“Another Baby Dolphin Just Died While Tourists Took Selfies”, recita il titolo in inglese di un articolo che riporta il tragico fatto di cronaca registrato lo scorso 23 gennaio, lungo una spiaggia dell’Argentina. “Un altro cucciolo di delfino muore mentre i turisti scattano dei selfie”, la traduzione in italiano. Questo per spiegare che non ci sono diversità linguistiche né tanto meno culturali quando si tratta di umanità e di rispetto per la vita. Il significato è lo stesso e risuona come un orrore senza fine, quello che scaturisce dall’idiozia di cui sono vittime gli animali.
Ci chiediamo come si fa? Come si fa a far morire un cucciolo, per lo più di delfino, una creatura delicata, minacciata dall’estinzione, unicamente per scattare un selfie? Lo scorso anno si sono verificati diversi casi simili, sempre in alta stagione turistica in Argentina. Anche in quel caso morì un cucciolo che alcuni turisti aveva trascinato fuori dall’acqua per scattare delle fotografie con il piccolo esemplare, mentre probabilmente la madre era al largo ad attenderlo. Non solo è stata provocata la sua morte ma anche la sofferenza alla madre, in quanto i delfini sono esseri che hanno dei legami molto forti a livello famigliare e in caso di morte di un cucciolo, una mamma delfino difficilmente si rassegna alla perdita del suo cucciolo che, in alto mare, veglierà per diversi giorni, rimanendo a galla con il corpo privo di vita. Tra gli altri animali vittime dei selfie, di cui si è a conoscenza, si contano uno squaletto, una tartaruga e un cigno. Un triste fenomeno che pesa come un macigno considerando soprattutto il fattore del “superfluo” con il quale si provoca la morte di un essere vivente.
Il nuovo caso è stato ancora una volta registrato in Argentina e un video condiviso su youtube documenta la follia umana di un gruppo di turisti sulla spiaggia di San Bernardo, impazziti per un cucciolo di delfino arenato sulla spiaggia. Anziché aiutare l’esemplare a riprendere il largo, proteggendolo dalla disidratazione e dal sole, i turisti hanno preferito scattare delle fotografie.
“Lo hanno lasciato morire, scattando delle fotografie. Il cucciolo respirava ancora quando lo hanno trovato ma tutti quanti lo hanno voluto toccare convinti che fosse già morto”, ha raccontato con amarezza un testimone ai media locali.
Secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano La Naciòn, non è dato sapere se il cucciolo era malato o che sia morto per lo stress. In ogni caso, sottolinea il quotidiano, lasciarlo sulla spiaggia ha contribuito al decesso, sentenziando che si è trattato di “un comportamento con il quale i turisti non hanno rispettato il benessere dell’animale”.
Il rammarico è ancora più profondo considerando che lo scorso anno, la notizia della morte di un cucciolo di delfino per i selfie provocò un’ondata d’indignazione. Evidentemente, la memoria è corta e oggigiorno c’è chi preferisce dimenticare gli sbagli per avere un secondo di protagonismo.
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