Cosa fare se abbiamo un cane insicuro e come fargli prendere fiducia in se stesso? Tutti i consigli per aiutare Fido ad essere più sicuro.
Vorresti che Fido fosse meno timido e più ‘coraggioso’ in alcune situazioni? Ecco cosa fare quando il cane è insicuro e come lavorare sulla sua insicurezza a partire dalle cause che hanno potuto determinarla. E’ importante non tralasciare il problema perché potrebbe diventare un vero e proprio handicap, specialmente quando non ci siamo noi padroni con lui e anche perché dovrà imparare per il suo bene ‘a cavarsela da solo’: ecco come possiamo aiutarlo.
Prima di affrontare il problema è necessario andare alla radice, ovvero capire quali possono essere gli eventi scatenanti nella vita di Fido che hanno in qualche modo condizionato il suo carattere. Anche se a volte non si tratta necessariamente di traumi o di esperienze di vita del genere.
Talvolta si tratta di genetica, e dunque di carattere: così come nascono bambini più timidi e insicuri rispetto ad altri, così accade per i cani. Un altro fattore che sicuramente può incidere nel rapporto coi suoi simili è la consapevolezza della sua taglia fisica: un cane piccolo si sentirà spesso più insicuro di uno di grossa taglia, poiché noterà la differenza e si sentirà ‘più basso’.
Infine i traumi pregressi, magari vissuti quando Fido non era ancora a casa con noi, potrebbero non solo averlo fatto diventare insicuro ma anche poco fiducioso nei confronti dell’uomo, da cui ha subito magari in passato solo maltrattamenti e violenze.
Ma come si traduce questa sua insicurezza nella vita di tutti i giorni? In realtà i livelli di stress di Fido condizioneranno non solo l’animale ma anche la vita stessa dei padroni, poiché sarà difficile lasciarlo solo anche per un periodo di tempo molto breve.
Avremo difficoltà ad incontrare altre persone e i suoi simili in situazioni sia pubbliche, come ad esempio al parco, sia private, in casa. Insomma non si godrebbe la vita e ogni gioia potrebbe essere ‘smorzata’ da questa costante paura verso l’ignoto che lo circonda.
Per fortuna esistono figure professionali specifiche che possono aiutarci in queste situazioni: dovremo rivolgerci ad un esperto comportamentista, che ci darà una serie di consigli per la vita a casa e socializzerà col cane in modo da fargli ritrovare un po’ di fiducia in se stesso. Ma noi cosa possiamo fare tra le quattro mura domestiche?
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Il rapporto col suo umano sarà fondamentale per sviluppare i suoi atteggiamenti e il suo carattere. Il ‘padrone’ quindi non dovrà comportarsi da proprietario, bensì da complice: ciò non vuol dire che bisogna sottostare al volere del cane ma fargli sentire che non siamo padroni della sua vita, bensì suoi complici e compagni.
Lui dovrà sempre vederci come una figura di riferimento, ma non autoritaria; noi dunque non dovremo sentirci proprietari di un cane, come se fosse un oggetto, e Fido non dovrà appunto sentirsi una nostra proprietà.
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Dovremmo lasciare che se la cavi da solo oppure dovremmo essere lì pronti a soddisfare le sue esigenze? In realtà l’ideale sarebbe un padrone sempre pronto a capire le esigenze di Fido e a stimolare le sue attività, lo renderà più responsabile e ciò gli farà acquisire sicurezza. Un cane abituato ad essere aiutato e compreso sarà in grado di cavarsela da solo anche quando i padroni saranno assenti.
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Non pensiamo dunque che stargli accanto sia deleterio o lo faccia ‘adagiare’, poiché se Fido si sentirà compreso, aiutato e sostenuto, potrà di sicuro guadagnare fiducia in se stesso e nelle sue capacità.
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