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Vitamina A nella tartaruga, perché è importante? Rischi e benefici

In una corretta alimentazione per la tartaruga non possono mancare le vitamine. Che cos’è la vitamina A e perché è importante per lei?

(Foto da Pixabay)

La tartaruga è tanto amorevole, ma questo non significa che non abbia le sue esigenze alimentari e che sia meno impegnativa di qualsiasi altro animale dimestico. Ha un metabolismo molto delicato ed è necessario che nella sua alimentazione ci siano anche le vitamine. Perché è importante la vitamina A per la tartaruga?

Vitamina A nella tartaruga

Perché la nostra tartaruga stia bene tutti i nutrienti derivati dalla dieta devono stare in perfetto equilibrio nel suo organismo. Non possono mancare quelli fondamentali tra cui la vitamina A.

(Foto da Pixabay)

La vitamina A (o retinolo) è una vitamina liposolubile che va ad accumularsi a livello epatico ma, se per noi è disponibile soprattutto in cibi di origine animale, la tartaruga deve assumerla consumando:

  • verdure a foglia verde scura;
  • carote;
  • tarassaco;
  • broccoli;
  • spinaci;
  • zucca;
  • peperoni;
  • frutta gialla o arancione.

La vitamina A è molto importante per la tartaruga, ma perché? È fondamentale per molte delle sue proprietà:

  • migliora la funzione visiva;
  • insieme ad altri minerali condiziona la crescita del guscio;
  • ha una grande capacità di fortificare le difese immunitarie contro batteri, virus e miceti;
  • è coinvolta nei meccanismi riproduttivi della tartaruga.

Gli alimenti di origine vegetale non contengono tanta vitamina A ma sono ricchi di betacaroteni e carotenoidi: si trovano in grandi quantità in frutta e verdura cruda ed hanno un alto potere antiossidante.

Alcuni di questi alimenti, però, non possono essere inseriti quotidianamente nei pasti del nostro Franklin e dunque è consigliato somministrare la vitamina A  sotto forma di integratori.

Soprattutto le tartarughe d’acqua sono soggette a carenza di vitamina A e questo può causare:

  • malformazioni agli occhi;
  • edema oculare che può arrivare a causare cecità nella tartaruga per formazione di liquido purulento;
  • degradazione della pelle a collo e zampe;
  • alterazione delle cellule superficiali delle vie respiratorie ed urinarie;
  • problemi durante la crescita;
  • infertilità.

Il fatto che la tartaruga non riesca più a vedere le causa inappetenza ed apatia, a tal punto che potrebbe lasciarsi morire: la sua condizione peggiora anche in virtù del fatto che subentrano pian piano dei problemi respiratori.

Tale carenza è causata da un’alimentazione sbagliata e per nulla equilibrata per la tartaruga: spesso la causa è dovuta all’inserimento della dieta esclusivamente di prodotti preconfezionati senza nessun alimento fresco.

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Raccomandazioni

Qualora ci rendessimo conto che Franklin abbia qualcosa che non va, magari perché non mangia come al solito o presenta macchie sul guscio è bene rivolgersi subito al veterinario.

(Foto da Unsplash)

I cuccioli di tartaruga hanno una riserva di vitamina A nel fegato fino a circa i primi sei mesi di vita e dunque non vanno dati integratori prima di questa età.

Qualora decidessimo di prendere con noi una tartaruga d’acqua dobbiamo sapere che è predisposta a carenza di vitamina A ma, allo stesso tempo, è bene essere consapevoli che dargliene in quantità eccessiva le causerebbe tossicità epatica.

Per scongiurare problemi gravi nella tartaruga, a seconda della sua necessità, il veterinario potrebbe decidere di prescriverci della vitamina A da darle in gocce oppure somministrargliela lui stesso tramite iniezione.

Abbiamo detto che uno delle reazioni della tartaruga ai sintomi da carenza di retinolo è la sua inappetenza, ma occorre seguire passo passo l’animale quando inizierà a fare effetto la terapia e dunque a riprendere a mangiare.

Franklin, infatti, appena si sentirà meglio tornerà ad essere vorace e mangerebbe dal mattino alla sera: starà a noi fare in modo che non si rischi obesità per la tartaruga.

Siccome la carenza di vitamina A si riscontra soprattutto nella tartaruga d’acqua, è importante imparare a riconoscere alcune malattie di questo animale domestico colorato e tanto simpatico.

La cosa fondamentale è sempre quella di non optare mai per il fai da te: nella convinzione di saper risolvere un problema di salute del nostro Franklin rischieremmo di peggiorare la sua situazione.

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Non bisogna mai avventurarsi a curare l’animale magari con una pomatina antibiotica pensando abbia, ad esempio, solo una piccola congiuntivite agli occhi.

Né tantomeno inserire nella dieta della tartaruga arance ed agrumi in generale pensando che, siccome sono colorati, i carotenoidi le farebbero bene: in realtà sono cibi tossici per lei.

In ogni caso, è bene che il proprietario della tartaruga, sia essa di terra o d’acqua, sia sempre bene attento al suo benessere e rispetti sempre la sua natura: qualora notassimo un minimo campanello di allarme di una possibile malattia rechiamoci dal veterinario.

S. A.

Stefano

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