Tra una selva di nuovi marchi come scegliere il cibo giusto per il vostro cane? Basta cominciare a leggere l’etichettatura alimentare sul retro che elenca gli ingredienti contenuti all’interno del prodotti.
Se non avete tempo di cibare il vostro amico a quattro zampe con una sana dieta casalinga sarete costretti ad affidarvi ai mangimi industriali che sono presenti nei supermercati e nei negozi specializzati. E’ bene sapere che lo spietato mondo super concorrenziale del pet food sta portando i produttori ha compiere irregolarità e includere alimenti nocivi per fido al fine del risparmio.
Per tutelarvi è meglio sapere che esiste una normativa unica in tutta Europa che regola il mangime per i cani. Questa normativa in verità non fa differenza fra i diversi animali e può valere per pappagalli, conigli o pesci rossi. Ma ogni padrone può imparare a diventare più coscienzioso nella scelta del cibo per il suo cane imparando a leggere i dati che ogni marchio deve esporre sul retro del packaging.
Impariamo a riconoscere quali ingredienti sono più salutari e quali da evitare e le percentuali che li compongono.
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Discendendo dai lupi, il nostro cane è sicuramente un carnivoro. Questo dato per noi è fondamentale perché ci indica già quale sarà il primo alimento con percentuale più alta che dovrà apparire in cima alla lista degli ingredienti. Scopriamo così che la carne o il pesce, entrambe proteine, dovrebbero essere presenti almeno al 50% rispetto all’insieme degli altri ingredienti.
Purtroppo questo non è possibile nel mondo del mangime industriale. Dopo la lavorazione infatti, crocchette e cibo umido, perdono gran parte del loro valore nutrizionale proteico. Per questo vengono integrate con una buona dose di vitamine e minerali.
In materia di alimentazione ricordiamo però che ci sono molti esperti che consigliano di variare la dieta dei cani, ciò comporta di non fossilizzarsi sempre sulle stesse crocchette o la stessa carne o pesce in scatola.
Non dobbiamo mai farci abbindolare dalla falsa promessa di carne o pesce freschi se si parla di mangime industriale. L’alimento era forse fresco all’inizio della lavorazione. Viene invece cotto nel caso di cibo umido e cotto e poi essiccato quando si parla di crocchette.
L’acqua è stata eliminata in cottura, ciò significa che la quantità di percentuale indicata non è mai realistica ma che soprattutto i principi attivi di quell’alimento non sono presenti. Nella scelta giusto del mangime per il vostro cane fatevi guidare anche dai suoi gusti. Non dobbiamo dimenticarci che anche fido ha il suo cibo preferito.
L’alternativa migliore è che queste due proteine vengano disidratate sin da subito. Evitare invece sempre mangimi che contengono farine di pesce o carne. Le farine infatti possono contenere un gran numero di lische e ossa che non sono in grado di apportare al nostro animale la giusta quantità di proteine e grassi.
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Con la scoperta di nuove allergie alimentari canine e varie intolleranze alcuni distributori di pet food hanno scelto di invertire le percentuali usando alimenti di origine vegetale per primi. Con quale vantaggio? Sono più economici e più facili da reperire. Sono considerati ingredienti riempitivi che non solo potrebbero rendere il mangime meno digeribile al nostro amico a quattro zampe ma che non aggiungono alcun vantaggio nutrizionale per lui.
Nel caso di allergie o intolleranze canine esistono cibi da evitare. Oltre ai cereali, gli alimenti di origine vegetale più comuni sono soia, farine di mais o frumento, proteine idrolizzate e glutine di origine cereale.
Alcuni ingredienti inseriti nei mangimi industriali possono addirittura risultare nocivi per fido. Tra i più pericolosi ci sono gli additivi tecnologici come gli appetizzanti di origine chimica che danno un gusto particolarmente salato, quindi più saporito alle pappe di fido. Anche i conservanti industriali purtroppo fanno capolinea fra gli ingredienti dei mangimi.
Vengono più che altro utilizzati per fare si che i padroni possano conservare più a lungo possibile le scorte di cibo per il proprio animale. Fra questi ultimi i più pericolosi sono BHT (butilidrossitoulene) e il BHA (butilidrossianisolo) che sono addirittura cancerogeni. Il glicol propilene viene invece inserito per evitare che si formi della muffa nel cibo degli animali domestici. Se assunto con regolarità può provocare malfunzionamenti a reni, fegato e cervello.
Ultimo ingrediente da segnalare è il fosfato bicalcico, famoso per la sua insolubilità, può favorire calcoli renali e la calcificazione di alcuni tessuti molli.
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