Cosa è meglio inserire e cosa evitare nella sua dieta? Tutto quello che c’è da sapere sull’alimentazione del Bedlington Terrier dalle dosi ai rischi.
Dall’aspetto grazioso e gentile, questa razza sempre appartenere più a qualche famiglia di ovini più che a una canina: ma non facciamoci ingannare dal suo aspetto mite e tranquillo. Sono battaglieri e non perderanno occasione di farsi rispettare anche dai simili di stazza molto superiore. Un cane così energico avrà bisogno di una dieta adeguata per essere in forma: ecco perché è importante scoprire tutto sull’alimentazione del Bedlington Terrier, dalle dosi ai rischi che potrebbe comportare qualche scelta sbagliata.
A vederlo non lo direste mai, ma si tratta di un cane e non di un agnello: il Bedlington Terrier si presenta col suo aspetto mite e tranquillo, proprio come un agnellino pasquale. Eppure si tratta di un cane agile e forte, con un carattere deciso e una personalità decisamente autorevole (quando vuole).
Infatti si tratta di un cane da caccia, specializzato nella cattura dei conigli, ma anche molto utile per tenere lontani topi e parassiti; ciò non significa però che non sia un animale da compagnia.
Ha un corpo muscoloso e tonico, con le costole piatte che circondano un torace profondo. Come fa a tenersi in forma? Non basta di certo solo l’esercizio fisico, ma anche una sana e corretta alimentazione, fatta di mangime di alta qualità e dosi adeguate.
La domanda che ogni padrone si pone è: meglio il cibo umido o secco per i cani? In realtà tale scelta è spesso condizionata da un pregiudizio nei confronti di una dieta industriale: ma in realtà il cibo secco, le crocchette, oltre ad essere pratiche e facilmente ‘porzionabili’ dal padrone, hanno anche il vantaggio di essere perfettamente adeguate all’età, allo stile di vita e ad eventuali esigenze particolari dell’animale.
Talvolta invece, sebbene spinti dalle migliori intenzioni, la scelta di una dieta naturale fatta in casa si può rivelare un disastro, a causa di dosi sbagliate o di alimenti freschi ma inadeguati alle esigenze del nostro cane: tale problema può essere evitato con i consigli di un esperto.
Qualsiasi sia la nostra scelta sull’alimentazione del Bedlington Terrier è fondamentale non badare a ‘fare economia’ sulla sua salute, scegliendo sempre prodotti di ottima qualità, senza fidarsi di sconti che spesso nascondono una scarsa composizione del prodotto.
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In realtà questa razza non ha particolari indicazioni per la sua dieta, ma ci sono alcuni alimenti che possono essere inseriti al suo interno seppur con qualche raccomandazione. Ad esempio può mangiare carni bianche ma solo se precedentemente macinata; stiamo parlando di:
Tutte questa carni hanno il vantaggio di essere una buona fonte di proteine ma povere di grassi, fattore che aiuta il cane a tenersi in forma senza appesantirsi o correndo il rischio di sovrappeso.
Una volta ottenuto il composto macinato lo si potrà unire a dei cereali, fonte di carboidrati, previa bollitura degli stessi. La scelta di carni bianche non esclude anche di variare la sua alimentazione con del pesce, accompagnato da verdure bollite.
E per quanto riguarda le dosi? Se si opta per il cibo secco basterà il quantitativo di una tazza (o poco più) suddiviso in due pasti nella giornata. Ovviamente la quantità dipende sia dall’età sia dallo stile di vita del cane: se si tratta di un animale che fa molta attività fisica e brucia energie, avrà bisogno di una quantità maggiore di cibo rispetto a uno più sedentario.
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Oltre a diversi (e sicuri) problemi di salute che una alimentazione di scarsa qualità può comportare, è fondamentale tenere sotto controllo il peso dell’animale. Come accade per tutti i suoi simili, anche il Bedlington Terrier rischia il sovrappeso.
Le cause possono essere diverse: dosi eccessive di cibo ma anche scarsa attività fisica. Il peso potrebbe gravare sulle zampe e sulle articolazioni, con conseguenze disastrose sul fisico e la sua struttura ossea. C’è un trucco per scoprire se il vostro cane è del peso giusto: ponetegli le mani sulla schiena e, se non si sentono le costole, vuol dire che dovrà mettersi a dieta.
Altro rischi da non sottovalutare assolutamente è quello legato alla malattia da accumulo di rame, una epatopatia. La patologia comporta un aumento del livello di rame e una sua concentrazione nel fegato dell’animale e le conseguenze possibili sono: una epatite cronica e rischio di fibrosi.
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Francesca Ciardiello
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