Hai mai sentito parlare di vermi dei bambini? Parassiti che colpiscono proprio i nostri piccoli umani: ecco come riconoscerli ed eliminarli per non correre rischi.
Come mai sono stati ribattezzati proprio ‘vermi dei bambini’? Perché a quanto pare colpiscono proprio i piccoli umani, che si contaminano a vicenda in maniera pericolosamente semplice. Andiamo a fondo in questa infezione causata da questi parassiti e come riconoscerne gli effetti, quando si verifica e quali sono i rimedi migliori per eliminarla. Inoltre, una volta scoperta la causa, o meglio il mezzo di trasmissione dell’infezione, sarà più semplice prevenire i rischi legati ai vermi dei bambini.
Noto anche come ‘Enterobius vermicularis’, il verme dei bambini è biancastro, lungo da 0,4 cm a 1 cm, e attacca appunto i piccoli umani ma anche gli adulti che vi entrano in contatto. La presenza nelle feci può essere anche visibile asd occhio nudo (non a caso si consiglia di osservare le feci del bambino, se presenta alcuni sintomi che elencheremo in seguito).
Secondo il Center for Disease Control and Prevention la fascia di età compresa tra i 5 e i 10 anni è quella più a rischio, sebbene non siano insoliti i casi di neonati affetti dalla medesima infezione.
Ma perché proprio i bambini? Un po’ perché il mezzo di trasmissione è, come vedremo, quello oro-fecale (e sappiamo quanto ai piccoli umani piaccia mettere le mani in bocca dopo aver toccato qualsiasi cosa) ma anche perché non hanno un sistema immunitario maturo abbastanza da sopportare l’infezione.
Ma gli adulti non devono considerarsi ‘immuni’ in quanto le uova di questi parassiti possono restare vive per settimane e posizionarsi su capi di abbigliamento, oggetti etc. (anche fino a tre settimane, in condizioni di umidità adatte).
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Quante volte vi è capitato di ammonire (o sentire): ‘Non mettere le mani in bocca!’? Uno dei motivi può essere appunto questo legato all’infezione da vermi intestinali come gli ossiuri.
Il mezzo principale di trasmissione è quello oro-fecale, quindi l’ingestione delle uova direttamente in bocca attraverso le mani, ma anche il contatto con oggetti contaminati messi poggiati alle labbra o leccati con la lingua. In casi più rari, ma non impossibili, le uova di questi parassiti possono trovarsi in aria e ingeriti ugualmente oppure inalati.
L’infezione si manifesta solitamente un mese dopo il contatto con le uova, un tempo nel quale esse appunto si sviluppano nell’intestino del malcapitato piccolo e ne liberano i vermi adulti. Prediligono ambienti umidi e si stabilizzano solitamente attorno alla zona perianale.
Se si verificano altri episodi dopo il primo, si parla di ossiuriasi recidivante, dovuta o alla cura che non ha fatto effetto oppure al nuovo contatto con oggetti non ancora igienizzati e su cui sopravvivono le uova dei vermi dei bambini.
Certo non sarà semplice distinguere l’infezione da vermi dei bambini da qualsiasi altro malanno, dato che sta a noi interpretare i segnali che ci inviano i piccoli umani, anche perché i sintomi sono molto comuni e simili ad altri:
I test utili per capire se è in atto l’infezione sono solitamente l’esame delle feci, o anche l’applicazione di scotch alla zona anale, per fare in modo che eventuali vermi e parassiti si attacchino alla striscia adesiva.
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Sarà il pediatra o comunque il nostro medico a capire quali sono i farmaci più adatti ad eliminare questa infezione, solitamente si tratta di prodotti che contengono l’Albendazolo, Mebendazolo e Pirantel Pamoato. Si assumono per via orale e il trattamento va ripetuto anche 15 giorni dopo la prima assunzione, per eliminare tracce o eventuali uova.
E i rimedi naturali? In questo caso potrebbero essere addirittura dannosi, oltre a non essere assolutamente efficaci: infatti l’ingerimento di aglio, semi di zucca, cannella e simili, può anche agevolare la proliferazione dei vermi dei bambini.
La cosa migliore dunque è affidarsi alle mani di un esperto, e magari prendere qualche piccolo accorgimento igienico per evitare il diffondersi dell’infestazione, come ad esempio: un frequente cambio delle lenzuola, pulizia di superfici, oggetti e ambienti; inoltre bisogna stare attenti che i bambini si lavino frequentemente le mani, che le unghie siano corte e ben curate e soprattutto che non mettano in bocca nulla.
Francesca Ciardiello
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