Vipere ‘lanciate da un elicottero’, cosa c’è di vero? – VIDEO

Vipere ‘lanciate da un elicottero’, cosa c’è di vero? – VIDEO

Una voce molto diffusa in Rete è quella che riguarda il lancio di vipere dagli elicotteri allo scopo di ripopolarne la specie nel territorio. Si tratterebbe, in base alle varie tesi complottiste sul tema, di un meccanismo messo in atto dagli ambientalisti, per non meglio specificati motivi, piuttosto che dai cacciatori per tenere i turisti lontani da alcune località di villeggiatura e permettere loro di poter effettuare delle battute senza il rischio di imbattersi nei vacanzieri, o dalle case farmaceutiche, che di proposito ripopolerebbero i territori di vipere per poi rivenderne i sieri.

Sul portale rivistanatura.com, il naturalista Francesco Tomasinelli la bolla come una bufala e spiega: “Tra tutte le idiozie che si raccontano sugli animali, questa delle vipere lanciate dagli elicotteri è sicuramente la più straordinaria”. Innanzitutto c’è un problema di costi, ovvero il noleggio di un elicottero costa trenta euro al minuto: “Vi pare che gli animalisti abbiano tutti questi soldi?”, chiede retoricamente l’esperto.

Quindi prosegue: “La leggenda del lancio delle vipere è cominciata grossomodo negli anni Ottanta, grazie ad alcuni scherzi, poi portati avanti per diversi anni, che prevedevano alcuni cartelli che avvertivano del lancio delle vipere o addirittura delle scatole abbandonate con scritte del tipo ‘WWF – Attenzione lancio vipere’. Ma la motivazione è sicuramente la parte migliore. A seconda delle versioni, si raccontano diverse storie”.

Come detto, sul banco degli imputati, sono stati messi membri di organizzazioni ambientaliste, i Verdi, i cacciatori e bracconieri, le case farmaceutiche e “addirittura i fungaioli, evidentemente molto benestanti, visto che possono permettersi il noleggio di un elicottero, e che hanno piacere a mantenere a distanza i propri rivali”.

Francesco Tomasinelli rileva invece: “In verità le vipere non sono tra le specie minacciate di estinzione in Italia, anzi portare avanti un progetto di ripopolamento è un autogol per il grande pubblico, molto meglio dedicarsi ad esempio a cervi, orsi e caprioli. Le vipere sono sicuramente tra le specie meno indicate nel panorama italiano e anche tra quelle che ne hanno meno bisogno”. La domanda finale è a chi giova mettere in Rete e rendere virale una bufala di questo tipo, che appunto non ha alcun fondamento.

 

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