Spaventosi ma allo stesso tempo affascinanti, in questo articolo ci occuperemo dei tipi di serpenti non velenosi in Italia.
L’origine dei serpenti non è ben chiara, anche se si ritiene che derivi dalle lucertole. Un animale che spesso evoca sentimenti di paura ma ci sono anche molte persone che sono appassionate di serpenti, al punto che vogliono condividere la loro casa e la loro vita con loro. Ma quali sono i tipi di serpenti non velenosi in Italia? Quali possono essere gli esemplari con cui possiamo imbatterci passeggiando per il nostro Bel Paese.
Il serpente è un animale vertebrato che appartiene al gruppo dei rettili. Questo animale è apparso circa 135 milioni di anni fa. Il serpente attualmente vive in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide.
Questo rettile, è un animale privo di arti. Nonostante l’assenza di gambe o artigli, ha un’anatomia che gli permette di muoversi, nuotare, arrampicarsi e persino saltare. Il serpente è un predatore particolarmente abile e la mancanza di arti non gli causa alcun svantaggio, riesce ad essere comunque silenzioso e veloce.
Il serpente è un rettile appartenente all’ordine Squamata, è dotato di un apparato sensoriale molto sviluppato che gli permette di individuare facilmente le prede. Il serpente è carnivoro, le specie più piccole si nutrono di insetti e le più grandi possono riuscire ad uccidere e cibarsi perfino di un’antilope.
Il corpo del serpente varia a seconda dell’habitat in cui si trova, ad esempio le specie arboricole posseggono un corpo esile ed allungato, mentre le specie con abitudini sotterranee hanno un corpo tozzo e robusto.
Questo rettile, non ha la possibilità di vedere ma ha un udito molto sviluppato, inoltre alcune specie sono in grado di misurare anche piccole variazioni di temperatura, abilità molto utile per scovare mammiferi ed animali a sangue caldo nei paraggi.
Gran parte delle specie di serpenti depone le uova ma alcune specie sono ovovivipare, ovvero danno alla luce dei piccoli vivi. Ma quali sono i tipi di serpenti non velenosi in Italia? Lo scopriremo nel prossimo paragrafo di questo articolo.
È necessario sapere che non tutti i serpenti sono velenosi ma tanti altri come cobra, vipera e corallo possono uccidere una persona in circa venti minuti.
In generale, non sarebbe consigliabile adottare un serpente a casa come animale domestico, ma se c’è la responsabilità e le cure necessarie può essere un’esperienza molto gratificante. Non esiste un metodo per sapere se un serpente è velenoso, anche se ci sono alcune caratteristiche che possono darci un indizio.
Ma oggi andremo ad occuparci dei tipi di serpenti non velenosi in Italia. La maggior parte dei serpenti che possiamo incontrare durante una passeggiata è del tutto innocua. In Italia infatti vivono quindici specie di serpenti e solo quattro di queste rappresentano un pericolo per l’uomo.
Le specie innocue e prive di veleno sono dunque la maggioranza e non è il caso di reagire in modo aggressivo verso animali che non rappresentano in nessun modo un pericolo per noi. Vediamo una breve rassegna dei tipi di serpenti non velenosi, per imparare a conoscerli e a non spaventarci se dovessimo incontrarne uno durante una passeggiata.
il cervone (Elaphe quatuorlineata), questo serpente morde raramente e presenta un carattere tranquillo e anche esso fa parte dei serpenti non velenosi. Possiamo trovarlo con facilità in ambienti aridi, tra i sassi di campagne e boschi del centro Italia. Ha una colorazione marrone e presenta quattro strisce nere lungo il corpo.
Il biacco (Hierophis viridiflavus) non è velenoso, risulta innocuo per l’uomo ma può diventare aggressivo e mordere. La particolarità del biacco è la velocità: si tratta infatti di un serpente particolarmente veloce.
Il biacco è un serpente molto comune nel nostro Paese e diffuso in tutta Italia: possiamo trovarlo facilmente nei boschi e nelle campagne. Può arrivare a misurare anche 185 centimetri, anche se in genere misura poco più di un metro. I suoi colori generalmente sono il nero e giallo, ma esistono anche esemplari completamente neri, grigi o marroni.
La natrice tassellata, rientra tra le specie innocue per l’uomo, non essendo velenosa. Natrix tassellata è meno diffusa della natrice dal collare e possiamo trovarla solo in alcune zone di Italia, in fiumi, laghi, corsi d’acqua e ambienti molto umidi.In genere è color panna o grigia e presenta delle macchie più scure lungo tutto il corpo e disposti in modo regolare.
La natrice dal collare (Natrix natrix) è difficile che morda essendo poco aggressivo, riserva i suoi morsi ai pesci di cui si nutre, mentre risulta completamente innocuo per gli esseri umani.
Si tratta di una specie acquatica, dunque la troviamo in fiumi, laghi, corsi d’acqua e ambienti molto umidi, su tutto il nostro territorio. Considerato uno dei serpenti più diffusi in Italia. Gli esemplari di questa specie hanno una lunghezza compresa tra i 70 centimetri a il metro e ottanta
La natrice viperina (Natrix maura) ha un carattere tranquillo, non è velenosa e risulta quindi completamente innocua ma se si sente minacciata tende a difendersi imitando il comportamento delle vipere: a differenza della vipera. È possibile trovare la natrice viperina soprattutto in Sardegna e Liguria, sempre in ambienti acquatici, come fiumi, laghi, corsi d’acqua e ambienti molto umidi.
La lunghezza media di questo serpente è di circa un metro, può essere bianco panna, grigio o viola chiaro e presenta macchie scure disposte a zig-zag.
Il saettone (Zamenis longissimus) è un altro serpente diffuso su tutto il nostro territorio non velenoso. A differenza del biacco, il saettone si muove in modo lento e sinuoso e, se disturbato, si allontana lentamente. Possiamo incontrare questo serpente nei boschi umidi con una vegetazione fitta.
Questo serpente ha un corpo tonico e affusolato e in genere è lungo circa un metro e mezzo. La sua colorazione può essere marrone o verde e presenta in genere delle striature bianche, mentre la testa e il collo tendono a una tonalità giallastra.
Il colubro liscio (Coronella austriaca) non è pericoloso per l’uomo pur essendo dotato di una ghiandola velenifera, ha un carattere molto pacifico. Possiamo incontrare questa specie in aree montane, nei boschi e nelle zone soleggiate, perciò in tutta Italia ad eccezione della Sardegna. La sua colorazione è marrone chiaro con varie macchie ed ha una macchia caratteristica sulla nuca.
Il colubro dei riccioli (Coronella girondica) è una specie molto rara, molto tranquilla, non tende a mordere e ad essere aggressivo. È possibile trovare questo esemplare nella Penisola Iberica, Francia, Italia (non è presente nelle isole) e Africa.
Il suo habitat naturale è formato da zone rurali aride e soleggiate, muretti, boschi, radure, zone aperte prive di vegetazione, discariche, ruderi e giardini (non ha paura della presenza dell’uomo). Possiede una colorazione su tutto il corpo marrone rossastro con striature marroni più chiare che gli si irradiano su tutto il corpo, il ventre è di colore chiaro con un particolare disegno a scacchiera più scuro.
Il colubro leopardino (Zamenis situla) non ha ghiandole velenifere, quindi non è pericoloso per l’uomo ma comunque può mordere. È un serpente diffuso al Sud Italia nei boschi, nelle campagne e nelle zone aride. La sua colorazione è bianca con chiazze rosse a macchia di leopardo. La testa è gialla e nera e le squame sono lisce.
Il colubro ferro di cavallo (Hemorrhois hippocrepis), ma non è velenoso, può diventare aggressivo e mordere. Lo si può incontrare in Sardegna o sull’isola di Pantelleria. È un serpente muscoloso che può raggiungere il metro e mezzo di lunghezza. La sua colorazione è nera con macchie regolari gialle e ventre arancione.
Il colubro lacertino (Malpolon monspessulanus), questo rettile tende a mordere ed è velenoso ma le conseguenze del morso di questo serpente non sono gravi per l’uomo. L’aggressione da parte di questo serpente genera gonfiore e febbre per qualche giorno.
Lo si può incontrare solo in Liguria nelle zone aride e soleggiate. Può raggiungere lunghezze importanti, fino a due metri. Ha una colorazione uniforme grigia o marroncina senza macchie.
Raffaella Lauretta
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