Il cane mangia pesce fritto: le conseguenze di una dieta inadeguata

Il cane mangia pesce fritto: le conseguenze di una dieta inadeguata

Il cane mangia pesce fritto: scopriamo quali sono i rischi legati al consumo di questo alimento e se possiamo trovare un’alternativa valida.

cane mangia pesce fritto
(Foto AdobeStock)

Una corretta alimentazione può assicurare al cane una vita lunga in buona salute, a differenza di un regime alimentare errato.

Questa è una regola che vale sia per gli animali che per gli uomini.

Perciò, quando adottiamo un animale domestico, è nostro dovere proteggerlo e dargli la possibilità di vivere una vita sana e senza particolari problemi di salute.

Tutto ciò diventa possibile se somministriamo al cane i giusti alimenti che il veterinario ci consiglierà.

Purtroppo, però, può capitare che Fido rubi qualche boccone, non adatto alla sua alimentazione, dai nostri piatti. In questi piccoli furti, che avvengono dal nostro tavolo, può succedere che il cane possa ingerire del pesce fritto.

Per questo motivo, sono in tanti a chiedersi cosa succede se il cane mangia il pesce fritto? Quali sono i rischi? Come possiamo aiutare Fido? Scopriamolo insieme nei prossimi paragrafi.

Cosa rischia se il cane mangia pesce fritto

Il cane è un animale onnivoro ma alla base della sua dieta non occorre sottovalutare che è la carne l’alimento che deve prevalere nella sua alimentazione.

cane mangia pesce
(Foto AdobeStock)

Dopodiché si può pensare di aggiungere altri alimenti, quali i vegetali (cereali, frutta e verdura, che debbono costituire il 25% del regime alimentare del cane) ed il pesce.

Per pesce si intende tutti i tipi di pesce, sia bianco che azzurro, dato che ciascuno apporta benefici e proprietà ottime per il corretto sviluppo del cane.

Naturalmente, questo alimento lo si ritiene ottimo nel momento in cui lo si somministra al naturale e non come piace a noi fritto, che tra l’altro non è salutare neanche per l’uomo.

Perciò se il cane mangia pesce fritto rischia di creare problemi al suo organismo, in particolare i grassi della frittura (generalmente grassi insaturi), creano meno accumulo nei vasi sanguigni rispetto ai grassi di origine animale, ma vanno ad accumularsi comunque nell’organismo, esponendo in ogni caso il cane al rischio di una pancreatite acuta.

I sintomi relativi alla pancreatite nel cane possono essere sofferenza e malessere generale, dolore addominale acuto, anoressia, vomito, disidratazione, diarrea, febbre, aumento della sete e urine prodotte (PU/PD).

Diagnosi e trattamento della pancreatite acuta nel cane

cane dal veterinario
La parafimosi nel cane è una tipica condizione di salute che grava sul cane maschio.(Foto AdobeStock)

Ovviamente a scatenare il malessere nell’animale e una probabile pancreatite acuta non è la singola patatina, ma la somministrazione continua di alimenti fritti (come nel caso del cane che mangia pesce fritto), cibo altamente calorico, pieno di grassi e quasi sempre senza alcuna sostanza nutritiva.

Perciò nella seconda ipotesi, ovvero di un’alimentazione a lungo errata, laddove si abbia il sospetto di pancreatite acuta nel cane, occorrerà far intervenire il veterinario il più presto possibile.

Poiché si tratta di una situazione che potrebbe portare alla morte del cane in tempi molto rapidi.

Il veterinario oltre ai sintomi dovrà basarsi su dei test specifici, per poter dare una diagnosi corretta.

I test sono:

  • ecografie;
  • test per la concentrazione di immunoreattività della lipasi pancreatica canina;
  • test del peptide di attivazione del tripsinogeno;
  • biopsia al pancreas, anche se praticata raramente.

Stabilita la diagnosi di pancreatite acuta nel cane, si procederà con il ricovero dell’animale per trattare lo shock e la disidratazione nel cane.

Verrà somministrata una terapia fluida per endovena piuttosto aggressiva, insieme ad un’altra di supporto per ridurre il dolore, la diarrea o vomito nel cane.

Fido dovrà restare in clinica qualche giorno e nei casi più gravi senza nutrirsi, per ristabilire i valori.

Dopo qualche giorno dalla ripresa tornerà a casa dove seguirà un regime alimentare controllato. Uno stile di vita sano e l’alimentazione equilibrata è sicuramente la migliore prevenzione che l’animale possa fare.

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Il pesce adatto al cane

Constatato che il cane non può mangiare pesce fritto, in quanto fritto, questo non esclude che il cane non possa mangiare il pesce, magari cucinato in modo diverso.

Il cane, infatti può mangiare tutti i tipi di pesce, possibilmente bolliti, alla piastra o al vapore ma non fritti.

Il pesce azzurro è particolarmente indicato poiché ricco di vitamina D, A, B12, B3, B2, B1 e apporta all’animale diversi vantaggi, come ad esempio:

  • protegge il sistema immunitario;
  • previene la comparsa di malattie cardiovascolari;
  • migliorare l’aspetto del pelo.

Il pesce bianco invece è un’ottima fonte naturale di vitamina A, delle vitamine del gruppo B (in particolar modo B3, B9, B12) e di minerali necessari per il corretto sviluppo del cane, come il calcio e il fosforo.

I pesci maggiormente indicati per il benessere del cane sono:

  • Salmone;
  • Tonno;
  • Sardine;
  • Sgombri;
  • Aringhe;
  • Nasello.

Per quanto riguarda le dosi opportune da somministrare al cane, approssimativamente puoi dare tra 120 e 150 grammi di pesce al giorno, ogni 10 chili di peso del cane.

L’ideale potrebbe essere preparare 2 volte a settimana delle ricette a base di pesce per il cane.

Raffaella Lauretta

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