La zebra è spesso rappresentata nel cinema, nel mondo dello sport e nel mondo dei cartoni animati, grazie al suo carattere e alla sua fierezza.
Queste che tratteremo sono schede destinate ai bambini, per aiutarli ad apprendere particolari argomenti che nello specifico trattano di animali. Non saremo ne’ i primi ne’ gli unici a trattare questo argomento, ma con l’aiuto di foto e paragrafi semplici, cercheremo di incuriosire e stimolare il bambino, aiutandolo anche visivamente ad assimilare la materia.
Oggi andremo a ricostruire, illustrare e rappresentare quello che è il quadrupede a strisce.
Delle zebre che appartengono all’ordine dei perissodattili e alla famiglia degli equidi, si conoscono tre specie distinte: la zebra comune (Equus burchelli) diffusa ampiamente nella savana con svariate razze, la zebra di montagna (Equus zebra) molto più rara della precedente e la zebra di Grevy (Equus grevyi) distinta per la sua sagoma più elegante e slanciata, molto più simile al cavallo.
Intermedia per struttura e forma del corpo fra cavallo e asino, si riconosce facilmente per il suo manto a strisce bianche e nere, talmente caratterista che qualsiasi disegno del genere viene comunemente definito come zebrato. In realtà questa vistosissima colorazione ha uno scopo mimetico che serve a proteggere le zebre durante le ore notturne, quando i grandi predatori come ad esempio il leone si fanno più minacciosi.
Il loro manto a strisce confonde con i giochi di luce e d’ombra proiettati fra la vegetazione dalla luce della luna. La zebra deve temere soprattutto il leone, che la trova particolarmente appetitosa. Per proteggersi da questo temibile attacco, i branchi di zebre usano unirsi ai gruppi, spesso ancora più vasti, intorno ad antilopi africane e gnu, che per i leoni sono le prede preferite in senso assoluto.
In loro compagnia perfino le zebre hanno buone probabilità di essere ignorate dal re della savana. Se vengono attaccate da predatori di taglia anche più piccola, spesso soccombono ma non rinunciano comunque a difendersi con morsi e calci. La zebra può arrivare a pesare fino a 300 chili e misurare 150 centimetri di altezza. I maschi e le femmine sono molto simili tra loro, visto che differenziano al massimo di qualche chilo e centimetro.
Grazie alla posizione degli occhi ai lati della testa, questa specie gode di un’eccellente senso della vista e si è convinti possa vedere a colori proprio come noi umani. Inoltre, è in grado di distinguere oggetti e animali nell’oscurità. A questo si aggiunge l’eccellente senso dell’udito, grazie alle grandi orecchie (più grandi di quelle del cavallo) arrotondate, in grado di muoversi in quasi tutte le direzioni.
La sua struttura fisica è particolarmente adatta alla corsa e alla resistenza. La dentatura è quella tipica di un erbivoro con potenti molari per triturare le piante, incisivi affilati per tranciare l’erba. Anche se non è un ruminante il suo stomaco è in grado di digerire vegetali molto fibrosi. Le labbra sono prensili e con esse e gli incisivi sporgenti riesce a raggiungere anche l’erba più corta.
Vive prevalentemente le zone erbose, le savane alberate o nei boschi aperti e zone ricche di acqua come il rinoceronte. In caso di mancanza di acqua migra verso pascoli più verdi compiendo anche centinaia di chilometri all’anno, a volte con gnu e gazzelle. È tendenzialmente nomade, sempre alla ricerca di nuovi luoghi adatti al sostentamento.
Sono distribuite ampiamente in Africa orientale e meridionale, Africa del Sud e nelle zone semi-aride di Etiopia, Somalia e Kenya settentrionale. Purtroppo, la zebra è uno degli animali cacciato dall’uomo per la sua carne e per le sue pelli. Questi fattori hanno contribuito alla diminuzione degli esemplari portando alcune sottospecie di zebra sull’orlo dell’estinzione.
La zebra vive in gruppi dominati da uno stallone che può mantenere la sua carica anche per 15 anni. I giovani maschi raggiunta un’età tra i due e i tre anni abbandonano il gruppo riunendosi in gruppi di scapoli e quando raggiungono la maturità creano un loro harem rubando le femmine di altri gruppi. La gestazione dura circa dodici mesi.
Dopo solo un quarto d’ora dalla nascita la piccola zebra è già in grado di camminare. Con il fenomeno dell’imprinting riuscirà a riconoscere la madre senza confonderla con le altre zebre. Le interazioni sociali tra le zebre sono molto intense, i gesti più comuni sono mordicchiare il compagno sul collo, spalle e dorso, “salutarsi” naso a naso, strofinarsi le guance e appoggiarsi reciprocamente il muso sul dorso.
La zebra mangia molta erba, ma hanno bisogno di erba povera dal punto di vista nutrizionale che dovrebbe essere povera di zuccheri. Alla zebra dovrebbe essere concesso di spaziare su distanze che mangiano piccole quantità e riposano o interagiscono socialmente a intermittenza per la maggior parte del giorno e della notte.
La zebra è erbivora e mangia principalmente diversi tipi di erba, ma mangia anche corteccia, erbe e arbusti. La zebra preferisce l’erba verde piena, corta e vicina al terreno. Alcuni tipi di zebre potrebbero mangiare frutta, germogli, gemme, steli di mais e le radici delle piante. La zebra ha anche bisogno di bere acqua ogni giorno per sopravvivere.
Durante la stagione delle piogge, la zebra sfrutterà altre piante tenere che sono disponibili per un breve periodo. Durante la stagione secca, quando anche l’erba è scarsa, può sopravvivere su radici e corteccia, a causa di un indolenzimento fermentativo nel loro apparato digerente.
Raffaella Lauretta
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