Se il cane soffre di epilessia anche l’alimentazione potrebbe aiutarlo. Quali rischi o benefici avrebbe per lui una dieta chetogenica?
Sappiamo che una qualsiasi causa, che sia esterna o accada nel nostro corpo, in grado di provocare delle conseguenze negative all’organismo genera una malattia. La terapia usata per curarla non comprende solo i farmaci, ma anche un insieme di sostegni che vadano a garantire un’ottima riuscita della cura. Tra questi vi è senza dubbio uno stato mentale privo di stress, che andrebbe a ripercuotersi sulla funzione delle cellule, ed una alimentazione adeguata alla particolare patologia. Anche nel caso dell’epilessia nel cane la dieta chetogenica influenza la malattia.
Chi possiede un cane affetto da epilessia sa che, di punto in bianco, può avere una crisi: un gran numero di neuroni cerebrali si attivano improvvisamente, tutti insieme ed in modo anomalo causando l’attacco epilettico.
Il nostro cane ad un certo punto appare disorientato ed abbattuto: si allunga a terra su un lato, i suoi muscoli s’irrigidiscono e le sue zampe si muovono senza controllo.
Il cane non riesce a controllare questa sua condizione e, nel tentativo di farlo, rischia di mordersi o soffocarsi con la lingua. Tuttavia, a volte il cane non perde coscienza.
Il veterinario di certo ci prescriverà farmaci anticonvulsivanti, come il Fenobarbitale, ma ci instraderà anche a saper affrontare una crisi ed aiutare così il nostro Fido.
Tutti i farmaci vengono metabolizzati da fegato e reni e questo comporta la scelta di alimenti per lui che non vadano ad aggravare la funzionalità di questi organi, già pesantemente sottoposti a sforzi eccessivi.
Cibi molto complessi potrebbero condizionare in maniera negativa la malattia, aumentando ad esempio la frequenza degli attacchi perché farebbero da fattore scatenante l’attivazione dei neuroni.
Ci sono ancora tanti studi in atto sulla connessione di un’alimentazione chetogenica per il cane epilettico ed i suoi benefici sulla malattia: possiamo però dire che alcune volte ha apportato miglioramenti anche quando la terapia farmacologica sembrava non funzionare.
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Letteralmente il significato di dieta chetogenica è “dieta che produce chetoni”: i corpi chetonici, meglio detti, sono alcune sostanze (acetone, acido acetoacetico ed acido beta-idrossibutirrico) che provengono dalla degradazione dell’albumina e degli acidi grassi nel fegato.
Questo tipo di alimentazione sfrutta il principio del digiuno, mimandolo: vengono eliminati quasi totalmente i carboidrati e l’organismo è indotto a cercare energia altrove, dalle proteine e dai grassi. I neuroni, in mancanza del glucosio, si nutrono dai chetoni, prodotti dalla chetosi fisiologica indotta dalla dieta.
L’applicazione di questo concetto ha avuto ottimi risultati in studi su bambini affetti da epilessia, anche nei casi in cui non era stato possibile usare i farmaci specifici a causa dei troppi effetti avversi.
Si è visto che troppi carboidrati, sia nell’epilessia dell’uomo quanto in quella del cane, vanno a rendere eccessivamente eccitabili i neuroni cerebrali causando le crisi. Al contrario, cibi ricchi di proteine e trigliceridi a catena media, hanno prodotto una diminuzione degli attacchi epilettici e dunque una qualità di vita migliore.
Sostanzialmente, quando il cane mangia proteine e grassi, l’organismo degrada i grassi e produce i chetoni: il glucosio si abbassa e, di conseguenza, anche ciò che è tossico per un cervello epilettico.
Il cane è un animale prevalentemente carnivoro, quindi un maggior apporto di proteine nella sua dieta non sarebbe troppo anomalo. Tuttavia va fatta molta attenzione perché troppi grassi per Fido potrebbero andare a sovraccaricare il pancreas.
È opportuno farsi seguire passo passo dal veterinario, non possiamo avventurarci a sperimentare un’alimentazione particolare come quella chetogenica sulla pelle del nostro cane, già turbato dalla malattia.
La dieta chetogenica non deve essere una moda da seguire ma una necessità: spesso i farmaci antiepilettici per gli animali non danno l’effetto voluto ed allora è opportuno agire sui vari punti della malattia per controllarla.
Proprio perché ad influenzare gli effetti è certamente anche la qualità degli alimenti, sarebbe bene optare per cibi freschi piuttosto che preparati industriali, spesso lavorati ad alte temperature a scapito della qualità delle proteine:
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L’epilessia è una malattia subdola, sia per noi che per il nostro cane. Ed anche i farmaci prescritti spesso comportano non pochi effetti avversi.
È per questo che, qualsiasi cosa possa darci la possibilità di migliorare le condizioni di vita del nostro Fido, vale la pena provarla: di certo dobbiamo avere alle spalle sempre un professionista che c’indirizzi.
A volte l’uso del fenobarbitale ha avuto come effetti collaterali un’impennata dei valori dei trigliceridi, con conseguente rischio di avere una pancreatite nel cane, soprattutto se già abbiamo una condizione di sovrappeso od obesità.
L’alimentazione chetogenica non va presa con superficialità: può essere una vera e propria terapia per il nostro Fido e, come tale, avere anch’essa effetti collaterali.
All’inizio è come se il corpo dell’animale si disintossicasse dei carboidrati assunti fino a poco prima e possono presentarsi:
Il problema si pone quando, al lungo andare, l’organismo del cane non si adegua alla nuova alimentazione e si verificano:
Quindi, se ci fosse già una condizione di diabete nel cane, il veterinario controllerà spesso le sue analisi con il cambiamento della sua dieta: è sempre opportuno andare a valutare i rischi ed i benefici di una dieta chetogenica.
È opportuno che il veterinario, in base alle condizioni specifiche del nostro animale, ci indichi quali alimenti inserire nella nuova alimentazione e quali è meglio evitare. Non possiamo rischiare che non sia equilibrata per il cane.
Sicuramente, per meglio personalizzare la dieta in base alle specifiche esigenze di Fido, sarebbe opportuno che procedessimo noi a preparare i pasti: eviteremmo problemi di digeribilità, di eventuali intolleranze o allergie e sapremmo per certo cosa mangia il nostro cane.
E per ovviare ad eventuali carenze, il veterinario ci consiglierà di introdurre nella dieta integratori a base di vitamina C per il cane, anche curcuma ed omega 3.
Attenzione, la dieta chetogenica non è una dieta BARF. Sotto alcuni aspetti possono essere simili ma il nostro obiettivo è quello di fare in modo che il cane epilettico stia meglio: non potrebbe seguire alla lettera i principi dell’alimentazione BARF; nella chetogenica il rapporto tra grassi e proteine+carboidrati è di 4:1.
È vero che il nostro cane sta poco bene e bisogna garantirgli tutte le cure possibili, ma è anche vero che la medicina veterinaria fa passi da gigante. Potremmo cimentarci in cucina: ingredienti di qualità ed il nostro amore faranno la differenza.
S.A.
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