate.
Lo ammetto: per una mia disattenzione (e superficialità) la dispensa in cucina era rimasta aperta e facilmente accessibile a quel curiosone del mio cane, che non ha perso l’occasione per ficcare il muso e mangiare dell’aglio che era stipato all’interno. Me ne sono accorta perché ho trovato tracce del misfatto e il tutto era facilmente riconducibile.
La paura era tanta ma ho provato a non farmi prendere dal panico: il mio veterinario mi ha sempre sconsigliato di dargli da mangiare aglio, ma anche cipolla, scalogno e porri proprio per i componenti solforati che contengono. Sono questi ultimi responsabili di distruggere i globuli rossi, provocando una emolisi, la sindrome correlata proprio a questa ‘distruzione’.
In realtà al momento non ho notato alcun sintomo particolare, tanto è vero che gli effetti di questo danno sono riscontrabili dopo ore o addirittura dopo giorni (dai 7 ai 10) dopo aver ingerito il cibo tossico. Il mio cane tuttavia mi appariva ‘strano’, diverso dal solito, e ha iniziato a mostrare segnali di:
Per fortuna il mio medico di fiducia mi ha consigliato di tenerlo sotto controllo e monitorare ogni sintomo, per evitare il peggio: in questi casi, prima si interviene, maggiori saranno le possibilità di sopravvivenza del nostro animale.
Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento sul tema >>> Il cane ha mangiato i fondi di caffè: cosa succederà a Fido e cosa possiamo fare per aiutarlo
Innanzitutto ho dovuto chiarire la quantità presunta ingerita e quanto tempo prima lo aveva fatto, proprio per dare all’esperto la possibilità di formulare una diagnosi e capire la gravità della situazione, anche perché quando l’aglio è crudo è maggiormente tossico. Per fortuna il mio veterinario era disponibile; qualora così non fosse c’è la possibilità di chiamare il pronto soccorso veterinario e spiegare la situazione: saranno magari loro a consigliarci di andare lì oppure no.
Infatti alle volte non è necessario correre in ospedale, soprattutto se l’ingerimento da parte del cane è appena avvenuto: alcuni medici consigliano di far vomitare il cane perché non esiste il farmaco miracoloso che possa ‘annullare’ l’effetto nocivo dell’aglio, se mangiato in quantità allarmanti. Purtroppo in diversi casi come questo è stato necessario ricorrere alla terapia intensiva per salvare la vita dell’animale, ma per fortuna me ne sono accorta in tempo e abbiamo evitato il peggio.
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