Cosa bisogna inserire nella dieta di questa razza e in che dosi, ma soprattutto quali sono i rischi maggiori legati all’alimentazione del Beagle Harrier: la risposta alle vostre domande.
‘Cosa dargli da mangiare e quanto?’: sono domande piuttosto comuni quando si accoglie in casa un nuovo amico a quattro zampe, ma nel caso dell’alimentazione del Beagle Harrier è bene fare qualche precisazione in più. Trattandosi di un cane cacciatore, e per questo molto attivo e dinamico, questa razza avrà bisogno di alcuni accorgimenti proprio per evitare rischi legati alla sua dieta. Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla scelta di alimenti e dosi per l’esemplare di questa razza.
Se è vero che la salute parte dalla tavola, ciò vale anche per i nostri cani: dal tipo di dieta dipenderà sicuramente il suo stato fisico e anche l’umore, in quanto un cane che sta bene è sicuramente un cane più felice.
In questo caso la scelta dell’alimentazione non può prescindere dallo stile di vita che normalmente conduce questo esemplare di cacciatore: essendo un esemplare che si muove molto, che ama correre e saltare, è assolutamente necessario somministrargli la pappa di sera, in modo che durante il giorno abbia le giuste energie ma non si senta un ‘peso sullo stomaco’.
E’ naturale che bisogna fare un discorso particolare legato all’età del nostro Beagle Harrier: non è possibile che un cucciolo mangi quanto uno adulto e neppure che si possa fare la medesima scelta di cibi per entrambi.
Da cucciolo, ovvero fino al primo anno di età (ma anche 15 mesi), la razza è considerata appunto come tale: trattandosi di un cane che deve crescere e svilupparsi, dovrà mangiare almeno 3 volte al giorno (mattino, a ora di pranzo e alla cena), per ridurle poi a due volte (pranzo e cena) quando ha almeno 6 mesi.
Meglio dargli una sorta di ‘orologio’ interiore, in modo da rispettare più o meno sempre gli stessi orari per far sì che il suo stomaco riesca ad abituarsi ad un certo ritmo. Il passaggio di un’alimentazione da cucciolo a quella di un adulto quindi dovrà essere assolutamente graduale.
Anche la scelta del cibo ‘da grandi’ dovrà dapprima coesistere con quello da cuccioli, per poi sostituirlo interamente: in questo modo lo stomaco del cane si abituerà senza troppi cambiamenti repentini.
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In realtà la scelta si riduce al cibo secco, ovvero le crocchette, e quello umido. Sebbene le prime non godano spesso di ottima fama, in realtà oltre ad essere pratiche e molto facili da ‘dosare’ per noi padroni, possono anche essere un’ottima fonte di nutrienti.
Quindi non bisogna condannare il cibo secco solo perché più pratico, ma di certo dovrà essere di ottima qualità e mai scadente. Non fidiamoci delle offerte a prezzi stracciati, perché una apparente convenienza in realtà può facilmente nascondere un apporto di nutrienti molto scarso.
In realtà sebbene il cibo fatto in casa abbia sicuramente i suoi lati positivi in termini di qualità e scelta degli ingredienti, alla lunga può dare gli stessi danni di un cibo secco scadente: se non sappiamo dosare bene la quantità e i nutrienti necessari, il nostro cane potrebbe comunque andare incontro a seri problemi di salute.
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