Tigna nel porcellino d’India: un’infezione che colpisce pelo, pelle e unghie. Vediamo di che tipo di infezione si tratta e come curarla.
Data l’enorme presenza di porcellini d’India, come animali domestici, nelle famiglie di tutto il mondo, diventa necessaria una conoscenza più approfondita in merito al comportamento e alle malattie di questo simpatico roditore.
Tra le malattie, anche se forse è quello meno diffusa, in questo articolo ci occuperemo della tigna nel porcellino d’India.
La tigna, come dicevamo, per quanto rara in questo animaletto, tende ad ogni modo a manifestarsi in animali giovani o più anziani, gravidi o con un sistema immunitario compromesso.
Vediamo, quindi, cosa causa questa condizione, quali segnali si manifestano e come curare la cavia affetta.
La principale causa di tigna nella cavia è l’organismo Trichophyton mentagrophyte.
Si tratta di un organismo zoonotico, il che significa che può essere trasmesso dagli animali all’uomo (e viceversa) attraverso il contatto diretto o il contatto con un ambiente contaminato.
La tigna può verificarsi nella cavia stressata, perché tenuta in un ambiente sovraffollato o in un ambiente non igienicamente adatto a roditori.
Tale organismo è presente nel suolo e può essere trasportato da animali o esseri umani.
Tuttavia, non è il solo portatore di tigna nel porcellino d’India, anche altri microrganismi meno comuni possono esserne causa nelle cavie, e sono: Trichophyton behamiae e Microsporum canis.
I segnali che si manifestano nella cavia colpita da tigna si individuano prettamente sul corpo e riguardano per lo più pelle e pelo del porcellino d’India.
I sintomi dell’infezione nel porcellino d’India, possono includere:
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Per poter diagnosticare la tigna nella cavia, il veterinario dovrà eseguire dei test specifici sull’animale.
Partirà, quindi da uno studio citologico, o analisi cellulare del pelo.
Tale studio, avviene strappando una piccola parte di peli, per poi guardarli al microscopio per individuare lieviti, batteri, acari/pidocchi, altri parassiti e spore di funghi/dermatofiti dentro e sopra il fusto del pelo.
Per confermare la tigna, il veterinario dovrà eseguire una coltura fungina con un campione di pelo che verrà poi lasciato per almeno 10-21 giorni in coltura per vedere se il fungo cresce.
Un altro test, capace di individuare la presenza di tigna, è il PCR che analizza i peli per cercare il DNA fungino.
I risultati di questo test, rispetto all’altro arrivano molto più velocemente, come infatti sono disponibili in 3-5 giorni.
Infine, potrebbe eseguire anche la biopsia della pelle e il test per l’infezione fungina, ma spesso non è indispensabile.
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Stabilita la diagnosi di tigna, il veterinario potrà procedere con la somministrazione di antimicotici orali o antimicotici topici (shampoo o spray).
Il trattamento può durare da 1 a 6 settimane, a seconda della terapia scelta.
Nel frattempo, durante e dopo la cura, è fondamentale migliorare le condizioni igienico-sanitarie dell’ambiente e della gabbia del porcellino d’India.
Disinfettare le superfici dure e la gabbia una volta alla settimana anche per prevenire la reinfezione.
Ridurre lo stress e predisporre la quarantena per tutti i nuovi esemplari, che si vogliono introdurre, per 30 giorni prima di inserirli e consentire loro il contatto.
Infine, offrire del fieno di buona qualità, pellet commerciali e integratori di vitamina C. per porcellino d’India.
Ricordatevi sempre di lavarvi le mani dopo la manipolazione o eventualmente indossate i guanti durante il processo di trattamento.
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