Ti sei reso conto di aver dato troppo mangime ai pesci? Questa disattenzione potrebbe costarti caro: tutti i rischi connessi alla loro sovralimentazione.
Hai dato da mangiare ai tuoi pesciolini più volte al giorno? Qualcuno in casa ha raddoppiato inconsapevolmente la dose di mangime che avevi già somministrato in precedenza? Ebbene non sono errori di poco conto, soprattutto per la delicata salute dei nostri amici acquatici. Ma stai tranquillo: non sei il solo ad aver commesso questo errore! Si tratta di uno sbaglio molto frequente, ma non per questo meno grave. Ecco quali sono le conseguenze della sovralimentazione ai pesci e come rimediare prima che sia troppo tardi, oltre a tutti i rischi che possono derivare dal fatto di aver dato troppo mangime ai pesci.
La sovralimentazione dei pesci è uno degli errori più comuni, soprattutto tra coloro che non hanno mai avuto dimestichezza con gli acquari. Dare loro troppo mangime non solo nuoce alla salute degli abitanti della teca ma crea anche numerosi problemi al loro microsistema vitale. Pensiamo al filtro dell’acquario che si ritroverebbe intasato dalla quantità di cibo che i pesci non riusciranno a smaltire, poiché in quantità eccessiva. Questo cibo ‘incastrato’ nel filtro potrebbe marcire e trasformarsi in tossine dannose per la salute dei pesci stessi.
Il microcosmo creato nell’acquario si basa su un equilibrio: la quantità eccessiva di cibo che può trasformarsi in tossine, dovrà essere rimosso quanto prima utilizzando un retino o qualche altro attrezzo utile. Il cibo che resta a marcire in acqua compromette la chimica dell’acquario: aumenterebbero i livelli di nitrati e ammoniaca e, di contro, diminuirebbero l’ossigeno e il pH dell’acqua. Quindi rimuovere del cibo in eccesso fa parte della consueta manutenzione dell’acquario d’acqua dolce.
Il cibo che resta nell’acquario inoltre potrebbe provocare esplosioni batteriche, far crescere alghe o dare vita ad una serie di colonie di lumache, molto pericolose per l’ecosistema nella teca.
Il pesce mangia quando ha appetito e quando ha cibo a disposizione: se la quantità di esso è elevata, lo consumeranno in più momenti della giornata; se scarseggia invece, potrebbero restare digiuni per giorni. In pratica se non hanno cibo si adattano alla situazione ‘di magra’; al contrario se diamo loro del cibo è probabile che mangino ugualmente anche quando non hanno particolare appetito: per questo si dice che, circa l’alimentazione, i pesci sono opportunisti.
Anche i pesci, così come cani e gatti, sanno come chiedere cibo al loro padrone: infatti questi piccoli amici nuotanti imparano presto a riconoscere la figura del padrone in chi dà loro da mangiare e sanno come ‘elemosinare’ il cibo. Quante volte abbiamo dato da mangiare ai pesci poiché sembrava che ce lo stessero chiedendo?
Per quanto riguarda la frequenza dei pasti, essa varia molto a seconda della tipologia di pesce: alcuni, la maggior parte in realtà, hanno bisogno di mangiare solo una volta al giorno, ma molti acquariofili preferiscono dare loro la razione di cibo due volte al giorno. La quantità di cibo somministrata però sarà sempre quella che i pesci riusciranno a smaltire, mai di più. Alcuni pesci inoltre preferiscono mangiare di notte, al buio, quindi è importante somministrare loro cibo prima di andare a letto e spegnere la luce.
E’ ovvio che non tutti i pesci hanno esigenza di mangiare ‘solo’ una volta al giorno: vi sono alcune tipologie che mangiano più spesso poiché hanno uno stomaco piccolo che non riesce a contenere cibo sufficiente per il fabbisogno di un’intera giornata. Prendiamo ad esempio i Metynnis argenteus, i Farlowella o i Molly: a queste tipologie di pesci si dovrebbero somministrare tanti piccoli pasti giornalieri. Inoltre essi hanno bisogno di numerose piante all’interno dell’acquario, poiché sono abituati in natura a stare sempre sulle piante.
Quindi qual è la quantità giusta di mangime per i pesci? Quella che riescono a consumare in almeno cinque minuti. Se pensiamo di aver dato loro troppo poco mangime, proviamo a raddoppiare la dose. Insomma facciamo in modo che non muoiano di fame ma neppure che siano sovralimentati. Meglio chiedere all’esperto acquariofilo quali sono le esigenze dietetiche di ogni singola specie.
Sebbene gli effetti possano essere non da subito evidenti, ci saranno danni ben visibili col tempo: non dobbiamo aspettarci di vedere il pesce gonfiarsi fino a scoppiare perché ha mangiato troppo! La sovralimentazione può provocare nei pesci:
In ogni caso gli effetti maggiori si avranno con la contaminazione batterica dell’acqua, che naturalmente influirebbe sulla salute dei pesci.
Se notiamo che il pesce non mangia abbastanza questo potrebbe dipendere anche dalla qualità e dal marchio di mangime che abbiamo scelto.
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Francesca Ciardiello
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