Adottare un Bleu de Gascogne: pro, contro e com’è il suo padrone ideale

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By Antonio D

Cani

Adottare un Bleu de Gascogne: 3 contro da considerare

Come in tutti i casi possono esserci delle caratteristiche (non difetti) che possono ‘urtare’ con la nostra personalità o semplicemente con la nostra personalità: vediamo quali sono.

Griffon Bleu de Gascogne
(Foto AdobeStock)

Non può viaggiare

Come già detto, non si tratta di un cane da appartamento o di compagnia, quindi viaggiare per lui può essere sinonimo di sofferenza.

Ha bisogno di spazio

Gli spazi chiusi e stretti non fanno assolutamente per lui: il Bleu de Gascogne è un cane che ha bisogno di fare esercizio fisico, magari all’aria aperta.

Quindi non solo avrà bisogno di spazi aperti ma anche piuttosto ampi, perché avrà bisogno di ‘sfogare’ il suo istinto naturale da cacciatore.

Non è adatto a tutti

Questo suo bisogno costante di attività fisica lo rende completamente inadatto alla vita sedentaria, tipica delle persone anziane. Inoltre è preferibile per lui avere sempre il suo padrone accanto, una persona dunque che sia in grado di ‘stargli dietro’.

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Adottare un Bleu de Gascogne: il suo padrone ideale

Come già accennato, si tratta di un esemplare molto attivo e dinamico, quindi il suo padrone ideale non dovrà né essere troppo ‘in là’ con l’età ma neppure troppo giovane: pare che non sempre i bambini riescano a ‘gestire’ la sua euforia.

Alimentazione del Bleu de Gascogne
(Foto Pinterest-wikipedia)

Se si tratta di un padrone che viaggia molto, per piacere o per affari, sappiate che non potrete portarlo con voi. Quindi, essendo un animale che sa adattarsi alla solitudine ma non per lunghi periodi, potrebbe non essere il cane per noi.

Infine se siamo amanti dei cani e amiamo averne tanti in casa , non sarà un problema trovare un esemplare ideale tra le razze compatibili col Bleu de Gascogne ma se si tratta di felini, il discorso cambia. Quindi attenzione alla convivenza: non è scontato che vadano d’accordo, anzi. Proprio perché si tratta di un cacciatore vedrà nel piccolo felino una preda ideale da cacciare, a meno che non abbiano la possibilità di socializzare fin dal principio della convivenza.

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Antonio D’Agostino

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